I Sentimenti delle persone sono talmente forti che possono
“smuovere anche il cielo”.
Mahatma Gandhi
Vivere è una sensazione.
Qualunque uomo, di qualsiasi tempo, in ogni circostanza della sua esistenza, non ha potuto e non potrà esimersi dalle percezioni che la vita presuppone. In fin dei conti, ogni istante è un brivido da assaporare, una continua sfida, una perenne battaglia da affrontare a testa alta, da sostenere costi quel che costi. E senza quel sospiro esistente, si cadrebbe nella nullità, non nell’apatia, quest’ultima, nel bene o nel male, è pur sempre un sentimento.
Sentita e ripetuta più volte, la medesima parola, sentimento, consumata e mai al termine: non cessa mai. Tu lo vivi, lo senti, lo percepisci, ma descriverlo non è così semplice.
Cos’è un sentimento? Qualcosa di astratto, eppure tangibile, concreto.
Un paradosso? Sì, probabile. Un paradosso che fa scontrare ragione e follia. Logica e irrazionalità.
Eppure ti sfiora l’anima, l’accarezza, fino ad entrarti dentro, fino ad allacciarsi a te, formando la treccia più perfetta.
Le emozioni ti cambiano la vita, la governano, la gestiscono a proprio modo per far sì che ogni istante vissuto non sia inutile, per renderlo, sempre e comunque, importante ed istruttivo.
Talvolta, le decisioni che esse dettano non sono le più corrette: sono quelle che la razionalità negherebbe, ma proprio questo è il bello della vita.
Ti senti come un bambino che, da lontano, ammira un aquilone, si perde in quei colori accesi, in miriadi di sfumature. Le osserva e, poi, decide di corrergli incontro, seguendo l’impulso, l’istinto. L’intelletto vorrebbe bloccarlo, evitargli di cadere in un burrone, perché, si sa, seguendo i sentimenti, non sai mai quale sconfitta o vittoria dovrai o potrai assaporare. È un po’ un aut-aut continuo, una scelta che comporta delle conseguenze.
È strano pensare che in questa semplice parola si racchiudano tante emozioni: sentimento è l’amore, l’amicizia, il desiderio, sì, ma anche l’odio, l’indifferenza, la paura, la solitudine, l’indignazione…
Ed è assurdo che sensazioni in pieno contrasto tra di loro appartengano, poi, ad una medesima famiglia, eppure è così.
È così l’amore, con la sua immensità, col suo nodo nella gola, col suo essere tutto e il contrario di tutto, col suo concederti il mondo se ricambiato o schiacciarti sotto di esso se si rivela univoco; è così il suo nemico, l’indifferenza, ricolma di silenzi e di rancore, ma anche l’odio, che di rabbia, imbottisce il mondo, di ira imbratta ogni gesto; poi il desiderio, che racchiude ogni sogno, ogni speranza mai sciocca, sempre profonda e sincera; la paura racchiusa in uno sguardo pietrificato di chi teme persino la vita, soffocato dall’ansia; la solitudine che appanna ogni sfumatura dell’arcobaleno; l’indignazione e le sue offese vane.
Tutti frammenti di vita che, indelebili, entrano e lasciano il loro segno.