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Il letto che si muove
Si stacca un istante dalle mie labbra, forse per respirare o per guardarmi negli occhi.
- Quest'anno il 23 novembre viene di domenica - dice.
Io la guardo senza comprendere e lei lo nota, perchè inclina lievemente la testa da un lato come fa sempre quando assume un'aria interrogativa.
Ma davvero non capisco. E quando accade corruccio la fronte e socchiudo gli occhi, ed anche nella penombra della stanza da letto la mia espressione è visibile.
Comincio a pensare.
Allora...
Più veloce.
Che cosa diavolo è il 23? Qualche festività? L'anniversario di qualcosa?
Natale, ovviamente, non può essere e neppure Capodanno, per cui stralciamo le feste comandate. Il suo compleanno o l’onomastico li escludo perchè, almeno quelli, me li ricordo. Oddio... sul secondo ho un paio di dubbi: ma comunque è nei primi mesi dell'anno, e non verso la fine.
Il nostro anniversario non è, perchè l'abbiamo festeggiato neanche un mese fa.
E quindi? L'anniversario della prima volta che abbiamo fatto l'amore? Della prima volta che le ho detto ti amo? Della prima volta che lei è arrivata puntuale ad un appuntamento? No, questo no: non è mai accaduto.
Sorrido, ma è un sorriso scomposto. Cerco di guadagnare tempo.
- Certo, domenica è un buon giorno -. Ma che cacchio dico?
Si accorge delle mie difficoltà.
- Amore, quest'anno l'anniversario del terremoto è di domenica - mi spiega, con un tono che non avrebbe sfigurato al TG1 della sera.
Annuisco.
Terremoto? E smetto di annuire.
Terremoto! Costruzioni che crollano. Voragini che squarciano le strade. Automobili inghiottite negli abissi della terra.
Terremoto! Onde immense che seppelliscono intere città. Cadaveri smembrati che galleggiano sulle acque.
Terremoto! Cupe nubi di polvere e detriti che oscurano il sole. Distruzione e sofferenza. Devastazione. Morte.
Il mio romanticismo compra un biglietto di sola andata per FanculoCity.
Mi metto a sedere al centro del letto e richiudo la camicia.
- Alice - sussurro, unendo i polpastrelli delle mani e stringendo le labbra.
- Cosa?
- Vuoi essere così gentile da spiegarmi perché, quando sei a letto con me, pensi al terremoto?
- Come?
- Sono così disastroso?
- Ma no, è che pensavo al letto che si muove.
- Il letto che si muove?
- Si, il letto che si muove - ribatte, con maggior convinzione.
I miei neuroni cominciano a rimpallarsi l’informazione, dall’uno all’altro in rapida successione, senza però che nessuno sappia bene cosa farci. Se fossi come Windows avrei già crashato il sistema. Premo il mio “Alt + F4” mentale e mi resetto.
- Non ho capito - dico rassegnato. Sai che novità. A volte ho il sospetto che in una coppia, almeno in una moderna, più che il capirsi, abbia maggior importanza il contrario. “Ma la ami? ” “Certo che la amo” “E che ti piace di lei” “Ah, il fatto che non capisco una mazza di quello che mi dice. È così misteriosa! ”
- …e quindi ci potrebbero trovare così, te ne rendi conto?
Devo essermi distratto.
- Puoi ripetere, che ero soprappensiero?
- Ma mi ascolti, quando parlo?
- Sostanzialmente -. “Sostanzialmente” è come il nero: va bene su tutto.
- Stavo pensando che se mentre facciamo sesso arriva un terremoto, qua si muove tutto, e come lo mettiamo a nome?
- Come un piccolo aiutino dalla natura?
- Ma no, ancora non ne hai bisogno.
- È “l’ancora” che mi inquieta.
- Pensa: siamo qua, mezzi spogliati e mezzi pure, e si scatena un terremoto. Se stiamo facendo l’amore ci stiamo muovendo, no? E che possibilità avremmo di accorgercene? - prende fiato.
Non provo neppure a rispondere.
- Te lo dico io: nessuna. Perché i movimenti della terra che trema si confonderebbero con i nostri, e noi non ci renderemmo conto di nulla fino a che sarebbe troppo tardi. Le pareti della casa si creperebbero così come il soffitto, e non faremmo in tempo a fuggire, anche perché non si può scappar nudi, e tre piani di palazzo e muri e tegole e mobili e rovine ci crollerebbero addosso mentre siamo uno sull’altro. O peggio.
- Peggio? -. Avrò poca fantasia, ma non riesco proprio ad immaginarmelo, il peggio.
- E poi mancherebbe l’aria e lentamente ma inesorabilmente soffocheremmo, senza neanche poterci guardare negli occhi come ultimo conforto, perché intorno a noi sarebbe solo oscurità, e polvere che opprime i polmoni. E i soccorritori ci troverebbero così. Come a Pompei. E tutti verrebbero a guardare i nostri corpi mezzi nudi, avvinghiati e morti nell’attimo supremo del piacere!
Spalanco la bocca che sembro un salmone. Comincio seriamente a pensare di non scopare più fino al matrimonio. E nel dubbio pure oltre.
- Aspetti me per dar fondo a tutto il tuo ottimismo? – domando.
Sorride e abbassa gli occhi, mentre una ciocca di capelli, lentamente, le scivola sul viso. Dalla serranda socchiusa filtra una sottile striscia di luce, che si va a posare di sbieco tra lo zigomo e le labbra, illuminandola. Mi sembra bellissima.
Incrocio le braccia e provo a stamparmi sul viso l’espressione più offesa di cui dispongo: non devo risultare molto credibile, però.
- Ma è meglio che non parliamo di queste cose, no? - dice, come se fosse ovvio.
- Io non ho aperto bocca - faccio notare.
- Allora aprila adesso - risponde, accarezzandomi la gamba. Quasi liquidamente, scivola a pancia in giù.
Lo sa perfettamente che quando si mette così mi fa eccitare. Ma ci sono dei momenti in cui un uomo deve saper dire di no.
- Me lo fai un massaggio? -. La sua non è una domanda.
Ma crede che basti così poco per corrompermi?
- Con piacere. - Appunto.
Dirò di no la prossima volta.
Ma anche no.
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0 recensioni:
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- Ehm... proprio autobiografico no.
Diaciamo che è "quasibiografico".
- Un vero spasso! Ed ora sta a me chiedertelo: un tantinello autobiografico?
- piaciuto, molto realistico nella perfetta incapacità di trovare un punto d'incontro tra i protagonisti. L'ironia poi è ben dosata.
- "Sostanzialmente" è come il nero: va bene su tutto.
Mi piacciono molto le battute surreali,
che usi, con giusta parsimonia.
- ahuahah! ma come ci sei andato a pensare a sta cosa qua. Veramente divertente, oltre che scritto molto bene.
- ... mi aggiungo al coro, scorrevole, ben strutturato, scritto benissimo, davvero piacevole da leggere. Uno se ne va soddisfatto e... sorridente.
Anonimo il 26/08/2009 09:22
Spassoso! Oltre ad essere originale è lineare.. Mi ha fatto sorridere
Complimenti
.. emy
Anonimo il 17/07/2009 20:03
che originale!! Piaciuto davvero tanto, scritto benissimo, forma incalzante e piacevolissima
ritmo sussultorio.. ondulatorio
bravo
Anonimo il 16/07/2009 20:34
Scorrevole e molto molto divertente. Bravo!!
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