Sfioro la penna accanto a me, il foglio è ancora intonso e il banco sgombro da qualsiasi altra cosa. Abbasso lo sguardo, le mie scarpe consunte, che mi fanno gelare le punte dei piedi. Il bordo dei pantaloni un po' consumato e sbiadito... Oh ma a chi interessa se non sono perfetta.
Sento lo sguardo del professore puntato dritto su di me, io raddrizzo la postura chiarendo che non sto cercando di copiare proprio nulla. Ad un tratto mi passa per la testa di sedermi sul bordo della finestra, fumare una sigaretta e guardare tutti i miei compagni spremersi il cervello per uno stupido compito di storia. Ma un piccolo, discreto rumore mi riportà alla realtà. Che noia queste mattinate a scuola.
Preferirei un viaggio. Ma dove? Patagonia... Eccomi, parto. No, è solo l'effetto ritardatario di una canna troppo leggera. Mi riprendo e scrivo. Cazzate, magari un po' sensate. Chissà che voto becco per la storia della finestra e della Patagonia...