Un sabato sera.
Le undici e mezza.
Le strade ed i locali pieni di ragazzi ansiosi di divertirsi e scacciare alla velocità della luce tutti i problemi e gli stress accumulati durante la settimana. i modi per raggiungere lo scopo sono i più svariati: chi pensa di scatenarsi in discoteca fino alle prime luci dell’alba, dimenandosi come un pazzo al ritmo della rimbombante musica house, che ormai è divenuta un culto per le nuove generazioni. Chi siede comodamente al tavolo di un pub e si rilassa sorseggiando un cocktail analcolico o leggermente alcolico, mentre ascolta distrattamente l’artista dal vivo di turno che sforna a raffica cover di grandi successi del passato o attuali. Una manciata di chiacchiere con gli amici della compagnia; gli argomenti sono più o meno sempre uguali... cosa non va nella politica del paese, cosa non va nel sistema economico, il fatto che la vita sia troppo aumentata e non si riesca più a concedersi le cose di una volta oppure, nel caso dei più giovani e sbarbatelli, le discussioni si riducono drasticamente a figa, cinema, sport o cosa fare l’estate prossima.
C’è anche chi preferisce isolarsi all’interno di una sala cinematografica e fare il suo ingresso nel mondo di fantasia che ha scelto, per immedesimarsi nell’eroe o, perché no, nel cattivo di turno, sperando non ci siano scocciatori che parlino ininterrottamente durante le scene clou o fastidiosi rumori prodotti dalle mani unte che continuano a rovistare nelle confezioni di popcorn e patatine.
Oltre a questi, che sono i più comuni, esistono tuttavia anche altri svariati tipi di divertimenti che ci si può concedere il weekend. Un concerto, una bella cena fuori, una commedia a teatro e così via. Per molte persone il fine settimana rappresenta proprio il culto di ricercare sempre qualcosa di nuovo ed originale da proporre a sé stesso ma anche agli amici, i quali lo riterranno un vero e proprio esperto nel settore del divertimento e lo riempiranno di inviti.
Ma c’è anche qualcos’altro che si può fare al sabato sera, standosene comodamente a casa... di certo è uno svago molto più economico ma non per questo meno divertente, anzi... può essere anche parecchio intrigante, se utilizzato in un certo modo e, nel migliore dei casi, può far trovare l’amore della propria vita o meno poeticamente una scopata colossale, anche se solo per una notte!
Un divertimento molto di nicchia fino a qualche anno fa. Di solito veniva appioppato agli sfigati che non avevano amici o un partner con il quale godersi la serata all’aperto oppure alle persone di una certa età destinate a vivere il resto della loro vita soltanto di illusioni, cercando di costruire un’identità fittizia e molto più interessante che li ripagasse della vita monotona che erano soliti condurre. Nel corso di un decennio, la chat ha subito diverse metamorfosi, anzi... molto di più di metamorfosi. Si è evoluta.
Le prime chat erano rappresentate solamente da una piccola porzione di spazio bianco sul monitor del Pc, destinato alla scrittura. Ci si conosceva scrivendosi in tempo quasi reale, su quella lavagna virtuale e se le cose andavano bene, si decideva di incontrarsi e, come dice il proverbio, “Se son rose fioriranno”.
Di sicuro, era una chat molto primitiva, spesso posta all’interno di siti internet che trattavano di un argomento specifico. Non esisteva grossa interazione con il potenziale nuovo partneramico, ma aveva il vantaggio di regalare totale libertà sia al mittente che al destinatario. Chiunque poteva essere come desiderava: una persona mora poteva dichiararsi bionda... un anziano poteva fingere di essere ancora nel pieno della gioventù oppure si poteva addirittura cambiare sesso per esplorare nuove strade dell’eros. Potevi essere perverso anche se eri sposato e con prole oppure fingerti straniero; le possibilità erano davvero infinite. Certo, se mentivi su tutte queste cose dovevi mettere in conto di non incontrare mai la persona all’altro capo della rete o entrambi sarebbero rimasti a dir poco delusi. Era altrettanto vero che molte persone si rivelavano sinceri quando conoscevano persone a cui erano realmente interessate, sia per un rapporto d’amicizia che una potenziale relazione affettiva... solamente, erano troppo timidi per affrontare personalmente un discorso con una persona completamente sconosciuta.
Paradossalmente, queste chat sono ancora ben vive su internet. Si era certi venissero soppiantate dalle loro eredi che potevano contare sul supporto della webcam, per inviare immagini in diretta del proprio contatto (sempre se entrambi fossero stati d’accordo). In questo caso, il contatto era decisamente più immediato e le possibilità di barare praticamente ridotte a zero. L’uso della webcam non portò al successo sperato, anche se costituiva una miglioria innegabile alla chat. Di certo, però, la tecnologia, almeno al principio, non aveva le credenziali sufficienti per svolgere il compito assegnato: immagini troppo sgranate e figure che procedevano a scatti, senza contare le numerose volte in cui l’immagine spariva o si mostrava capovolta, forse per intasamento del server oppure per la scarsa potenza della banda di comunicazione. Qualche anno più tardi, questi inconvenienti furono ovviati e nacquero le prima chat che disponevano di software autonomi, slegandosi dai siti internet... non c’era più alcun bisogno della tastiera dal momento che di poteva usare un microfono ed un auricolare per parlare ed ascoltare liberamente l’interlocutore. Al giorno d’oggi, questi software hanno trovato una diffusione mondiale e contano centinaia di migliaia di utenti in tutto il mondo. Semplici da usare e molto versatili, ma c’è un neo che non riescono a togliere... spesso, infatti, vengono utilizzate solo per comunicare con parenti lontani o con amici di scuola che si è persi di vista.
Per gli amanti delle nuove conoscenze e degli appuntamenti al buio e per tutti coloro che vogliono avere l’occasione di una seconda identità sul web, le prime chat restano le migliori.
Quella lavagna bianca rappresenta un ottimo sistema di fuga dalla realtà e dai propri pensieri. A forza di scrivere su di essa, molti potrebbero risultare ottimi dattilografi.
E la chat rappresenta oggi, a tutti gli effetti, un ottimo mezzo di comunicazione ed un divertimento del sabato sera al pari della discoteca e del locale alla moda. Lasciando perdere qualsiasi polemica sul fatto che essa sia deleterea per i rapporti interpersonali e che sia altrettanto vero che le persone oggi prediligano la comunicazione virtuale piuttosto che quella visiva, perdendo gradualmente il senso della realtà e divenendo probabilmente animali asociali e parecchio egoisti, è pur vero che chattare è un divertimento solo a determinate condizioni, prima fra tutte bisogna essere almeno in due.
È ovvio, ma non sempre chi si collega ad una chat ha la fortuna di beccare qualcuno dall’altra parte. A volte può lanciare un appello che si perde nei meandri della rete man mano che passano i minuti o addirittura le ore. È in quel caso che passare il sabato sera davanti al computer può rivelarsi una scommessa persa e tradursi in noia mortale.
Lo sta sperimentando stasera Ewan Parks.
Si è collegato alle otto e trenta alla sua solita chat ma ha trovato solo il deserto, almeno fino ad ora. Il ragazzo guarda l’orologio... troppo tardi per uscire adesso e d’altronde dove potrebbe andare? La scelta è vasta. Per un teenager che abita a Los Angeles il problema non dovrebbe sussistere. La città offre innumerevoli proposte di divertimento selvaggio per un sabato sera da ricordare.
La cosa triste è che Ewan rientra in quella categoria di persone di cui si è parlato poco fa. Non lo si può definire uno sfigato. Ha una laurea in economia con il massimo dei voti, conseguita da poco più di un mese ed ha già ricevuto numerose proposte di lavoro, alcune delle quali molto interessanti.
Non ha ancora scelto a quale aderire, ma c’è tempo tutta l’estate per rifletterci attentamente e con animo sereno. Ora come ora, Ewan vuole solo divertirsi... solo che stasera pare non debba essere accontentato.
Il ragazzo ha sempre avuto un buon approccio con l’informatica anche non avendola mai studiata. Per questo motivo è solito preferire il computer al casino di una discoteca o agli alcolici ed alle inutili chiacchiere di un pub. Da anni è solito chattare i fine settimana e si è fatto la sua esperienza in merito.
Ha conosciuto molte persone anche lontane e si è fatto parecchi amici, che sente spesso. Grazie alla chat è spuntata fuori anche qualche storia, visto che non è davvero un brutto ragazzo.
Ha un paio di occhiali, non proprio attraenti, che coprono gli occhi verdi, senza i quali non riuscirebbe a vedere un bisonte ad un metro da lui ma a breve dovrà mettere le lenti a contatto, per cui il problema sarà risolto. Il fisico c’è tutto: la palestra è un suo hobby dall’adolescenza. Concludono il quadro, i capelli castani tagliati alla marine ed un sorriso che suggerisce dolcezza e che ispira fiducia. Ed in effetti è un ragazzo con la testa sulle spalle. Qualche spinello al college ma è un errore che si può perdonare in fondo; lo stesso dicasi per le poche sbronze prese alle feste degli amici, senza mai esagerare. Qualche rara cunetta lungo il percorso della vita che si presenta a tutti una volta o l’altra; Niente di grave. Più di una ragazza si è dimostrata interessata a lui ma non è mai durata ma va detto che è l’età in sé a non contemplare un impegno serio da entrambe le parti, il più delle volte.
Per nulla uno sfigato, quindi e nemmeno timido... anzi, il problema è che ultimamente si è buttato molto sulla chat. Le normali uscite del fine settimana avevano cominciato ad annoiarlo ed aveva sentito il bisogno di cercare qualcosa di nuovo, che gli desse un po’ di scossa dopo essersi immerso fin troppo nello studio. Aveva perso un po’ l’abitudine. Solitamente si collegava la sera durante la settimana ed il weekend lo teneva per gli amici.
Ora gli amici hanno poco spazio... non per cattiveria, ma la curiosità di fare nuove amicizie, soprattutto femminili, ha preso il sopravvento sul dimenarsi in discoteca, cosa che non lo ha mai attirato più di tanto. E gradualmente, gli amici hanno diradato gli inviti e le telefonate al sabato per invitarlo fuori, convinti a ragione del fatto che avrebbe rifiutato. Nessuno (o quasi) di loro lo infama o gli da dell’eremita. Alcuni sono rimasti delusi più di altri per averlo perso ma non gli hanno negato comunque la loro amicizia... d’altronde un amico si accetta per quello che è.
Purtroppo, ben sapendo di non trovare nessuno disponibile, Ewan non prova nemmeno a fare una telefonata; ma questa sera sarebbe ben lieto di annoiarsi fuori anziché in casa.
Non è la prima volta che capitano delle serate fiacche in chat ma mai così tanto... qualcuno spuntava sempre fuori alla fine, anche solo per fare due chiacchiere... mai visto un sabato come questo. Tracciato completamente piatto.
Ha pensato di andare a letto ma il sonno non vuole ancora arrivare. I genitori sono al mare per tutto il fine settimana, ma avere la casa tutta per sé non lo consola e non ci pensa neanche a guardare un film. Non vuole dedicare troppa attenzione alla trama. Così si è ridotto a girovagare per siti internet dando un’occhiata distratta ai contenuti ed osservando di tanto in tanto quella piccola lavagna bianca in basso ed il cursore che lampeggia insistentemente e fastidiosamente.
Nessuno dall’altra parte.
Ewan è sempre stato affezionato alla chat vecchia maniera. Anche se il suo aspetto gli da la possibilità di non mentire ai suoi contatti, il fatto di non vedere chi sta dall’altra parte è troppo intrigante per rinunciarci. Il bello di immaginare, di sognare... di vivere un vero e proprio appuntamento al buio è una cosa che lo ha sempre “attizzato”. Ma per ora c’è solo il buio e nessun appuntamento.
I siti si susseguono l’uno all’altro... siti internet che non aveva mai visitato e che non avrebbe mai raggiunto se non avesse avuto l’intoppo della chat. Gli occhi iniziano ad accusare la noia ed il sonno che ne consegue. Presto spegnerà il Pc... pazienza. questa sera è andata così.
Un’occhiata distratta alle ultime notizie di cronaca che dipingono di un rosso cupo la città già da qualche settimana. tutti sperano che quell’assassino possa venire identificato e catturato. Le vittime sono già troppe e la polizia non sembra disporre ancora di elementi sufficienti per avere un indiziato. Non si tratta di una bella figura per loro.
Ma in fondo sembra che nemmeno le sue gesta infondano una paura tale da disertare i locali e le discoteche di sabato sera.
Una finestra si apre improvvisamente sul monitor lcd. Un fastidioso pop up pubblicitario!
Sta già per chiuderlo quando le pupille si dilatano sul nome del sito pubblicizzato e sul breve slogan che vuole descriverlo:
“Vieni su Last Emotion e prova l’ultima e più estasiante esperienza per fare nuove amicizie ed incontrare l’anima gemella! ”.
Di certo si tratta di uno slogan dozzinale e sfruttato tante volte. Molto spesso quello che viene promesso non corrisponde alla realtà ed anche il nome non è davvero il massimo dell’originalità! La cosa migliore da fare sarebbe ignorarlo senza esitare... ma è vero che in una serata senza alternative come quella di stasera, anche una via di fuga non troppo originale è sempre una via di fuga! Tanto vale fare un tentativo.
Basta un clic del mouse e le porte del sito si aprono velocemente... la schermata principale si presenta bene. Accogliente al punto giusto... tante foto sparse di splendide ragazze sorridenti, ovviamente finte, come capita in tutti i siti d’incontri più comuni. Donne meravigliose create al computer che non esisteranno mai nel mondo reale ma che servono perfettamente allo scopo di attirare i maschietti... un buon affare per i creatori del sito, se si considera che non è necessario pagarle per l’ottimo lavoro svolto.
Dopo aver dato una rapida scorsa alle banali istruzioni per i nuovi adepti al mondo di Last Emotion, Ewan procede rapidamente con la registrazione e si concentra sulla lavagna bianca integrata nel sito... l’inizio è ovvio e non troppo interessante, a dire il vero ma non è il caso di lasciarsi andare troppo al principio.
“ciao a tutti! ”
Poteva fare di meglio, in effetti. Molto meglio.
Una parte di lui gli suggerisce che è stato uno sbaglio essere adescato da quella pubblicità e che forse è meglio andarsene a dormire, ma ormai è in ballo e deve sforzarsi di ballare, almeno per qualche minuto. Giusto il tempo per rendersi conto che anche tutti gli abituali frequentatori di Last Emotion hanno preferito andarsene fuori piuttosto che cazzeggiare su internet.
Per il momento, nessuna risposta alla scialba domanda.
Poi un suono ovattato che esce dalle casse e che accompagna la frase apparsa sulla bacheca bianca, che ravviva la speranza del giovane, anche se quella parte di lui che aveva già protestato, ora si lamenta del fatto che non potrà più riposare per qualche altra ora. Speriamo almeno che sia una rappresentante del gentil sesso e che non sia malaccio, anche se non certamente a livello delle supergnocche nelle foto!
“Ciao. Anche tu qui? ”
“Eh già... sono uno dei pochi che il sabato sera preferisce non farsi massacrare i timpani dalla musica techno e dai quei gas indecifrabili che spargono in discoteca! ”
“Allora benvenuto, collega! ”
Anche l’emoticon! Almeno non è una o un principiante. Non credo che scriverà a rilento!
“Grazie! E la tua scusa qual è? ”
“A me non dispiacciono le discoteche qualche volta, ma sono un po’ raffreddata! Non volevo rischiare troppo! ”
Raffreddata!
Meno male! È una femmina!
“Non la vedi, scemo! Potrebbe fingersi una femmina mentre in realtà si tratta di un camionista arrapato come un toro da corrida oppure un omosessuale in cerca di un bel ragazzo giovane ed occhialuto... e tu rispondi bene all’identikit! Meglio se attacchi subito e spegni tutto! Dammi retta! ”
Può essere. L’obiezione della sua vocina interiore è più che valida e meriterebbe di essere ascoltata ma il sonno è già andato via ed ha passato troppo tempo in attesa questa sera per non dar seguito all’unica discussione che si è presentata! Anche se sta partendo a rilento potrebbe diventare anche piacevole e se così non fosse è lo stesso. Vuole parlare con qualcuno! DEVE parlare con qualcuno!!
E deve piantarla di dare credito a quella voce disfattista perché la presunta donna all’altro capo della rete ha scritto incuriosita e forse leggermente preoccupata:
“C 6 ancora? ”
“Basta! ” Dice Ewan alla sua parte cattiva “Zittisciti e non rompere per almeno un paio d’ore! Non voglio perderla per colpa delle tue cagate! ”
Dibattito chiuso. Adesso può rassicurare il suo contatto. Ed in fretta anche, prima che decida di chiudere:
“Sì sì. Sono qui! Scusa per l’attesa! ”
“Tutto ok? ”
“Sì. Volevo chiudere la finestra. Tira troppa aria. ”
Balla colossale. Non c’è un filo di vento.
“Tu di dove 6? ”
“Di Los Angeles. Santa Monica per l’esattezza. ”
Una breve pausa. Forse sta riflettendo se continuare la discussione. Magari è troppo lontana e pensa non valga la pena conoscere qualcuno che abiti in un altro stato o magari in un altro continente.
La vocina si ripresenta subito puntualmente. Prima aveva fatto solo finta di prenderla persa.
“Dai! Stacca tutto ed infiliamoci sotto le coperte! Non ne vuole mezza, non lo capisci? Ci sta mettendo troppo a rispondere ed a noi non sono mai piaciute quelle che se la tirano! Sganciala! ”
“Ti ho detto di stare zitto e non rompere! ”
“Scusami. Sono qui. Santa Monica hai detto? È davvero molto bella. Ci vivevo anch’io una volta, poi mi sono dovuta trasferire. ”
Ewan sente una nota malinconica al termine di quella frase:
“Come mai? ”
“Beh, non è stata un’idea mia... ”
Sta sul vago. Preferisce glissare il discorso. Meglio non insistere. È sufficiente un commento non troppo marcato:
“Beh, mi spiace davvero. Magari ci tornerai da turista! ”
“Sì, un giorno, forse... ”
“Come mai hai preso freddo? È strano in luglio! ”
“Non dirlo a me, ti prego! Ho fatto un bagno di mezzanotte l’altra sera ma evidentemente non ho più l’età per sopportare l’acqua ghiacciata! No no! Questo non è vero! Sono ancora giovane, invece! ”
“Non lo metto in dubbio! ”
“Sarà meglio! Ah ah! ”
“Ed i tuoi amici sono rimasti costipati come te? ”
“Non sono andata con amici. Ero da sola. ”
“Da sola? ”
“Sì! Mi piace da matti fare il bagno alla luce della luna. Secondo me è così romantico! :D”
Una ragazza romantica!
L’attesa è stata premiata! Poteva andare peggio e invece sta andando benissimo... peccato che non sembra abitare vicino... ma può sempre nascere una intrigante e maliziosa discussione.
“Mi piace immaginare la scena di te ke nuoti nel mare, illuminata dalla luna! Avrei fatto volentieri da spettatore! ;)”
“Mmmhh... ti stai buttando, eh? Hai iniziato timido, ma sembra che ora tu voglia partire in quarta! ”
Il tono della presunta ragazza non pare affatto dispiaciuto. Ma è venuto il momento di sapere la verità:
“Lo ammetto... ma scusa, non voglio fare l’indelicato, ma te lo devo chiedere, giusto così... per saperlo. Sei veramente una ragazza? ”
Attimo di pausa. Il cursore continua a lampeggiare al termine del punto interrogativo... forse, se l’è presa. Forse nessuno l’ha mai scambiata per un maschio o comunque le hanno mai rivolto una domanda del genere. Magari ha sempre chattato con persone che si fidavano di più. Ewan si aspetta che chiuda la comunicazione da un momento all’altro... ma ancora una volta il suo scetticismo viene smentito dalla risposta che arriva con il giusto tempismo:
“Tu che ne pensi? ”
“Non si risponde ad una domanda con una domanda! ” Sembra sbottare lui un po’ seccato.
“Hai ragione. Beh, posso garantirti che sono davvero una ragazza. Una studentessa. Ho i capelli biondi e lunghi e gli occhi azzurri. Non mi lamento del mio fisico, anche se non rientra davvero tra le mie priorità! Pensi di poterti fidare? ”
“Credo di sì. In realtà, sentivo di poterlo fare già da prima. A dire il vero non so perché ti ho fatto questa domanda. Mi è uscita così. Mi perdoni? ”
“Sei perdonato. In fondo ti capisco. Le chat sono una giungla senza regole il più delle volte. Non sai mai chi puoi trovare dall’altra parte; alcune volte capita di imbattersi in sgradite sorprese! ”
“Sì. Sono d’accordo. È capitato anche a me. Ma non perdo il gusto di fare nuove conoscenze. La chat ha un fascino che mi prende in maniera quasi irresistibile. Penso che lo capisca anche tu, no? È come se ogni parte nascosta di te potesse finalmente venire a galla senza paura o ipocrisia. ”
“Sì... anche per me è così. Senti la massima libertà. Ma se vuoi posso farmi vedere via cam così ti togli ogni dubbio! ”
“No, dai... non ancora almeno. Parliamo ancora un po’ così, se ti va. ”
“Va bene. Tu sei fidanzato? ”
Una domanda ben mirata. Che sia interessata al sottoscritto? O è solo semplice curiosità per capire se voglio una storia seria o solo un’avventura? Da quel poco che la conosco sembra una brava ragazza. Potrei dirle una bugia... che sono fidanzato e che sono in cerca di un’avventura senza troppe complicazioni e vedere che ne pensa lei... oppure potrei dirle che sono nel pieno di una pausa di riflessione, al momento... giusto per tirarmela un po’. Ma no, dai... niente castelli in aria stasera. Voglio dirle la verità. Ho deciso di fidarmi di lei e voglio che anche lei si fidi di me.
“No, non lo sono... ma vorrei esserlo. Ho provato tante volte senza successo purtroppo. Inizio a pensare che dipenda da me. ”
“Nemmeno io ho il ragazzo... ”
“Buono a sapersi, se posso permettermi. Ma davvero non vuoi dirmi dove abiti? Dove ti sei trasferita? ”
“Eh eh eh! Voglio giocare ancora un po’... ma ti posso assicurare che sono più vicina di quello che pensi. ”
“Allora magari ci potremmo incontrare una volta o l’altra! Solo per bere qualcosa assieme! Non voglio bruciare le tappe! ”
“A me sembra che tu le stia polverizzando, invece! però, la cosa non mi dispiace... sarebbe bello. ”
È quasi fatta! Anzi, la vittoria è praticamente fra le mani... forse questa è la volta buona. Ewan lo spera di cuore... potrebbe sbagliarsi. Esiste questa eventualità. Ci sono state altre ragazze prima di lei e non è mai andata a buon fine. Eppure lui non è il solito marpione! Non assomiglia certo a tutti i suoi amici che hanno adottato la filosofia di “una botta e via! ”. E gli va pure bene! Lui non chiede altro che un rapporto che abbia le carte in regola per essere degno di quel nome. Possibile che si siano persi quei valori fondamentali che costituivano le famiglie di una volta? Alcune volte si sente un matusa a fare questi pensieri... forse dovrebbe omologarsi ai suoi coetanei e prendere la vita alla leggera ma non ci è mai riuscito e gli fa schifo il solo pensiero di diventare così... di perdere i suoi valori. Possono giudicarlo come preferiscono ma non vuole rinunciare alla sua coerenza. Quello che gli dispiace di più è che anche tutte le ragazze che ha incontrato finora si sono rivelate delle perdenti, in questo senso. Credeva che esistessero donne che coltivassero un briciolo di romanticismo come succede nei fotoromanzi... non è rimasto nulla invece. Il deserto più vasto e deprimente che si possa immaginare è nelle loro teste. Ha provato a farle cambiare nel momento in cui usciva con loro... ha provato a dare loro veri sentimenti in cui credere, che non fossero indotti dal masticare pastiglie fucsia... ha provato ad aprire loro il suo cuore ma non lo hanno capito. Non hanno voluto capirlo! Non si sono minimamente sforzate di farlo!
Ed è per questo che ha dovuto scartarle... ha dovuto metabolizzare una delusione dopo l’altra e fare grossi sforzi per riacquistare fiducia.
Ma questa ragazza... questa misteriosa ragazza conosciuta per un colpo di fortuna in un sabato sera come tanti altri, sembra sia diversa da tutte le altre. Ricorda di averlo pensato altre volte ma non è mai stato convinto come in questo momento del suo pensiero. Forse avrà un’altra delusione ma vuole rischiare ancora... vuole provare ancora. E se dovesse andare male, pazienza.
Si lascerà alle spalle anche lei come le altre.
Però ora è curioso di conoscerla meglio e di incontrarla, anche se dovesse abitare a miglia di distanza...
“Non ti ho ancora chiesto una cosa... ” le scrive quasi come se la gentilezza del tono trasparisse dalla frase in chat.
“Dimmi... ”
“Come ti chiami? ”
“E tu? ” replica immediatamente la sconosciuta come colta da un attacco di timidezza inaspettata. Ancora una domanda per rispondere ad una domanda. Ma questa volta Ewan decide di non prendersela.
“Mi chiamo Ewan... ”
“Ciao, Ewan. Io sono Lisa... ”
“Lisa... piacere di conoscerti. Hai davvero un bellissimo nome. Suggerisce leggerezza e serenità. ”
“Grazie... è la stessa cosa che mi hai detto la scorsa volta. ”
Le dita si bloccano nello stesso istante in cui gli occhi terminano di leggere quell’ultima frase. Restano tutte e dieci tremanti poco sopra la tastiera... già erano pronte a battere rapidamente altri complimenti ed altre lusinghe. Ora restano a mezz’aria come se appartenessero ad un automa che ha esaurito la batteria, come pure lo sguardo. Gli occhi continuano a leggere quella frase che emana un alone di mistero e che infonde curiosità ma anche inquietudine. La leggono ancora ed ancora ma non la capiscono... e la mente non ricorda, anche se sa che forse dovrebbe. È certa che le sfugga qualcosa, ma proprio non riesce a capire di che si tratta.
Lisa.
Lisa.
Ha già sentito quel nome. Ma certo che l’ha sentito!
La vocina salta fuori un’altra volta ed è ben lieto di accoglierla:
“Ma certo, idiota! Tu conosci un sacco di Lisa! È un nome comune come un altro! Ma ti avevo anche detto che questa portava guai! Non mi vuoi mai dare retta! Chiudi subito ed andiamocene a letto! E domani mattina ci ricordiamo di cancellare ogni traccia di questa conversazione dal Pc! ”
Dovrebbe ascoltarlo. Questa volta dovrebbe ascoltarlo veramente. Ma è cocciuto... e curioso. Adesso pretende spiegazioni. Ma non nasconde a sé stesso di avere una certa tensione addosso quando si rimette a digitare:
“Noi due... ci conosciamo già? ”
Una pausa che gli spezza il respiro in attesa della risposta... e le labbra che si mordono freneticamente.
“Davvero non ti ricordi?... beh, non mi sorprende, in fondo. Non puoi ricordarti di tutte, vero? Sono stata solo un’avventura, per te. Un’avventura andata male. Non ho saputo rispecchiare i canoni che ti aspettavi... come tutte le altre, vero? ”
“BASTA!! SCHIODALA E SPEGNI QUEL CAZZO DI COMPUTER!! ” Gli urla la voce.
“No! Voglio sapere! Io non mi faccio prendere per il culo da nessuna! ”
Ormai Ewan non pensa più ai suoi sentimenti ed ai sogni d’amore che aveva iniziato a costruire e che ora stanno sfumando incessantemente... e neanche se ne rende conto! Per quanto si senta a disagio non è intenzionato a soccombere e vuole passare al contrattacco:
“Non mi piace il tuo tono di voce! Riesco a sentire l’aggressività anche dalla tua scrittura. ”
“Non è niente in confronto a quella che avrei se potessi ancora parlare, figlio di puttana! Vorrei tanto sputarti in faccia tutto l’odio che ho accumulato verso di te da quando è successo! Ma non dovrò aspettare ancora molto per farlo... ”
“Lisa o come diavolo ti chiami, sono convinto che c’è un equivoco. Mi stai scambiando per qualcun altro! Io non ti ho mai conosciuta. Non mi sono mai mosso da Santa Monica negli ultimi mesi! Come cazzo avrei potuto incontrarti se hai detto di non abitare qui?? ”
“Sì, è vero... la mia casa è un’altra ora. Ma ti ho detto che non mi sono trasferita per mia volontà... è stata solo colpa tua! ”
“Ora basta! ADDIO E VAFFANCULO!! ”
La mano destra si aggrappa saldamente al mouse e chiude rapidamente sia la chat che l’intero sito... poi, è la volta dello stesso sistema.
“È ora possibile spegnere il computer. ”
Quella frase lo rassicura e lo fa distendere sulla sedia, mentre anche la sua vocina si congratula:
“Bravo ragazzo. Hai fatto la cosa giusta! ”
“Ma chi era? Che diavolo voleva? ”
“Non ci interessa. Non ci troverà mai più. ”
Il monitor si riaccende di colpo, facendo sussultare visibilmente Ewan. Il ragazzo porta una mano a coprire la bocca come a voler impedire ad un genuino grido di terrore di pervadere la stanza.
Sulla schermata appare nuovamente la finestra principale di Last Emotion.
In primo piano appare la lavagna della chat e subito il cursore compone la frase interamente in maiuscolo, mentre gli occhi di Ewan appaiono adesso più simili a quelli di un gufo:
“NON TI PUOI LIBERARE DI ME COSI’ FACILMENTE, MALEDETTO! ”
Il tipo di scrittura in Creepy ed il colore rosso accentuano maggiormente la rabbia di Lisa e la sua voglia di rivalsa per qualcosa che Ewan non riesce a comprendere o finge di non comprendere.
Il botto della porta della sala che si chiude di scatto lo fa piombare in un terrore che non ha mai provato in vita sua. C’è qualcuno in casa??
“No! Cerca di ragionare e pensa! Hai chiuso la porta a chiave appena finito di cenare. Lo fai tutte le sere e non ti sei dimenticato neanche questa sera. l’ho visto anch’io! ”
“Potrebbe essere entrato dalla finestra! ”
“Idiota! Cerca di controllarti, ho detto! Siamo al quarto piano!! Come avrebbe potuto entrare dalla finestra? ”
“E come può aver riacceso il computer? Rispondi a questo allora! ”
“Non lo so, ma c’è sicuramente una spiegazione logica! Non farti prendere dal panico! ”
“Me la sto facendo sotto, invece! ”
“Stacca la spina allora! E vediamo se questa troia è in grado di riaccendere tutto un’altra volta! ”
L’ennesimo monologo si conclude così bruscamente ed Ewan è rapido a seguire il consiglio appena ricevuto. Molto rapidamente, si china verso la presa di corrente e stacca la spina del computer con un guizzo rabbioso.
Tutto a posto. Il monitor lcd appare nero ed i numerosi led verdi e blu del case hanno cessato di lampeggiare e si sono assopiti.
Ma il ragazzo non vuole trascurare di chiudere a chiave la porta della sua stanza e di chiamare la polizia, se dovesse sentire altri rumori.
Un paio di giri di chiave... due tirate alla maniglia per accertarsi che sia davvero chiusa ed Ewan si sente un po’ più tranquillo adesso. Il brivido freddo che percepiva lungo la schiena si affievolisce e la pelle cessa di essere frustata dai brividi di tensione.
Nessun rumore pare provenire dalla sala. L’orecchio premuto contro la porta della camera non coglie alcun suono sospetto. Forse è stata solo la sua immaginazione. Forse Lisa lo ha spaventato quel tanto da fargli avere un’allucinazione acustica. È un fenomeno molto raro ma può capitare. Personalmente non ricorda gli fosse mai successo prima di questa notte, ma sa bene che l’inconscio può giocare brutti scherzi quando ci si mette. Eppure non c’è nessuno in casa, a quanto pare. Se ci fosse qualcuno avrebbe sentito dei passi, un respiro... non sente assolutamente nulla.
Ma pensa che non sia neanche il caso di aprire la porta. Non la reputa una scelta saggia ed anche se la vocina non si fa sentire, crede gli darebbe ragione in questo.
È mezzanotte passata.
Dannazione! Manca ancora molto all’alba! Mi tocca restare tappato qui finchè non spunta il sole!
Almeno ho il telefono... se vedo che le cose si mettono male...
“È stata solo la tua immaginazione! Non c’è nessuno in casa tua! Smettila di fartela nei pantaloni! ”
Ma sì... solo la mia immaginazione. E poi non manca così molto all’alba. Siamo in estate ed alle cinque è già giorno. Con il giorno spariscono tutti gli incubi, questo è certo e poi non sia mai che permetta ad una puttanella di farmi paura. Se dovesse farsi risentire giuro che...
Il pensiero gli si strozza nel cervello.
Lo sguardo cade sui led che si riattivano e sull’inconfondibile spostamento d’aria prodotto dal frullare della ventola di raffreddamento dell’alimentatore. Poi, si sposta sulla spina che giace inerte sul pavimento in parquet, a debita distanza dalla presa di corrente.
“Avvio in corso. ”
“No! No! Non può essere! Sto sognando! Non sta succedendo a me! ”
La storia si ripete con drammatica puntualità: la schermata di Last Emotion appare ancora come pure la finestra della chat... e Lisa è presente e sembra si stia divertendo tantissimo:
“Hai paura, vero Ewan? Non riesci a credere a quello che ti sta succedendo... io sento il tuo terrore e mi piace così tanto... ma voglio che cresca. Che cresca fino al culmine. Voglio che tu possa capire quello che ho provato io! Voglio che tu possa capire cosa si prova sul punto di morire!!!! ”
“MA CHE COSA VUOI DA MEEE!!! Ti prego... ti prego, vattene. Non è stata colpa mia. Io non volevo! ”
Ewan è rannicchiato dietro alla sedia. Non sa che fare. Ha paura persino a prendere il cordless... è troppo vicino al monitor... ha urlato la sua supplica. L’ha soltanto urlata verso quelle scritte di minaccia. Adesso vorrebbe credere ancora e più di prima che possa esistere una spiegazione razionale a tutto ciò. Ed istintivamente si pizzica insistentemente le mani nel vano tentativo di svegliarsi dall’incubo che lo tormenta... lui ha solo parlato... non ha scritto nulla sulla chat. Ma Lisa ha comunque sentito dall’altra parte:
“Adesso inizi a ricordare, lo sento. Ricordi tutto. Ricordi il mio viso fra quello delle tante che hai ucciso! Ricordi quando tenevi premute le mani sulla mia. Ricordi che annaspavo disperata mentre sentivo che il cuore mi batteva all’impazzata. Ricordi bene quanto ti eccitava la mia paura, vero? La mia paura di morire! E più sentivo che l’acqua del molo mi penetrava nel naso e nei polmoni, più avevo paura e più tu eri eccitato! Ora non so dove mi trovo... ma so che non sono lontana da te! E te la farò pagare per quello che hai fatto a me ed alle altre!! ”
Lisa...
Lisa wilcox.
Una studentessa di vent’uno anni a cui piaceva fare il bagno di mezzanotte sul molo del Santa Monica Pier. Una ragazza bellissima che amava la vita. una ragazza che aveva la passione per le chat e grazie alle quali sperava di trovare il suo principe azzurro che condividesse i suoi sogni e le sue speranze. Una ragazza che si era sentita attratta dalla persona sbagliata. E quando ha capito che quell’uomo che sembrava così buono non era affatto come appariva, era troppo tardi. Lui non aveva accettato un rifiuto. Non voleva sentirsi dire di no. Preferiva ucciderle piuttosto.
“Il killer del pontile. Così ti ha battezzato la polizia. Otto ragazze. Otto povere ragazze che hanno fatto il mio stesso errore. Si sono fidate di te ed hanno trovato la morte. Ci hai portato via tutto. Devi sentirti molto fiero, non è così? ”
Dov’è la mia vocina interna? Perché non mi aiuta? Ewan la cerca disperatamente ma non la riesce a trovare. Forse anche lei ha paura e si è nascosta. E riesce a nascondersi meglio del ragazzo.
Ricorda quello che ha fatto. Alle volte soffre di amnesia. Oppure è solo disprezzo. Il disprezzo per quelle ragazzine che voleva amare e che lo hanno deluso. Non ricorda tutti i loro nomi come non ricordava quello di Lisa. Ma ora gli torna alla mente quella notte. L’aveva incontrata ed aveva passato una bella serata con lei. Si sentiva attratto sia dal corpo che dall’anima di quella bellezza così innocente. Voleva averla. Voleva averla subito. Ma lei non era della stessa idea. Ha osato respingere le sue avance e lo ha schiaffeggiato! Dopo che lui aveva creduto in lei. Dopo averla corteggiata così dolcemente nella chat! Dopo averla portata nel suo luogo preferito ed averla adorata mentre la guardava fare il bagno di mezzanotte in quelle acque illuminate dalla luna. Sembrava una sirena... e invece si era rivelata un’arpìa come tutte le altre! L’aveva ingannato! Non lo desiderava come lui desiderava lei! Aveva spezzato il suo cuore!! Doveva morire! E l’ha tenuta sott’acqua finchè non ha smesso di dimenarsi. Finchè non ha cessato di gridare fra il gorgoglìo delle bolle. E gli è piaciuto.
“Io volevo solo amarti... tu mi hai ingannato. ”
“Tu sei solo un assassino. Non sai cosa sia l’amore. Sai solo distruggere... ”
“Tu sei morta! Vattene via! VATTENE!!! ”
“Hai ragione. Sono morta. Forse sono in Paradiso o all’Inferno, non lo so. Ma avresti dovuto ricordare quello che ti dissi quella sera. avresti dovuto ricordare la confidenza che non avevo mai fatto a nessuno. Che feci soltanto a te. ”
Lui ricorda adesso. Ricorda come se fosse accaduto tutto la sera prima. Eppure non è stata l’ultima vittima. Non è stata nemmeno la prima; solo una delle tante. Forse era la ragazza migliore fra quelle che aveva provato, ma alla fine si era rivelata un fiasco come tutte le precedenti e tutte le successive. Le era passata di mente, lo ammette. Ma ora la ricorda. Ricorda la passeggiata sotto le palme della Promenade... ricorda che lo mise al corrente delle sue passioni ed anche di quell’hobby di cui non aveva parlato a nessuno:
“Non l’ho mai detto nemmeno ai miei genitori. Sai, la gente fa presto a farsi delle idee balorde, quando gli dici che ti interessi di magia ed occultismo. Sembra che all’improvviso tu diventi una strega che cavalca la sua scopa e vola su tutto il mondo a scagliare malocchi e tormenti. Invece lo studio dell’occultismo e del paranormale è un argomento estremamente interessante, che non si limita a quelle cose che mostrano i film sugli zombi o sul voodoo. Ed ho scoperto che siamo davvero tanti ad interessarci di questo tema. Spero che prima o poi l’indifferenza che segue la parola magia possa scemare prima o poi, anche se penso sarà difficile. Ad ogni modo ho pensato di dirtelo perché c’è qualcosa nei tuoi occhi che mi ha convinto a farlo” gli aveva detto, con un sorriso rassicurato.
“Mi dai fiducia. Forse mi sto sbagliando ma ho sviluppato una specie di sesto senso da quando studio occultismo... e sento delle cose che provengono dalle persone. ”
La povera Lisa avrebbe dovuto studiare più a fondo... e se ne avesse avuto il tempo forse sarebbe riuscita ad affinare le sensazioni che provava, tanto da rendersi conto di commettere uno sbaglio madornale verso Ewan. Sfortunatamente per lei, se ne sarebbe accorta nel peggiore dei modi di lì a poco.
Ewan aveva ascoltato quello che le aveva confidato... tutte quelle sciocchezze sul paranormale a cui non aveva mai neanche lontanamente dato credito. E questa volta non faceva nessuna eccezione. Aveva accantonato l’entusiasmo di Lisa sull’argomento e l’argomento stesso in un anfratto recondito e difficilmente raggiungibile della sua mente malata e l’aveva seppellito per bene. Erano solo stronzate.
Non c’è niente di vero in quelle storie. Sono solo per gente credulona o che ha troppa fantasia.
Non può esistere una virgola di verità in nessuna di quelle cose... nemmeno ora può pensare che possa essere vero.
“Sono tutte stronzate! Non l’hai tenuta abbastanza sott’acqua, ecco la verità! Si è allontanata dalla baia ed ora vuole vendicarsi! ”
“Allora è stata lei a sbattere la porta della sala! È entrata in casa! Ha con sé un maledetto portatile e sta chattando dalla mia sala! Maledetta puttana!! ”
“Ma certo che è così! Devi aprire questa cazzo di porta e andare là a finire quello che hai cominciato! O vuoi marcire in galera per il resto della tua vita? ”
“No... io voglio solo trovare l’amore della mia vita! Non voglio andare in galera! ”
“Non andrai in galera, Ewan. Non meriti la prigione, dopo quello che hai fatto. Sai, anch’io sono rimasta sorpresa da quello che è successo. Ho sentito il cuore che smetteva di battere. Ho sentito la vita sfuggirmi e la paura che rideva di me. Ma poi ho sentito qualcuno... qualcosa prendermi per mano. Qualcosa che mi diede conforto e che mi promise vendetta. Qualcosa che aveva percepito il mio odio... qualcosa che mi disse che aveva sentito il mio potere. Un potere che non sapevo di avere io stessa. Un potere che l’odio per te aveva fatto crescere a dismisura! E anche le altre ragazze lo avevano sentito! Tutte loro mi diedero la possibilità di vendicarmi. Di vendicare le loro morti e la mia! Ero diventata davvero una strega, Ewan... non so per merito di chi, te l’ho detto... forse sia Dio che il Diavolo hanno voluto aiutarmi perché erano disgustati da un verme come te!! ”
“Come ci riesce? Come può leggermi nella mente?? ”
“Lascia perdere idiota! Uccidila! Uccidila!! ”
“Te l’ho detto, Ewan... sono davvero una strega, adesso. Ero una bella ragazza... ORA GUARDAMI!!! VOLEVI VEDERMI IN CAM? GUARDAMI!!! ”
L’immagine di Lisa irrompe sullo schermo, spazzando via la chat ed il sito stesso. Un’immagine indistinta e paurosa. Il volto deturpato di una giovane vittima della follia di uno squilibrato; le guance gonfie e costellate di crepe... le alghe sparse sui lunghi capelli zuppi dell’acqua del molo... le labbra violacee e gli occhi spalancati e fissi sull’assassino. Sul SUO assassino!
Il bianco di quegli occhi senza pupille che lo fissano e gli promettono la morte!
Ewan non può staccare lo sguardo da quegli occhi... un potere sconosciuto lo paralizza davanti allo schermo o forse è soltanto la paura. I segni dei suoi pollici sul collo livido ed umido gridano la sua colpevolezza e la sua condanna, mentre quegli occhi si fanno più vicini... più vicini... e la bocca si schiude per sputare acqua fangosa ed una risata di rabbiosa, pazza e soddisfatta rivincita.
“NO! NOOO!! ”
“È un trucco, solo un trucco! Una webcam e qualche trucco! UCCIDILA!! ORA!!! ”
“Sì! Sì, vaffanculo!! ”
La voce ha ragione. Ha sempre avuto ragione quando si trattava di ucciderle. Ha ragione anche adesso!
Le mani dell’assassino afferrano il monitor e lo scagliano sulla parete con violenza, schiantandolo in una furiosa tempesta di scintille, mentre il piede sinistro si abbatte sul case e lo sfonda facilmente. Le dita girano febbrilmente la chiave ed abbassano la maniglia della porta della stanza.
La strangolerà ancora e più forte di quella volta. La rispedirà all’inferno!
E per farlo dovrà soltanto arrivare in sala... solo pochi passi e si vendicherà!
No. Gli basta molto meno...
Quegli occhi lo attendono appena spalanca la porta e le mani gocciolanti acqua e pus lo afferrano come una morsa per la testa. mani gelate come la morte. Un briciola in confronto della dannazione che scende su di lui.
E mentre le alghe e la terra lo avvolgono il suo grido straziante si perde nel buio della casa.
Gli agenti Daniels e Wooks hanno sfondato la porta dopo che i loro ripetuti appelli sono caduti nel vuoto. Il mandato di perquisizione e d’arresto che hanno faticato tanto ad ottenere gliene da pieno diritto.
Servivano prove e finalmente le hanno trovate la scorsa notte. Una sorta di testamento trovato in casa di una delle vittime... Lisa Wilcox.
Poche righe vergate nel suo diario personale che mostrano la paura verso quel ragazzo all’apparenza così gentile che aveva appena conosciuto... quell’Ewan. E fra le pagine anche il regalo che quel ragazzo inquietante le aveva fatto... poche righe che non costituivano una prova schiacciante, certo... ma sufficiente ad avere un mandato. La cosa strana è che quel diario era stato esaminato già più di una volta dopo la scomparsa della ragazza e nessuno della scientifica aveva notato quelle righe. E come se non bastasse, la data riportata era di tre giorni dopo la sua presunta morte... forse solo un errore di ortografia. I due detectives erano fiduciosi... in quella casa avrebbero recuperato senz’altro le prove della colpevolezza di Ewan.
Avevano ragione. Avrebbero trovato un sacco di prove sparse un po’ ovunque che collegavano il ragazzo alle sue vittime. Avrebbero trovato i corpi di entrambi i genitori in un sacco della spazzatura sepolto in cantina... avevano scoperto la sua vera natura prima di quelle ragazze e volevano mandarlo in manicomio... per il suo bene.
I due detective avrebbero scovato tante cose che sarebbero bastate ed avanzate a mettere la parola fine al caso del killer del pontile.
I giorni successivi sarebbero stati costellati da ricerche sempre più intense a Santa Monica ed in tutto lo stato... e presto si sarebbero estese in tutta la nazione.
Ma nessuno avrebbe più visto Ewan Parks in nessun posto.
Mai più.
“Vieni su Last Emotion e prova l’ultima e più estasiante esperienza per fare nuove amicizie ed incontrare l’anima gemella!... la tua ultima esperienza…l’ultima.
Solo su www. last-emotion. death”.
FINE
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