L'uomo uscì sul balcone e vide la figlioletta di sei anni, rannicchiata sull'altalena.
Le si avvicinò.
“Che fai qui tutta sola, cosa c'è? ”
Il viso paffutello della bimba si voltò e storse la bocca.
Poi si decise a dire: “Una cosa. ”
“Che genere di cosa? ” domandò sedendole accanto.
“Mi vergogno a dirtelo, papà! ”
“Vergognarsi? ” domandò prendendola in braccio. “Non c'è nulla di cui vergognarsi. Di a papà cos'hai. ”
Maria esitò. Infine rispose: “La gente mi dice che sono anormale perché non ho le scarpe da ginnastica, quelle nuove della pubblicità... ”
Il papà corrugò la fronte, e annuì.
“E chi lo dice? ”
“Parecchia gente, a scuola. ”
“A sì, eh? ”, continuò facendo spallucce. “E che t'importa? A me e alla mamma dicono che siamo strani perché non abbiamo gli stessi interessi dei nostri colleghi. ”
“Davvero? ”
Il papà annuì.
“Ok, ascoltami attentamente: è giusto essere diversi, non c'è bisogno di essere come tutti gli altri. ”
“Tu lo dici perché sei grande... ”
“Ti assicuro di no: vedi... ”, fece una pausa e fissò il rosso del sole che stava per tramontare. “Essere uguali agli altri non è giusto. ”
Tornò a fissare la figlioletta: “Ognuno ha il proprio carattere, il proprio modo di vestire, di pensare, e il mondo è bello proprio perché è vario. Non è giusto essere la copia di altre persone. ”
“Dici? ” domandò incerta se credergli o meno.
Il papà annuì nuovamente, e proseguì.
“Il non essere una pecorella che va dietro a tutti e a tutto, ti distingue dal resto della massa, quelli che ti criticano lo fanno perché in realtà ti invidiano, sono loro che vorrebbero essere come te... ”
“Ma allora perché non lo fanno? ”
“Eh... perché hanno paura. Hanno paura di sembrare goffi e di essere emarginati... ricordati Maria, ci vuole molto più coraggio ad essere se stessi che non a distinguersi dal resto della massa. ”
Maria sorrise e baciò suo papà sulla guancia.
“Va bene”, disse buttandogli le braccia al collo.
“Maria, Giovanni! Venite, è pronta la cena! ”
Giovanni si rivolse nuovamente alla figlia e domandò: “Andiamo a mangiare? ”
La piccola annuì felice, e per mano varcarono la soglia: quale lezione importante aveva appena imparato.