In un pomeriggio di Novembre Adriano scostò le tende.
Alzò gli occhi e la vide.
Bellissima. Eterea. Candida. Primaverile.
Nell'appartamento davanti al suo avevano appena traslocato.
Adriano decise di amarla.
Si accorse che quella meravigliosa creatura usciva sul balcone ogni venti minuti per fumare una sigaretta.
Adriano decise di fumare.
Uscì, comprò un pacchetto di sigarette "Casablancas" e tornò in casa.
Cercò di memorizzare le fasi:
Sigaretta pendente sulle labbra.
Accensione con la mano destra e protezione con la sinistra.
Uno o due tiri senza aspirare in modo da farla accendere.
Faccia contratta durante l'aspirazione.
Sigaretta ben stretta fra indice e medio.
Sguardo vago.
Un tiro ogni dieci/quindici secondi.
Gettare il mozzicone con una mossa decisa.
Ritorno in camera.
Cristallino.
Venere era incuriosita da quel suo coetaneo che si atteggiava da gradasso, incapace di tenere fra le dita una misera sigaretta e di aspirare, in modo accademico, senza tossire.
Venne sera, Adriano non aveva studiato ed era anche raffreddato, intossicato e nauseato.
La Diva uscì nuovamente.
Adriano si precipitò sul balcone fumando l'ultima "Casablancas".
La raggiunse un tipo.
Era alto, bello, robusto, ben vestito, già provvisto di barba.
Stringeva, come una tenaglia, fra indice e medio anche lui una "Casablancas".
"Chi è quello?"- disse l'Uomo Tenaglia riferendosi, aspirando con faccia contratta, al povero Adriano in piedi sul balcone di fronte.
"Uno"- si limitò a dire Salomè.
Rientrarono e chiusero le persiane.
Adriano decise di smettere di fumare.