Oggi ho sognato di fare l'amore con te.
Ho sognato di donarti la mia verginità e con lei i miei respiri.
Ho sognato il tuo corpo risplendere tra la luce dei miei pensieri e le dita che si rispecchiavano sulle proprie ombre.
Le ho strette al cuscino immaginando il tuo corpo sul mio.
Voglio gridare in questo momento, scappare lontano verso un mondo non più mio.
Vorrei sentire le tue braccia stringermi e assaporare ogni mio angolo di carne.
Ho sognato i tuoi respiri mentre ansimavi accarezzandomi i seni.
Ho solo sognato, e forse è un verbo ripetitivo?
Ma è vero che è stato solo un dannato meraviglioso sogno.
Ho ansimato nel buio mentre serpi di desideri incorniciavano e soffocavano il mio corpo ingoiato dalla notte e dalle ombre invidiose.
Ho sorriso nella solitudine della stanza mentre mani di spettri toccavano la mia pelle e la loro lingua, sensibile ai capezzoli, inghiottiva le mie preoccupazioni.
Ho pianto e aperto gli occhi quando mi sono accorta che il tuo corpo nulla era tranne che un fantasma.
Domani ti vedrò sull'autobus. Domani ti incontrerò come sempre: un sorriso e un ciao per educazione.
Due perfetti sconosciuti siamo agli occhi del sole.
Ma nella mia solitudine di un buio mai illuminato tranne che da parole che cadono dal cielo come note che suono ogni sera sul pianoforte, io ti sogno mio e mi invento vite che non esistono, invento una me stessa non più anonima.
Dipingo i muri della mia camera con paglia colorata, mi stendo sul pavimento e bacio il vetro della mia finestra per vedere quella macchia opaca fatta dalle mie labbra.
Domani ti vedrò alla fermata fredda dell'inverno che arriverà.
Domani saliremo sull'autobus verso destinazioni differenti.
Ti spierò di nascosto per rubare il ricordo delle tue smorfie e dei tuoi sorrisi.
Arrossirò con la speranza fasulla che tu mi abbia guardato incrociandoti con gli occhi miei.
Sentirò brividi lungo la schiena vedendoti vicino e poi... poi farò "no" con la testa.
Ingoierò i miei dolori incondivisibili e resterò zitta nella mia tana a scrivere poesie per coloro che possono amare.
Suonerò pigiando senza ragione i tasti di un pianoforte che afono accoglierà tutte le mie sensazioni e i miei segreti.
Mi sdraierò sul pavimento sentendo mattonelle accarezzare la mia schiena nuda.
Guarderò la lampadina fulminarsi e di nuovo in un sogno sarò tua.