Navighi tranquillo nel fiume di casa tua, ormeggi beato nei meandri della felicità.
Poi d'improvviso il corso si fa più veloce, e vivace il navigare.
Cozzi con la tua piroga contro rocce affioranti, schivi i risucchi, sobbalzi veloce nell'acqua spumeggiante.
La corrente si fa tumultuosa, trascina la tua canoa tra gli anfratti della roccia e le balze della corrente impetuosa: fatichi a governare il timone e le rapide si fanno sempre più ruggenti.
Il fragile kayak, tra piroette e sobbalzi, sfiora rocce taglienti, tra spruzzi accecanti e boati fragorosi prosegue la sua folle corsa verso l'ignoto.
Un botto improvviso e la piccola imbarcazione si sfascia contro un'ostacolo affiorato all'improvviso.
Tra mille difficoltà, sballottato dalle gelide acque, affronti distrutto l'ultimo tratto del fiume.
In un attimo la corrente s'acquieta, tutto sembra più calmo, poi improvvisamente accelera vertiginosamente e, con un grande balzo nel vuoto, vieni risucchiato dal fragore della sottostante cascata: "Il Salto Ángel" (*).
(*) È la cascata più alta del mondo, si trova in Venezuela (n. d. r.)