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una luce e poi nulla

Dove sono? Non mi ricordo niente delle ultime ore. L'ultima cosa che mi ricordo è Laura che mi passa a prendere con la sua auto per andare alle festa di Marco. Cosa è successo? Perchè mi trovo in una stanza su un letto e mi fa male tutto il corpo? Cerco di ricordare quello che è successo. Le immagini che mi passano davanti sono dapprima confuse, sfuocate. Dopo si fanno più nitide. Sento la musica che viene dalla piccola radio dell'auto della mia amica. Vedo la scena come se fossi un'altra persona, Laura che cambia frequenza radio perchè non sopporta quella determinata canzone che a me invece piace tanto. Ridiamo. Si perchè io e lei abbiamo gusti diversi in tutto. A partire dai diversi generi musicali fino ad arrivare ai vestiti, film, ragazzi e tutte le cose che possono interessare a due ragazze della nostra età. Come al solito il semaforo è rosso e quindi siamo costrette a fermarci ed a aspettare il verde. Siamo molto ansiose per questa festa aspettata da più di un mese. Una festa in maschera. Mi ricordo che io ero vestita da angelo con le ali da mettere sulla schiena appena arrivate al luogo della festa. Diventa verde. Laura mette la prima e riparte. Tutto d'un tratto vedo una luce abbagliante che ci viene addosso, sento un grido e poi nulla. Come se mi risvegliassi da un incubo urlo. Subito un'infermiera entra nella stanza e cerca di tranquillizzarmi. Finalmente capisco dove sono:in ospedale. Quindi ho fatto un incidente o meglio abbiamo fatto un incidente. Facendo uno sforzo chiedo all' infermiera che cosa è successo. Dice che una macchina che era sulla corsia opposta ha sbandato ed è venuta addosso alla nostra auto facendola uscire fuori strada. Mi dice che sono stata fortunata, ho solo una gamba rotta e ho picchiato la testa. È per questo, mi dice, non mi ricordo molto di quello che è successo. Mi chiede se ho mal di testa. Non la stò più ascoltando, le chiedo di Laura. L'infermiera sposta lo sguardo verso un punto qualunque nella stanza e mi dice che nn ce l'ha fatta. L'impatto è stato letale per lei. È morta sul colpo. Le lacrime iniziano a bagnarmi il viso. Laura la mia migliore amica. Ci conoscevamo fin da quando eravamo piccole abbiamo passato tutto insieme. Non posso crederci che è morta. L'infermiera esce dalla stanza e subito dopo entrano i miei genitori e parenti. Non ho voglia di vederli voglio stare da sola. Sento che senza Laura sarò persa. A chi chiamerò dopo una litigata con i miei genitori? Con chi passerò i sabato sera? È come se una parte di me è veramente morta con Laura. La mia parte migliore. I miei sorrisi, la mia parte divertente. E così passano i giorni. DOpo 3 giorni vengo dimessa dall'ospedale. I miei genitori sono sempre più preoccupati. Non mi lasicnano mai sola. Io da parte mia non parloquasi mai a meno che questo non sia necessario. Come fanno a non capire che voglio stare da sola? Non voglio nessun aiuto. Voglio solo silenzio intorno a me. Si dice che il dolore con il passare dei giorni si attenua. A me non sembra. Penso anzi che sia il contrario. Ogni mattina al mio risveglio sento una fitta e un ondata di dolore che parte dai miei piedi e arriva fino al cuore. Non so se prima o poi passerà ma di sicuro questa perdita mi ha resa più insicura più dubbiosa e incerta su me stessa e sugli altri. Laura mi aveva aiutato a trovare la fiducia in me stessa. Adesso che lei non c'è più mi sento abbandonata e non riesco a rendermi conto di quello che è successo. Nel profondo del mio cuore, il mio lato più infantile non riesce ad accettare la sua morte e continua a sperare un giorno di ricevere come se niente fosse una sua chiamata o una sua visita.

 

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1 commenti:

  • marilena del mare il 15/08/2014 11:39
    hai saputo descrivere con sguardo giovane un dolore tanto profondo che solo il silenzio può placare

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