La finestra emetteva un bagliore soffuso, le quattro mura dagli affreschi stinti erano illuminati malamente da quell’ unica fonte di luce. Uno squittio ruppe il silenzio facendo gelare il sangue nelle vene dell’ uomo. Gli occhi saettarono impauriti. Da quanto tempo era lì? Gli sembrava di esistere da troppo tempo. Lacrime inesistenti, ma che scivolavano dal suo cuore ormai gelido, gli fecero sentire un flebile sprazzo di vita. Arrendendosi nella sua prigione di pietra che lo avvolgeva come un costume grottesco ascoltò i passi e le voci che si accavallavano della folla. Sempre pronta a fotografare, sempre pronta a togliere privacy. E quella voce che si distingueva dalle altre, che spiegava in diverse lingue cosa conteneva quella piccola casa monolocale... " Qui noterete il famoso cadavere ricoperto di lava, scoperto da anni nella bella Pompei. Notate la sua postura. Sembra che stia pensando, ignorando il fatto che una colata di lava l’ abbia ricoperto uccidendolo all’ istante. Uno dei tanti misteri di questo luogo..."