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L'ape e la farfalla
Una stupenda giornata d’estate, due sorelline giocavano correndo in un prato floreale arricchito d’alberi, panchine e giochi. Erano nel giardino del castello, due piccole principesse, una di circa tre anni e l’altra di cinque. Entrambe avevano una bambolina in mano e si rincorrevano. La più grande cercava di curare quella più piccola intanto che si divertivano. In certi momenti sorridevano ed erano felici in altri provavano invidia l’una per l’altra e litigavano facendosi male, ma il dolore era più morale che fisico perché erano innocenti bimbe senza forze.
La più grande, che si chiamava Serena, si sentiva subito in colpa quando litigavano, era più tranquilla e si sentiva tanto responsabile della piccolina, anche se nel giardino erano sicure. La piccolina, si chiamava Teresa, era una birichina, un po’ prepotente e ogni tanto faceva qualche dispetto a Serena. Quindi l’invidia di Serena era diversa da quella di Teresa.
All’ora di pranzo, cena e merenda erano richiamate e rientravano nel castello. Nonostante due o tre persone di servitù le seguissero loro andavano a cercare sempre i genitori, soprattutto Teresa, convinta che loro volessero più bene a Serena. Ogni volta gli saltava in braccio e si faceva dare un po’ d’affetto. Serena ricordandosi le parole: “È più piccola” osservava e sorrideva.
Passò un po’ di tempo e Serena cominciò a studiare. La mattina andava a scuola e il pomeriggio era tanto impegnata a svolgere i compiti e a leggere, cosa che trovava piacevole. Così Teresa era spesso sola, ogni tanto provava a chiamarla e a convincerla a uscire a giocare ma lei preferiva leggere.
Un giorno anche se il tempo non era molto bello, era nuvoloso, riuscì a convincerla. Serena pensò che fosse giusto liberarsi ogni tanto da qualsiasi impegno. Uscirono da casa, si sentivano già forti tuoni e alzando gli occhi Serena vide anche frizzanti lampi in cielo. Teresa era già corsa avanti mentre lei le diceva: “Aspetta non è il momento. ” I goccioloni di pioggia che cominciarono a scendere dal cielo non riuscirono a fermarla, anzi vide il cancello del castello aperto e decise di uscire. Sapevano entrambe di non poter uscire, Serena aveva paura, ma non c’era nessun altro era lei responsabile di sua sorella. Così raccolse le forze e la seguì per proteggerla da ogni pericolo.
Uscita dal cancello Teresa, aspettando Serena, rimase un po’ perplessa ad osservare intorno. La tempesta finì improvvisamente e quando le sorelle si ritrovarono, una forte ventata le travolse, riuscirono a prendersi per mano, aspettando che il vento si calmasse. Chiusero entrambe gli occhi e quando li riaprirono, videro davanti a loro una donna vestita di nero dall’aspetto misterioso. Si avvicinò e si presentò loro, sorridendo furbastra, come la Signora dei Desideri.
“Quali sono i vostri desideri? ” disse la strega convinta e la piccola Teresa cominciò subito a ordinare: “Io voglio una bambola nuova. ” E continuò con altri desideri che la strega non ascoltava, ma lei diceva lo stesso. Così facendo entrava in atto la sua prepotenza e il suo egoismo perché Serena non poteva dire nulla di ciò che desiderava. Era dispiaciuta ma con lei era abituata a rinunciare a tutto. Così anche se non parlava, pensò intensamente al suo desiderio che non riguardava una bambola o un gioco nuovo, ma la pace e l’amore nella sua famiglia e nel mondo. Qualcuno vide nel suo pensiero il desiderio e la sollevò dolcemente da terra portandola in un fantastico paradiso. Invece la piccola Teresa fu portata via violentemente dalla strega che le disse: “Ora che ho esaudito il tuo desiderio verrai con me nel mondo NERIO. ”
Serena si ritrovò in un bellissimo posto, con una luce incantevole e luminosa, cominciò a provare delle sensazioni piacevoli. Era proprio il paradiso, rilassata più che mai vide il trono reale con la Santissima Trinità, la Madonna e gli angeli. Accecata dalla luce dell’amore, cercò di entrare nel giardino dell’Eden. Anche quello un posto stupendo, dove la pace senza peccato e la natura risaltavano. Era sola ma non aveva paura e appena si avvicinò all’albero della mela del peccato senza nemmeno sfiorarla fu trasformata in una bellissima farfalla. Le sue ali erano variopinte e pian piano cominciò a sbatterle per volare dove si ritrovò, ancora sulla terra, in un prato immenso con splendidi fiori profumati.
Teresa invece impaurita e sola in quel mondo Nerio, dove vedeva mostri, scheletri e fantasmi, era disperata. Le rocce infuocate si sbriciolavano mentre camminava lungo il bordo del burrone, ma cercava di stare attenta a non cadere. All’improvviso dei pipistrelli la attaccarono, una piccola frana sbriciolò le rocce e lei non riuscì a salvarsi, ma cadde nel burrone. Perse i sensi e quando si riprese, si ritrovò anche lei su quel bellissimo prato di fiori con le sembianze di un’ape regina.
Entrambe volavano libere nel cielo, nonostante erano vicine e s’incontravano tra i fiori non riuscirono a riconoscersi, anche se un forte legame lo sentivano.
Insieme a loro disperso in quell’immenso prato c’era un piccolo bimbo. Correva e giocava spensieratamente, finché vide la farfalla, si avvicinò e trovandola bellissima cercò di prenderla, la sfiorò ma non ci riuscì, la piccola serena si salvò.
Il bimbo riprese a giocare e poco più in là vide anche l’ape regina appoggiata a un fiore. Si avvicinò e anche lei la trovò incantevole come la farfalla, ma l’apparenza inganna perché appena allungò la manina per prenderla sentì subito il dolore di una puntura sul dito. Al bimbo scese qualche lacrima di dolore e di rabbia, poi cercò di ucciderla, ma riuscì solo a ferirla appena, lei prese il volo in alto sempre più lontano e non si vide mai più.
La farfalla vide il bimbo punto e sentì il suo stesso dolore così si avvicinò per aiutarlo, ma non poteva fare molto. Il dispiacere era tanto che si trasformò ancora in Serena, cercò di medicargli la puntura sulla mano sinistra con un fazzoletto. Lui la ringraziò dolcemente e allungo l’altra mano per prendere la sua. Uno accanto all’altro si misero a correre felicemente nell’immensità di un mondo infinito da scoprire insieme.
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- non si vede il link... https://www. facebook. com/photo. php? fbid=10201809257456843&set=a. 1406205638872. 2057457. 1344339726&type=1&theater oppure "christian Brogi" sulla mia home... di ieri...
- Le ho incontrate ieri... https://fbcdn-sphotos-h-a. akamaihd. net/hphotos-ak-ash3/p480x480/942443_10201809257456843_1602164360_n. jpg
- Che bella favola Sara... straordinario finale... si misero a correre felicemente nell’immensità di un mondo infinito da scoprire insieme. Sempre positiva... brava.
- È vero, forse hai ragione, povera Teresa! Ci avevo pensato in fondo era la sua sorellina, ma poi ho deciso che rimanere un ape e volare libera per i fatti suoi non era una cosa così brutta!
- Bella favola, significativa.
Serena ha meritato di ritornare bambina per il suo amore per la vita e il suo prossimo. Però mi è dispiaciuto per Teresa, la strega è stata torppo severa, poteva darle un'altra lezione.
Vito