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L'esperimento
Giulio se ne stava in salotto a spiegare i fatti.
La donna si mise sulla difensiva, gli occhi le divennero lucidi al ricordo, e un nodo sembrò formarsi in gola quando disse: “Lucia si è filmata mentre moriva! Più chiaro di così. ”
Lui scosse il capo non convinto, e lei continuò.
“Vorrebbe dirmi che si è finta morta per osservare la reazione di Marco? ”
“Esattamente. Dagli scritti del suo diario emerge una verità che nemmeno lei può fingere di non vedere, e cioè che non si è mai sentita amata e nel momento in cui trova sembrare il ragazzo della sua vita, resta incredula. Ha inscenato la sua morte per vedere la reazione del suo amato. ”
Fabrizia scosse il capo smuovendo il caschetto di capelli castani.
“È assurdo! Lei era troppo innamorata per arrivare fino a questo punto. ”
“Sì, ma ha dimenticato che Lucia non ci stava con la testa... ”
In quel momento la porta si aprì senza far rumore.
“Complimenti dottore... lei è molto perspicace. ”
Entrambi si voltarono. Lucia se ne stava in piedi sulla soglia con un'arma puntata contro entrambi.
“Lucia? ” domandò Fabrizia incredula.
Mentre la ragazza avanzava verso di loro, sorrise e disse: “Fabrizia. Cosa ti prende? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma. ”
“Tu eri morta”, disse sillabando.
“No, era solo un bluff. ”
Fabrizia si mise a piangere e tra un singhiozzo e l'altro, domandò: “Perché? ”
“Se non sbaglio te l'ha appena detto il dottorino. Nessuno mi ha mai amata... ” socchiuse gli occhi e ricordò l'affetto del fidanzato. “Tranne Marco. ”
Li riaprì, e disse: “Con lui sono stata bene, mi faceva sentire speciale. ”
“E allora perché hai inscenato il tuo suicidio? ”
Il viso di Lucia espresse ovvietà.
“Dovevo vederlo. Dovevo vedere Marco mentre si disperava perché io ero morta. Nessuno si è mai preoccupato per me. Dovevo vedere cosa si prova. ”
Fabrizia aveva gli occhi stracolmi di lacrime.
“E io, e Michele? Noi non ti abbiamo voluto bene? ” chiese senza smettere di piangere.
Lucia smise di sorridere e divenne seria. Con un'espressione isterica piegò il capo, e scandendo bene ogni singola parola, disse: “Michele? Ti sei mai chiesta come mai ci mettesse tanto tempo a darmi la buonanotte? ”
In quel momento Fabrizia tirò su col naso e tacque. Rabbrividì e domandò incredula, quasi senza voce: “Che cosa? ”
“Eh già... e magari dopo aver abusato di me, ti chiedeva un servizio completo. ”
Fabrizia si sentì un misto di amaro e nausea in bocca.
In quel momento intervenne Giulio.
“Ascoltami Lucia... Posso capire cosa provi. ”
“Non credo proprio. ”
“Avevo un patrigno che mi faceva la stessa cosa, quindi credimi, so che cosa provi. ”
Lucia rimase in silenzio e attese.
“So cosa significa non essere amati. I miei genitori morirono in un incidente quando ero piccolo, ma i miei parenti non ne volevano sapere di adottarmi perché... soffrivo e soffro tutt'ora di una grave malattia al cuore, e questo comporta il continuo acquisto di medicinali. Una bella responsabilità. ”
“E un grande peso per loro. ”
“Esatto. Vedo che hai capito. ”
Vi fu una pausa.
“Perché mi stai dicendo queste cose, che cosa vuoi? ”
“Solo che tu metta giù l'arma. Nessuno ti farà più del male, credimi. ”
Lei rise di scherno. Poi divenne seria.
“Mi dispiace, ma non credo più alle favole ormai, da molto tempo. ”
Giulio fissò la ragazza, e con pacatezza disse l'unica cosa che forse l'avrebbe fatta arrendere.
“Marco è morto. ”
Lucia sembrò cadere nel vuoto, proprio come se sotto i suoi piedi non avesse più il pavimento.
Solo con un filo di voce, chiese: “Cosa? ”
“Si è ucciso dopo aver visto il video della tua morte. ”
La ragazza rimase a bocca aperta, incredula.
Poi camminò fino ad arrivare alla poltrona e vi si accasciò sopra.
Sembrò parlare più con se stessa che con i presenti nella stanza, quando disse: “Non doveva andare così. Non era questo il mio piano. ”
Giulio tentò di avvicinarsi, ma sempre indugiando.
“C'è un'ultima possibilità. ”
Lucia allora lo fissò con gli occhi opachi del pianto, il viso rigato di lacrime.
“Quale? ”
“Anche lui ha registrato un video, ma non della sua morte. Dammi la pistola e io ti do il VHS. ”
Lei esitò.
“L'hai già visto? ”
Lui annuì.
“Sì. ”
“Cosa dice? ”
“Che era innamorato di te, e tante altre cose che potrai vedere tu stessa. ”
Lucia socchiuse gli occhi e le lacrime scesero ulteriormente sulle guance.
“Ok... ” disse dopo un po'.
“Ok a cosa? ” domandò Giulio.
Lei aprì gli occhi e lo fissò. Poi disse: “Ok a questo. ”
Si diresse la pistola alla tempia e premette il grilletto.
Giulio corse verso di lei, ma invano. La materia grigia popolava la parete bianca del salottino, e la ragazza se ne stava riversa sulla poltrona di pelle.
Di quell'indelebile momento ricordava il grido più terrorizzato che avesse mai udito durante la sua carriera da profiler. Era stata Fabrizia ad urlare, e quasi a non voler credere a quello che era appena successo, si precipitò sulla figliastra a scuoterla.
Giulio l'afferrò e l'allontanò di peso.
Neanche un'ora dopo la polizia era già sul posto, a visionare quella scena tremenda e maledettamente ingiusta.
Giulio Mellano l'osservò un'ultima volta, prima dell'abbandono totale a quello che era stato il suo lavoro per più di vent'anni.
Mentre poliziotti e Scientifica vagavano per la stanza, lui continuava a ritornare a quello che era accaduto neanche un'ora fa.
Spesso gli risultava difficile credere di svolgere quel mestiere: in continuazione vedeva cose che uccidevano la sua mente, eppure aveva sempre continuato.
Questa volta però era diverso.
Negli anni in cui aveva prestato servizio lavorando per la questura di Roma, pensava spesso a quando gli sarebbe capitato per le mani un caso che lo avrebbe costretto a fare i conti col proprio passato, e lui l'aveva identificato in quello.
Aveva avuto una vita tutta in salita, colma di dolore e delusioni varie, ma deciso a non mollare mai.
Adesso però era il momento di fermarsi, di far riposare la mente e gli occhi, conscio che ciò che aveva vissuto fino ad allora, lo avrebbe accompagnato fino alla fine della sua vita.
Fissò in ultimo il viso pallido della ragazza senza vita e scosse il capo: ripensò alle parole di Lucia e al suo macabro, come l'aveva definito lei, esperimento finito male.
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