" Da un po' quell'arietta fresca accarezzava il suo viso.
Dispettosa, furtiva, quasi crudele si divertiva a disegnare strane armonie con quei bei capelli color castagna, sciolti sul suo viso.
Capelli che avevano il sapore del bosco, meravigliosi.
I colori d'autunno s'erano uniti all'odore della montagna, sfiorandola, toccandola, disturbandola, cercando invano di strapparla alla sua ricerca di oblio, di pace.
La volevano in questo mondo reale.
Ma lei desiderava soltanto dormire, non svegliarsi mai piu'.
E continuo' a voltarsi strapazzando il cuscino, cercando posizioni inesistenti, rigirandosi in un letto che acquistava sempre più calore, tensione.
Diventato ormai solo tomba impassibile di ricordi tristi, di dolore.
Ora che la sua vita non aveva più un senso e motivazione per essere vissuta,
ora, lei desiderava solo la morte.
Una compagna che da anni la seguiva silenziosa.
Fuori i rami si piegavano dolcemente, umili ai voleri del vento, protagonisti ideali di quel mondo cosi' selvaggio e bello che la circondava.
Quella natura cosi' libera esigeva tanto dolore e voglia di vivere, un prezzo alto per chi voleva restare.
Ma la mattina l'ebbe vinta alla fine.
Torno' alla vita scoprendo i suoi occhi pieni di lacrime asciutte, mentre la coscienza del dolore riempiva ancora una volta ogni vuoto del suo oblio ricercato.
Un dolore quasi fisico, che attraversando tutto il suo essere, la faceva tremare.
Infine, la piena comprensione del suo male.
Angelo non c'era piu'.
E non c'erano parole o sentimenti per dimenticare.
Ricordi dolci e speranze capaci di annientare quel male.
Soltanto dolore.
Male profondo che soltanto per pochi istanti, riusciva con le sue parole ultime a stordire.
Per pochi istanti, per pochi istanti che erano come gli anni d'amore passati con Lui. "