Carpe Diem, assapora l'attimo nella sua pienezza, con tutti i sensi, inebriati della sua dolcezza.
Per quanto tempo si vive con questa speranza, che si tramuta poi in un chiodo fisso, che poco alla volta diviene sempre più fastidioso, più doloroso, man mano che il tempo passa e nemmeno l'ombra di un attimo che valga la pena rincorrere.
Per quanto tempo si vive nell'eterna attesa di un bagliore, di un lampo che faccia dimenticare noia paura futuro, angoscia inquietudine delusione.
Per quanto tempo tutto è sembrato così lontano, così irreale, ma maledettamente atroce.
Quando la sofferenza non ti abbandona un istante ma nemmeno le lacrime escono per dare un po' di conforto. Quando desidereresti piuttosto un dolore fisico, per sentirti vivo, per avere una ragione, una parvenza di emozione.
Per quanto tempo sguardi nemici di mille e più volti indefiniti ti hanno assillato ogni giorno, fino al limite della follia, fino all'orlo del baratro, e sentirsi braccato, finito. Ogni angolo scrutato dagli occhi diceva solo buio, buio e paura.
Quando i giorni sembrano eterni e le settimane sono ghigliottine, e mezz'ora può sembrare una condanna a morte. Con l'unica consolazione di sognare sempre quell'attimo.
Per quanto tempo.
Carpe Diem, assapora l'attimo nella sua pienezza, con tutti i sensi, inebriati della sua dolcezza.
Quando ti guarda negli occhi e sussurra 'sono felice'.
Di doman non c'è certezza, ma la speranza che finalmente questo attimo non fugga via.