racconti » Racconti sulla natura » La vita non smette mai di sorprendermi
La vita non smette mai di sorprendermi
Era una domenica di Ottobre, quando, mi accorsi definitivamente, che la vita, non smetteva di sorprendermi. Mi avviai, con la mia famiglia, verso la campagna della nonna, ansioso ovviamente, di rivederla. Saliti in macchina, avviai la playlist del mio Ipod e, guardai gli edifici della città, che sembravano sfrecciare veloci come le auto di formula1. Il cielo era limpido, non una nuvola. Un celeste pazzesco, divino. Il Sole splendeva già alto nel cielo, donando il calore autunnale. Gli alberi della città si spogliano delle loro foglie, lasciandole cadere nei marciapiedi vuoti.
Giungemmo dinanzi al mare, che era un po' agitato, anche per il forte maestrale, che, da giorni, soffiava sempre più forte. Già arrivati a Maria Pia, i colori della città svanirono, lasciando spazio alle fronde dei pini, ai cespugli di lentischio, alla compostezza dei cipressi, ed al danzare degli eucalipti.
La natura Prendeva già il sopravvento, e per la strada, si vedevano già i monti pullulanti di vegetazione.
La strada era liscia, si scorreva bene. C' era qualche pozzanghera sul percorso, che rifletteva i rami danzanti degli eucalipti. Da lontano vidi il semaforo di Santa Maria La Palma, una borgata di Alghero, molto conosciuta per i suoi buoni vini.
Girando a destra, ci avviammo verso la campagna, dove la famiglia ci attendeva.
Un cancello si apriva dinanzi a noi, la ghiaia strillava al passaggio della macchina. Scesi e accarezzai subito Minnie, per poi dirigermi verso la nonna, a riempirla di baci.
Guardai il cielo e l'ambiente. Ero a casa.
Adoro i pranzi di famiglia. Ci sono confronti, paroloni, discorsi, risate, scherzi, e, cibo buono preparato dalla nonna.
La tradizione non va mai lasciata indietro, un buon esempio, pensai, era proprio il pranzo in famiglia.
Finito di mangiare, mi precipitai fuori, ammirando le maestrie della natura, dirigendomi al pino nano.
Lo ammirai in tutta la sua compostezza e bellezza. Ne raccolsi due frutti, ricchi di semi ovviamente. Li riposi in un fazzoletto e tornai dentro casa.
Passarono molte ore, io avevo il fazzoletto in tasca. La famiglia parlava, rideva. Io ero nella poltrona, ammiravo il caminetto nuovo, ricordando quello vecchio, fatto di tantissimi ricordi..
''Da piccolo, quando mi cadevano i denti, io e mio cugino, li mettevamo dietro la vecchia radio, attendendo il topolino. Che belle le vecchie lire, quante ne ricevemmo! I ricordi della nonna, che si spalmava l'aloe, e io non capivo perchè.''
.. Dopo le tante ore, ci avviammo in fine verso casa nostra. Io, tolsi i semini dal fazzoletto, nell'intenzione di piantarli.
Presi un vasetto, piccolo e nero, misi un po' di torba e sassolini, un po' di pezzetti di corteccia e acqua. Separai i semini l'uno dall'altro, in modo da poter sciegliere quelli più belli. Col dito, feci un buco non molto profondo, nella parte centrale del vaso, presi i semini con delicatezza e li riposi nel loro nuovo ambiente. bagnai con un po' d'acqua e, col sorriso tornai dentro, non prima di averli messi al Sole.
Passarono due esatte settimane, quando, da quella nuda terra, spuntarono due stupende piantine. Era favoloso, vederle uscire dalla terra, e soprattutto, capire quanta forza avessero per sollevarsi fino all'aria aperta. Un sorriso riempì la mia faccia, quando le vidi nascere. Erano due, così belle.
La vita non smise mai di sorprendermi come quel giorno. Ne ebbi piantato altre di semi, ma mai, come quel giorno, la vita mi sorprese così tanto.
Tutt' ora, Novembre, annaffio le piantine con cura, le riparo la sera dal gelo, le proteggo dalla grandine, le sposto al Sole e all'ombra.
La vita è meravigliosa, soprattutto, se vedi che da un seme, ne esce fuori una bellissima piantina.
Mi impegnerò per portarla avanti, finchè non diventerà un perfetto albero, ed io lo coccolerò anche quando sarà grande.
''Mi immagino accarezzare le fronde del mio pino, coglierne i semi, per continuarne la vita, annaffiarlo e curarlo.''
.. E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno..
12
l'autore Giuseppe Tiloca ha riportato queste note sull'opera
Ragazzi questo è un mio racconto, non ho scritto molti racconti, ma questo mi piace. Parla della vita, di un semino, che io piantai mese scorso. La vita non mi ha così tanto sorpreso.
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
1 recensioni:
- delicato racconto ricco di tenui colori e forti sentimenti, da un giovane è bello sentire questa narrazione così autentica.
- Sei proprio bravo e profondo, Giuse! Nient'altro da dire.
- non male, anche se qua e là andrebbero rivisti alcuni piccoli errori, lo trovo fresco e naturale, la ritmica è sempre molto azzeccata, bravo Giuseppe marilissa
- Giuseppe grazie 1000 per i commenti, davvero troppo gentile! faccio tantissimi auguri di buon anno anche a te! grazie ancora ciao..
- Riletto e ribravo
Ritorna con altri racconti dai!
- giuseppe in questo bellissimo scritto... la vita non smette mai di sorprenderti... e tu sei talmente bravo che non smetti di meravigliare me... e di sorprendermi sempre di più con la tua bravura... un bacio claudia.
Anonimo il 19/11/2009 10:58
Semplice, di rara sensibilità. Ti auguro di rimanere capace di sorprenderti per la grandezza delle piccole cose.
- Bellissimo.. davvero ^__^ che bravo!!
Anonimo il 14/11/2009 09:56
Grazie Giueppe...è raro trovare ragazzi con la tua sensibilità!! Cerca di non cambiare e se qualche volta, come è successo in passato ti senti inadeguato per questa tua dote, ricordati che è una ricchezza e non un difetto!!! Il racconto è bellissimo hai ragione e ti faccio i miei complimenti!! Ti bacio Dani
- Grazie Eli ed Anna, speravo in un vostro commento
- Giuseppe, mi sorprendi sempre di più... le tue poesie sono spendide... ora questo racconto... bellissimo, bravissimo!!!!
Anonimo il 11/11/2009 19:03
Bellissimo racconto.. si vede che è scritto con il cuore!
- Grazie Donato, Cinzia ed Aurora
Sono molto contento di avere raggiunto questo risultato in questo racconto.
Grazie atutti
Anonimo il 10/11/2009 18:17
.. bravo anche con i racconti.. Ci regali sempre belle e fresche emozioni..
grande Giuseppe... c'e molto talento..
- Si si... dai dai racconta su su
- Hai ragione Giusè... Bravo per la tua citazione biblica e anche perchè sei un alunno attento a scuola...
Allora aspetto un altro racconto...
- Bravo Giusè. Scorrevole. Sempre pieno di vitalità!
Piaciuto Però segui i consigli di Cinzia.
- Grazie, tre commenti meravigliosi, per tre donne meravigliose. Grazie Carmela, Grazie Alice, sono contento che vi sia piaciuto, grazie anche a te Cinzia, ci tenevo che lo leggessi, perchè proprio tu, mi hai detto di avere più fiducia nei racconti, bè, ecco qua Ascolterò i ltuo consiglio
Solo una cosa, Nessuno, e dico nessuno, ha detto una cosa sull'ultima frase del racconto, dove si parla della Genesi, nessuno nessuno! Non si è soffermato nessuno! io che pensavo si fermassero in tanti! Io l'ho messo, perchè lo abbiamo trattato a scuola
Grazie a tutti, ancora e buonanotte, perchè adesso Giuseppe va a dormire
- Un racconto piacevole da cui emerge, come sempre nei tuoi scritti, l'amore grande che nutri per la tua famiglia e per la natura. Continua a scrivere racconti, esercitati tanto per migliorare sempre più lo stile. Ti suggerisco però di leggerli più di una volta dopo averli scritti per eliminare gli errori di ortografia. Talvolta ad una sola lettura possono sfuggire... Un consiglio della mia insegnante di italiano al liceo era di non essere mai frettolosi nel consegnare un tema ma di lasciarlo un po' "a riposo" sul banco dopo averlo concluso e consegnarlo solo dopo averlo riletto ancora una volta ma dopo aver pensato ad altro. In parole povere, staccare un po' la mente da ciò che si è scritto e poi riprenderlo è un buon sistema per valutare con maggiore obiettività il nostro operato.
Bacioni...
- complimenti Giuseppe.. sei bravissimo anche con i racconti... bella la descrizione del paesaggio, della famiglia e la magica nascita di quelle piantine...
un sorriso
- ciao giuseppe.. ne ho approffitato per leggere alcune tue poesie... ke mi son piaciute moltissimo... e questo racconto... tenero come un abbraccio... complimenti
- Sono veramente contento, che il racconto vi sia piaciuto. Ne ho scritti raramente, ma questo mi piaceva più degli altri, a dir la verità, ho provatop a scriverci una poesia, ma poi ho visto che andava male:9 Ho prvato col racconto ed ho visto che andava meglio. Ringrazio tutti, ad uno ad uno: Grazie Matilda, sono contento che tu sia venuta nel mio account ed abbia letto un po' sono contento che tiu piacciano le mie opere, che ti facciano sorridere.. o comunque riflettere. Grazie Stefano, aspettavo il tuo comento, anche perchè tu scrivi i racconti, quindi una tua opinione ci doveva essereGrazie Alfonso, sono felice che tu abbia apprezzato! Grazie Ignazio, ci tenevo in particolare, da molto tempo, ad un tuo commento. Grazie mille! Grazie Dolce, Grazie Sbadiglio, l'eucalipto è un albero meraviglioso, forse dovrei anche scriverne una su questo albero Infine, grazie Kartika sono contento di mettere buonumore, faccio del mio meglio!
Vi ringrazio infinitamente, a presto. Giuseppe
- sei bravissimo anche con i racconti, leggerti mette di buonumore, il tuo entusiasmo è contagioso!!!
Anonimo il 09/11/2009 12:55
Racconto, prosa, poesia. L'eucalipto è quello che preferisco. Complimenti
- profondo e sensibile ragazzo
continua così
smackkkkkkkkk
- Racconto avvincente, per il contenuto, per lo stile, per la delicatezza del tratto, che in molti punti ne fa pura poesia.
Scrivi tanto, hai sicuro talento. Ciao.
Anonimo il 08/11/2009 21:22
Lo scritto mi piace ed anche molto, in più voglio aggiungere da "vecchio" cinquantenne che se la metà dei tuoi coetanei vedesse il mondo come lo vedi tu... il resto lo immagini da solo... bravo Giuseppe non cambiare mai da come sei
- detto e fatto caro giuseppe il racconto è bellissimo e soprattutto mi ha davvero coinvolto... anch'io adoro i pranzi di famiglia, dove tutti ci riuniamo e per una volta possiamo dimenticare tutto il resto. perfetta inoltre la descrizione del "miracolo" della piantina che spunta dal seme... sarebbe come vedere un embrione di due-tre mesi che si trasforma in un bellissimo bambino; sono tutte gioie che la natura ci regala ma che spesso non apprezziamo a sufficienza.
io ad esempio ho un bonsai di sette anni di cui mi occupo personalmente... potrebbe sembrare qualcosa di insignificante, ma come dici tu nel racconto è meraviglioso.
bravissimo giuseppe, semplicemente bravissimo! hai parlato della tua piccola piantina come se fosse tuo figlio... tutti dovremmo fare così!
un salutone!!!
stefano
- Caro amico, i racconti li leggo raramente. Ho letto il tuo e non me ne sono pentita. È magico il modo in cui vedi la vita.. sei così giovane eppure c'è in te un'animo profondo.. un'animo sensibile. Splendido il tuo racconto.. mi fa riflettere.. la vita.. va curata.. ammirata.. vissuta pienamente. Sai, mi è successo più volte durante questa settimana di sentirmi molto giù e sono andata sul tuo profilo. Mi dai una forza speciale, il modo in cui scrivi.. bravissimo. Continua così, aspetto le nuove opere, so che non mi deluderai
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0