Scendo di fretta le scale, proprio un fulmine. Lo vedo già bello carburato, il vecchio compare Omar, mi sa tanto che oltre la sera si è già fatto anche il pomeriggio, lo stronzo. Salgo in macchina perchè il freddo non lo sopporto proprio, neanche per i due secondi del tragitto.
"Ohhh finalmente si rivede... ehh?".
"Te lo detto che non tiravo buca, sono di parola". Rispondo io secco.
" Ehi calmino, dai, allora pronto per spaccarti la testa?".
"Si dai, ma proprio con quelli della piazzetta... ".
"Non ti preoccupare, ho già pensato a tutto io, loro sono diciamo i nostri babbi natale... hanno un bel po' di cose da regalarci". E quando dice regalarci, Omar diventa sempre un po' strano. Gli viene una faccia, una faccia da volpe. Ma è sempre stato così quando poteva guadagnare qualcosa sulla pelle degli altri. Sin da bambino. Sempre. Anche quando c'erano di mezzo quattro cazzate, tipo due figurine, una bottiglietta di cola. In tutto. Poi per un' attimo riprende il discorso:
"Comunque si va al Vortice, ci si fa un po' di birre li, i piazzettari ci offrono quello che ci devono offrire e poi teliamo, e poi su dai, vediamo come va la serata... e in qualsiasi caso ho sentito anche lo Smilzo e Crossi..."
Ottimo. Il ritrovo degli stronzi. No, diciamo, non proprio. Lo Smilzo e Crossi erano vecchie amicizie, diciamo, amici da campetto. Uscivamo assieme a loro quando eravamo proprio piccoli piccoli, quando ancora non si erano intromesse determinate questioni. Più o meno fino ai sedici anni. Ognuno aveva poi preso la sua strada e per una decina di anni c' eravamo persi di vista. Con loro. Omar, è sempre stato in mezzo ai coglioni... I due suddetti elementi li avevamo ripescati una sera che eravamo andati a ballare in un posto e da li avevamo riniziato a frequentarci ancora tutti, come i vecchi tempi quando eravamo pischelli. Smilzo era chiamato così non perchè era magro, ma perchè prima era un ciccione-obeso, ed era un modo "di classe " per prenderlo per il culo. Adesso però, dopo dieci anni, era diventato smilzo veramente. Un po' per il lavoro di merda che faceva (fonderia a turni). Un po' perchè la cocaina aveva fatto il suo effetto dimagrante. Si era anche alzato, raggiungendo quasi i due metri. Penso che le sostanze eccitanti abbiano stimolato qualche ormone della crescita... robe patologiche.
Crossi era un' adolescente tranquillissimo, anche un po' introverso. Era stato assieme ad una tipa per un botto di tempo. Sembrava che si dovessero sposare, ma alla fine questa è scappata con un' altro ad ibiza, e voci raccontano che abbia anche cambiato sesso. Molto probabilmente quel "altro" non era quello che tutti pensavano che fosse.
Ma quella storia era un po' oscura. Diciamo che nessuno sapeva bene i fatti e si creavano delle vere e proprie leggende sull' argomento. Sempre all' insaputa del povero Crossi, che turbato, amareggiato, e scosso, da quella tragica fine relazionale, aveva iniziato a calare pastiglie come una belva. Piu' o meno 10-15 ogni sabato sera. Per un bel po' di anni, senza contare la bamba. I due li avevamo intravvisti una sera dopo anni di latitanza, e proprio le piste furono il motore di ricongiunzione della nostra amicizia. E poi si sa, dopo così tanto tempo ci sono un sacco di cose da raccontarsi, e poi purtroppo la regola è sempre la stessa: sono amici del vecchio giro, e certe cose non si scordano mai.
Anch' io non ero messo benissimo in questo periodo. Diciamo che mi stavo frequentando da un po' con una ragazza, ma questa non voleva rendere la cosa un po' più seria. Non fraintendetemi, non volevo fidanzamenti ufficiali, matrimoni, cazzate genitoriali o altro. Questa stava bene con me, ma non si scopava. Solo baci. Che uno poi può pensare al romanticismo, all' amore, ai baci perugina, alle vasche in centro il sabato. Ma l' uomo è l' uomo, e io stranamente quando salivo su una bilancia vedevo che c' erano due chili in più segnati. E non ero ingrassato... immaginate un po' voi...