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Ho già buttato la spazzatura
Il bambino avanzava sorridendo, e l'uomo lo fece con lui, ma man mano che si avvicinava, il piccolo viso gli divenne livido; aveva gli abiti strappati e sangue ovunque.
Spalancò la bocca come a voler chiedere aiuto, ma senza riuscirvi.
L'uomo si svegliò nel suo letto, bagnato fradicio e col fiatone.
Si appoggiò alla testiera del letto e fissò il comodino. I numeri luminosi della sveglia rivelarono che era l'una di notte.
Tastò l'interruttore dell'abbajoure, e l'accese. Poi si portò seduto, con i piedi a terra. Guardò la foto che teneva sul comodino che raffigurava una donna e un bambino.
Stava sorreggendosi la testa con le mani, quando udì un rumore. Rimase in attesa, e lo sentì nuovamente.
Si alzò così e si mosse verso la cameretta del figlio.
Si trovava a pochi metri dalla porta quando lo vide in piedi, che gli diceva: "Perché gliel'hai lasciato fare? "
In un istante gli occhi dell'uomo divennero opachi dal pianto.
"Non dirmi così, ti prego. "
"Se non fossi uscito quella sera, saremmo ancora vivi. "
Abbassò lo sguardo a terra, e quando lo rialzò, suo figlio era svanito. Camminò fino ad arrivare nella stanzetta buia e immobile; si guardò in giro, andò a sdraiarsi nel lettino e abbracciò l'orsacchiotto. Infine pianse.
La stessa notte uscì e si diresse dove era certo di trovarlo.
Alla TV aveva sentito di un altro caso. Un ragazzino di dieci anni era stato rapito mentre era al campetto a giocare. Il suo corpo era stato ritrovato dopo dieci giorni di ricerche, abbandonato in un canale di un quartiere malfamato. Il referto del coroner era stato chiaro: tracce evidenti di pestaggio, abuso e stupro erano stati rinvenuti sul piccolo corpo.
L'uomo che era stato indagato per il rapimento e l'omicidio volontario, era stato scagionato dopo due mesi di indagini per mancanza di prove.
Fabio però non avrebbe lasciato la questione a metà.
Mentre si dirigeva con la sua auto verso l'abitazione, dentro sé giravano come un nastro inceppato, le parole del figlio.
Quando vi arrivò, parcheggiò qualche metro distante dal punto interessato. Recuperò la borsa dal sedile del passeggero e s'incamminò a piedi.
Si avvicinò all'abitazione. Dalle finestre s'intravedeva una luce blu chiara: doveva avere il televisore acceso.
Scavalcò il cancelletto e camminò fino al retro della casa. In basso, una finestra era semichiusa, e lui ne approfittò per entrarvi.
Una volta dentro si diresse verso la stanza illuminata.
Si fermò sull'uscio della porta con nella mano destra, la borsa degli attrezzi.
"Faccia come se fosse a casa sua", esordì provocando un balzo dell'uomo che se ne stava sulla poltrona.
"E lei come cazzo è entrato? "
A vederlo gli fece quasi ridere: non era molto alto e neanche troppo spesso di corporatura.
"Sono venuto a farle una visita. "
"A sì? " domandò spostandosi ma mantenendo le distanze.
Laudi annuì e s'inoltrò nella stanza.
"Si avvicini e chiamo la polizia. "
"Non credo sarà possibile. "
Dopo qualche attimo di silenzio, l'uomo domandò.
"È forse un ladro? "
Laudi rise e inclinò il viso.
"No, diciamo più un esattore. "
"Esattore? "
"Già, sono venuto a riscuotere una tassa... " continuò avvicinandosi "... e il suo periodo è scaduto. "
Poi da dietro la schiena, tirò fuori una balestra e la puntò dritta alla gamba dell'uomo implorante.
Sparò una freccia che lo fece cadere sulle ginocchia.
"Stia tranquillo, non è nulla in confronto a ciò che ha fatto a quei poveri bambini", disse con noncuranza mentre apriva la sacca degli attrezzi.
Lo implorava di smettere, ma Laudi non ne aveva nessuna intenzione.
Si tirò su le maniche della camicia e recuperò un bisturi.
Si voltò verso la vittima e con uno strano sorriso in volto, disse: "Adesso ci divertiamo. "
La mattina seguente, alle sette in punto, squillò il telefono sulla scrivania del commissariato.
"Ispettore? "
Goretti si guardò in giro e si raddrizzò sulla sedia. Poi sottovoce domandò: "È lei? "
"Mi aveva promesso che avrebbe trovato quell'uomo... non l'ha fatto. "
"Non è facile quanto sembra. "
"Avete trasmettitori, cimici, registrazioni, altre cazzate varie e non riuscite a trovare lo schifoso che ha rapito quella bambina. "
"Perché lo sta facendo? "
"Lei Ispettore sta cambiando discorso, e io sto perdendo la pazienza. Con quello di stanotte siamo a quota tre; se entro quindici ore voi non trovate l'uomo che ha rapito la bambina e lo sbattete in galera per il resto di quella schifosa ed inutile vita che si ritrova, lo troverò io, e l'avverto, non sarò clemente. "
"Aspetti un istante... "
"Per oggi ho già buttato la spazzatura. "
Poi agganciò.
Goretti rimase per qualche istante con la cornetta in mano, e dentro sé sapeva che cosa aveva voluto dirgli: aveva colpito di nuovo.
Due ore dopo la polizia delimitava con i nastri gialli, il luogo del ritrovamento del cadavere.
Stesso modus operandi delle due volte precedenti: massacro corporeo e taglio dei genitali; infine il corpo veniva gettato nel cassonetto a dimostrare che quello non era altro che spazzatura.
"Goretti? " lo chiamò il vicequestore giunto in quell'attimo.
Furono faccia a faccia quando gli domandò.
"È il nostro uomo? "
Annuì.
"Qualche mossa falsa? "
"Nessuna, a quanto sembra. L'assassino li avvicina, con una scusa forse, e poi li massacra. Infine pratica l'evirazione. "
"Come fa a dire che l'assassino li avvicina e non li aggredisce? "
"Ho parlato col profiler, mi ha chiaramente detto che vogliono farsi vedere in faccia, e far capire alla vittima il perché delle proprie azioni", fece una pausa. "Deve sapere perché è stato aggredito e anche perché sta per morire. "
Ora fu il vicequestore Lanza ad annuire.
"Cosa dice la Scientifica? "
"Lo guarderà domani, nel primo pomeriggio. "
"Va bene. Torni pure in commissariato, vedremo di fare qualcosa. "
Lanza si allontanò e Goretti annuì.
"In commissariato a fare qualcosa... " pensò.
Solo dentro sé sapeva di avere meno di quindici ore per trovare la prossima vittima e portarla in salvo dall'ira di un assassino senza scrupoli.
Nel pomeriggio aveva girato tutta la città nella speranza di trovare qualcuno che potesse fargli una soffiata sull'uomo che puniva i pedofili, aveva girato nei bassi fondi e nei quartieri più malfamati senza riuscire ad estorcere neanche una minima informazione utile.
Solo verso le cinque del pomeriggio, con il sole che tramontava all'orizzonte, Goretti fece un incontro importante.
"Non è vero quello che si dice in TV. "
L'Ispettore si voltò di scatto e fissò l'uomo immerso nell'oscurità seduto al tavolo di un bar.
"E lei chi sarebbe? "
La voce esitò.
"Ho lavorato con lui, in fabbrica. Un bel giorno ha fatto dei tagli e siamo stati licenziati in tronco. "
"Cosa si dice di falso in televisione? "
"Che è un pazzo criminale, un serial killer. "
"Beh, una persona che ammazza massacrando ed evirando le vittime non lo si può definire una persona sana di mente."
"Non è questo il punto. "
"E qual è il punto allora? "
"Quando ha perso il lavoro, gli era rimasta la famiglia. Ci siamo sentiti ancora dopo che avevamo smesso di lavorare, e mi diceva che era sempre in giro in cerca di un'occupazione. "
Goretti lo lasciò continuare.
"Credeva di poter ricominciare con un nuovo lavoro, ma poi è successo qualcosa che inevitabilmente l'ha cambiato dentro... "
"Cosa? "
"Lei è un poliziotto, giusto? In commissariato non ha sentito parlare del massacro di casa Laudi? "
Quando sentì quel nome, finalmente capì. Capì che l'uomo che uccideva pedofili non era altro che il padre di un bambino stuprato e marito di una donna troppo addolorata che per la perdita, si era tolta la vita.
"Già... è proprio quel Laudi. Quell'uomo è un uomo distrutto. "
"E pensa che adesso sia meno distrutto? È diventato un assassino! Mi dica dove posso trovarlo! "
"Non lo so... si nasconde da qualche parte e poi colpisce le sue vittime per fargliela pagare", fece una pausa. "Ha trovato lui il figlio. "
Goretti chiuse gli occhi e scosse il capo.
"Gliel'hanno massacrato e stuprato. "
Dopo qualche istante di silenzio, domandò: "Qual è il suo nome? "
"Mi chiamo Giosuè Mari, ma non credo le sarà utile. Trovate Giuseppe Laudi e salvatelo da se stesso. "
Goretti annuì, lasciò il costo della consumazione al cassiere e uscì dal bar.
Grazie alle generalità che gli aveva fornito, ora sapeva chi cercare. Aveva solo più poche ore. Recuperò l'indirizzo e arrivò a casa Laudi. Sapeva che stava commettendo un'infrazione, ma decise di preoccuparsene in un secondo momento. Aprì la porta con un calcio.
"Signor Laudi! Sono l'Ispettore Goretti! "
Non ottenne risposta e decise di controllare l'intera abitazione: niente. In garage, al piano di sotto e a quello di sopra. Un fiasco. Dove aveva potuto portare la vittima per commettere il prossimo omicidio? C'erano miliardi di posti nei quali avrebbe potuto cercare senza trovarlo, quando si soffermò su una foto sul comodino della camera da letto. Era l'immagine di una donna e di un bambino; alle spalle avevano un grosso casolare abbandonato, lo sfondo sembrava la zona dell'Idroscalo. Doveva tentare con quello che aveva. Studiò un'ultima volta la fotografia e dentro se sperò di star intraprendendo la giusta strada.
Una volta davanti al luogo della foto scattata, Goretti scese dall'auto ed estrasse l'arma, corse verso il magazzino e attese. Solo quando udì delle voci, spalancò la porta scorrevole.
Teneva la pistola in pugno, lungo un fianco.
Laudi si voltò verso l'Ispettore e lo fissò.
"Il tempo è scaduto, come può vedere l'ho trovato io. Non c'è più bisogno del suo aiuto, può andare. "
"Lo sa che non posso farlo" rispose avvicinandosi.
"Ad ogni modo, ho del lavoro da sbrigare... "
Un uomo nudo era riverso sul pavimento, imbavagliato e legato mani e piedi.
"Signor Laudi, metta giù quel bisturi. "
L'uomo si voltò di scatto.
"Crede di potermi dire cosa posso o non posso fare? Questa schifezza che ora è a terra ha rapito una bambina... ", storse il viso a mostrare lo schifo e il disprezzo che portava con se. "Questo è solo un rifiuto che non merita di vivere; occupa spazio e respira aria che non merita! "
"La prego, mi ascolti... io comprendo il suo dolore, ma... "
"Lei comprende il mio dolore, ispettore?", domandò quasi offeso.
Vi fu una breve pausa prima che Laudi riprendesse a parlare: "Lei non sa proprio niente. "
"So di suo figlio", esordì d'un tratto Goretti. Poi annuì. "E so di sua moglie. "
A quel punto Laudi lasciò andare il viso tirato dalla rabbia e i suoi occhi cominciarono a lacrimare.
"Proprio perché lo sa come può dire no a questo! " disse infliggendo un calcio dritto nello stomaco dell'uomo in terra.
"Mi ascolti! " gridò l'Ispettore mettendo le mani avanti.
Poi con calma riprese a parlare. "Se lei permetterà a me e alla polizia di fargli avere un giusto processo, verrà incriminato e messo in prigione. È così che deve andare. "
A Laudi scappò una risata isterica.
"Giusto processo... incriminato e imprigionato... "
Poi lo fissò serio e gridò: "MA È FORSE CIECO, ISPETTORE? LEI LO SA MEGLIO DI ME CHE SONO UN MUCCHIO DI CAZZATE! ", fece una pausa. "È TUTTA UNA MENZOGNA, NON CAPISCE? MIO... FIGLIO È STATO BRUTALMENTE STUPRATO E MASSACRATO! "
Dritto un altro calcio nello stomaco nell'uomo steso a terra.
Il grosso pezzo di scotch che aveva dinanzi la bocca, gli fece uscire un lamento soffocato che creò un'eco fastidioso nel grande magazzino mezzo vuoto.
Nel ricordare, il viso di Laudi si rigò di lacrime.
"Poi mia moglie si è uccisa perché non sopportava più il dolore", spiegò con un filo di voce. "L'uomo che ha ucciso mio figlio è stato rilasciato per mancanza di prove, e lei mi viene a parlare di giustizia? Al mondo non c'è più niente di giusto, questa è l'unica verità! "
Dopo una lunga pausa che sembrò interminabile, pacatamente Goretti disse: "Non posso darle torto Laudi; in tutto quello che ha detto e in tutto quello che ha fatto... ma se lei adesso ammazza quell'uomo, gli farà solo un piacere. "
L'uomo non rispose e Goretti continuò.
"Crede realmente che la morte sia migliore della galera? Crede che morire per loro non sia una liberazione al confronto della galera? Il carcere è la giusta punizione, perché è là dentro che gli uomini pagano per i loro peccati, non da morti. "
Il padre distrutto da un dolore insopportabile, fissò l'uomo a terra, sanguinante, con gli occhi imploranti. Poi fissò il bisturi che teneva in mano, combattuto da un'irrefrenabile voglia di vederlo morto e quella di ascoltare l'Ispettore.
"La prego, lo lasci a me. Mi dia la possibilità di farlo soffrire realmente", insistette un'ultima volta Goretti.
Poi, con gli occhi stracolmi di rabbia, rancore e dolore, Laudi lasciò cadere il bisturi a terra, e Goretti lo allontanò col piede.
Si avvicinò all'uomo nudo a terra, lo prese per un braccio, lo tirò su e si voltò verso Laudi che teneva un'arma puntata.
"Che cosa vuole fare? "
"Io non avrei ancora finito. "
"La prego Laudi, non complichi la situazione. "
"A dire il vero, voglio solo renderla più semplice. "
Goretti lo fissò e deglutì. Doveva escogitare qualcosa e doveva farlo in fretta. Così chiese.
"Gli ha detto dove si trova la bambina? "
"Certo che sì. Secondo lei avrei ucciso il bastardo senza prima mettere in salvo la bambina? "
"Credevo che volesse che finisse in prigione per il resto dei suoi giorni... perché adesso gli sta puntando un'arma contro? "
"Perché non credo più ai miracoli da quando ho perso il lavoro senza motivo, da quando ho trovato mio figlio riverso sul pavimento dopo essere stato brutalmente massacrato e sodomizzato, e da quando mia moglie si è tolta la vita perché non ci era rimasta neanche più una giustizia", continuò dopo una pausa. "Quindi adesso faccio quello che va fatto. "
Goretti fissò la propria arma. Non avrebbe fatto in tempo a sparare nel caso in cui Laudi avesse premuto il grilletto.
"La prego, Laudi. Lei non è cattivo. "
Laudi fece una risata strana.
"Sì che lo sono... ", continuò serio. "Lo sono da quando mi hanno tolto tutto quello per cui vivevo. "
Si allontanò intimando Goretti di non avvicinarsi. Poi un colpo partì e raggiunse la fronte dell'uomo nudo che cadde a terra con immediatezza.
Goretti fissò ora la vittima ora il carnefice che quasi con un nodo in gola disse: "La bambina è nella mia macchina, parcheggiata dietro il capannone. "
"Ho visto la foto a casa sua, quella che tiene sul comodino... Perché ha scelto proprio questo posto per uccidere quest'uomo? " domandò cercando di temporeggiare.
"Per farla finita nel posto dove è iniziata la mia vita. Quando ho saputo che mia moglie aspettava un figlio le avevo promesso che avrei utilizzato questo posto per mettere su un parco giochi. Quel giorno avevo capito che la mia famiglia mi rendeva capace di qualsiasi cosa. "
Tirò su col naso, e col viso rigato di lacrime disse solo: "La verità è che il dolore ti fa diventare cattivo. "
Poi si diresse la pistola sotto la gola e premette il grilletto. Il NO che gridò Goretti fu coperto dallo sparo che echeggiò nel magazzino, le cervella schizzarono via.
Senza poter far più nulla, Goretti fissò la sola metà del viso che il proiettile non si era portato via.
Un'immagine straziante e dolorosa. Impossibile dimenticare.
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