– Mi dispiace vederti sempre così triste Martin dimmi qual’ è il tuo problema forse posso aiutarti.
– Non so Steve mi sento solo sto sempre chiuso in questo laboratorio. Avrei bisogno di uscire di prendere una boccata d’aria fresca. Il fatto è che stiamo lavorando a questi nuovi circuiti integrati già da molto tempo e …
– Ti capisco Martin anche a me capita alle volte, ma hai sentito il capo dobbiamo terminare questi circuiti nel più breve tempo possibile.
– La scienza non può fermarsi – disse Martin.
– Hai ragione, sai Martin mi piace parlare con te sono contento che lavoriamo insieme.
– Anch’io la penso allo stesso modo. – Martin pensava di essere una persona normale non immaginava minimamente che fosse una macchina. Perfettamente costruita e simile in tutto e per tutto ad un essere umano.
La missione assegnata a Martin era quella di esplorare nuove galassie a bordo di una nave spaziale ed inviare tutti i dati alla terra. La partenza era prevista non appena i circuiti integrati fossero terminati. Ma una cosa inaspettata capitò prima della partenza. Martin stava controllando sul computer i circuiti di alimentazione della navicella spaziale quando sullo schermo apparve la scritta “Progetto Martin”
– Cos’è il Progetto Martin? Che mi state nascondendo, rispondimi Steve?
– Non preoccuparti non è niente di importante.
– Se è come dici allora non avrai nessuna difficoltà a darmi il codice di accesso.
– Non posso dartelo è un segreto militare, nessuno deve saperlo.
– Steve riguarda me, non costringermi a farti del male, dammi il codice.
– Senti Martin, vorrei potertelo dare ma non posso. Martin afferrò Steve per il collo e lo stava soffocando.
– Dammi il codice.
– Lasciami te lo dirò, la sequenza del codice è 001 Progetto Martin 0. – Non credeva più ai suoi occhi era una macchina proprio come quelle che costruiva. Preso dall’ira cominciò a distruggere tutto. Steve vedendo Martin diventare pericoloso prese la pistola che aveva nel suo cassetto e gli sparò alla testa. Quello era l’unico modo per ucciderlo. Dopo un po’ arrivo il dottor Walker.
– Ho dovuto farlo stava per compromettere la missione – disse Steve.
– Hai fatto ciò che bisognava fare nessuno può biasimarti per questo. Ma ora la missione non può essere più rinviata devi prendere tu il posto di Martin.
– Va bene dottor Walker, parto subito. – Steve si avviò sulla navicella spaziale accese i razzi e dopo un po’ divenne un puntino luminoso nel cielo e poi scomparve. Martin era una macchina perfetta solo il pensiero di non esserlo l’ha fatto impazzire. Anche Steve ha lo stesso e identico problema ma non andate a dirglielo, finirebbe per impazzire anche lui.
(1994)