Leonz era poeta testardo e stralunato.
Lo incontravo quasi sempre all'uscita del metrò, la mattina prima dell'ultima
maledizione prima di entrare nel "carcere"... ufficio era sempre lì a due passi.
Mentre tutti calpestavano le cicche guardando l'orologio, pur di recuperare quei tre secondi (me compreso) lui no... era fiero nel suo mondo di sogni dove i dubbi si mescolavano alle certezze.
Non lo dimenticherò mai e ricordarò sempre un fatto molto "istruttivo" che gli capitò.. e ne fui spettatore divertito.
Un giorno lo sentì parlottare con uno sconosciuto.
<Senta scusi... non sono di qui... mi hanno detto che la stazione è da questa parte.. giusto?>
<È fortunato sa!>
<Ohh bene finalmente qualcuno che mi spiegherà chiaramente la strada..>
<... certamente mio impavido amico!>
(boh ma chi ti conosce forse pensò) <Grazie l'altro era frettoloso e non riuscivo a capirlo.. ma lei sembra diverso..>
<Ovviamente.. prenda appunti se vuole!!>
<Certo mi dica.. sono pronto!!>
<Orbene che giunto dopo tanto strazio, godiamoci l'Orazio consiglio.
Là all'orizzonte dove finisce questo sentiero dovrà proseguire per la diletta cinque maggio e sulla nera visione girare... pochi metri e nuovi viaggi potrà scegliere!!>
<Ahhh capisco. Grazie Gentilissimo> Disse schiudendosi la bocca dallo sconforto.
<Prego. Buon viaggio e baci.>
Tutto sembrava normale.
Ognuno prosegui per la sua strada... ed io pure in ritardo come al solito!!
Il giorno dopo entrambi inciamparono allo stesso punto del giorno prima.
<Buon giorno a lei amico!>
Infuriato il tipo stava per ringraziarlo in altro modo ma vistosamente si trattenne e un po' alterato rispose...
<Veramente ho cercato piazza cinque maggio per tutta la sera e ho perso pure il treno. Non esiste! Non esiste!!>
<Ma come.. mi sembra chiaro.. noi siamo qui in via Manzoni... quando finisce la strada incrocia corso Napoleone.. girando a destra pochi metri e vede la stazione immensa!...>
Imprecando lo sconosciuto questa volta voleva menarlo e fortunato Leonz che intervennero per separarli...
E si allontanarono ognuno con il proprio monologo, guardandosi meravigliati...
con la stessa infinita curiosità con cui si guardano due binari.