I suoi passi echeggiavano lugubri nel corridoio dalle pareti grigio spento. Non c’era nessuno e ciò rendeva quel luogo ancora più ostile. Quando passava lui, chiunque si trovasse nelle vicinanze riusciva sempre a sparire prima che lui potesse capire dove diavolo andasse. Loro erano per un carattere più indulgente. Ma lui, non tollerava nulla che potesse dare a quelle creature barbare e rozze una scusa per poter far cambiare il sistema. Lui sì che poteva capire il vero carattere che ci voleva! Non bastava certo un banale ammonimento! D’altronde su qualcuno doveva pur sfogare la sua frustrazione, per i trecentosessantacinque giorni di avanti e indietro in quel luogo. Arrivò alla porta ricoperta di scritte e stupidi disegni, aprì lentamente e guardò quella foresta di teste vuote, posò la borsa… Ed ecco il solito cantilenante saluto di quegli incivili… “Buongiorno professore. ”