C’era una volta una piccola bimba, con boccoli castani e occhi verdi, come i prati intorno alla sua casetta di montagna. Il suo nome era Sfortunella e viveva in quella casetta di legno con i suoi genitori, da quando era nata. Era una bimba tranquilla e giocava spesso nel prato davanti a casa sua o si riposava all’ombra di un vecchio albero, con attorno delle violette profumate, insieme al suo amico più sincero che era un gattino affettuoso. Non si allontanava mai tanto dalla casa, per paura di avvicinarsi troppo al burrone e cadere, nonostante ciò si accorse che dall’altra parte del burrone c’era qualcuno.
Non lo vedeva bene, ma lui non avendo paura si avvicinò per salutarla, i suoi occhi la colpirono intensamente come raggi solari e le sue labbra le lanciarono un sorriso. Così lei sentì un forte legame che li univa come un filo invisibile.
Questa persona era un bimbo dai capelli biondi, corti e occhi azzurri. Il suo nome era Spero e anche lui giocava spesso in un prato con semplici margherite. Era molto vivace e insieme al suo cagnolino correva e saltava, senza mai fermarsi.
Ogni tanto invitata la bimba a raggiungerlo, ma lei non aveva il coraggio di attraversare il burrone sul ponte di legno. Era un vecchio ponte pericoloso formato da due corde e tavolette di legno alla base. Così la raggiungeva spesso lui, insieme giocavano e si divertivano scoprendo ogni giorno di più, l’innocente affetto di un’amicizia che li univa e le emozioni che sentivano facendoli vivere con gioia.
Un giorno la piccola sfortunella decise di sconfiggere la paura, affrontando la traversata, per dimostrare il piccolo interesse per lui. E per la vita, che realizzando i sogni che abbiamo nel cuore raccoglie più senso.
La tensione si alzava, ma si avvicinò sempre di più. Allungò il primo passo, mentre il cuore batteva come un orologio impazzito. Non sapeva che cosa fissare con gli occhi: verso il basso la facevano tremare e verso l’alto, l’orizzonte era lontano e le confondeva le immagini. Riuscì a notare però che dall’altra parte Spero l’aspettava a braccia aperte e allora si fece forza. Nel passo successivo si spezzò il legno stava per cadere, ma cercò di aggrapparsi alla corda e si salvò.
La strada era ancora lunga sperava che lui le venisse incontro, ma era inutile doveva farcela da sola. Allora strinse i denti e con fatica continuò finché improvvisamente si spezzò un altro legno e cadde dispersa nel vuoto del burrone senza vedere nulla.
Spero si bloccò per lo spavento chiudendo gli occhi disperato. In quel momento però c’era accanto a Sfortunella una farfalla, che prese sembianze umane. Era una donna con ali bianche, un vestito incantevole, lunghi capelli biondi. Volando l’afferrò al volo, portandola accanto a spero e scomparendo.
Lui aveva gli occhi ancora chiusi perché non sapeva cosa fare e lei era svenuta per la paura. Un attimo dopo però lui aprì gli occhi e la vide accanto a sé. Cercò di risvegliarla dolcemente, lei aveva gli occhi imperlati di lacrime per l’emozione. Lui sorrise, dandole un bacino affettuoso e lei contraccambiò il sorriso provando una gioia immensa. Nessuno dei due seppe cosa era successo e come si era salvata, ma erano contenti. Solo noi sappiamo chi ha salvato Sfortunella ed è la fata dell’amore creata dalla loro anima, perché l’amore può vincere ogni paura.
E vissero felici e contenti per tutta la vita crescendo con la promessa di restare amici per sempre e volersi tanto bene.