Fogli bianchi che vanno via via riempiendosi, fogli che, ormai scritti, vengono riletti dopo un tempo infinito, con lacrime e sorrisi che si delineano sul viso del lettore.
Tu, mio caro diario, mi sei stato accanto dai tempi delle elementari, non mi hai mai abbandonato, grazie a te ho riflettuto prima di agire, grazie a te la solitudine non mi è mai appartenuta, grazie alla tua compagnia anche i momenti più brutti non mi sono pesati.
Dopo tanti anni ti ho voluto dedicare qualche parola, perché il tuo ruolo, se pur scontato, è stato fondamentale. Lì dove non arrivavano le amiche, arrivavi tu, lì dove la rabbia e il nervosismo mi oscuravano la mente, c'eri tu a schiarirmela, a farmi capire che basta riflettere, basta pensare, e tutto può essere risolto nei migliori nei modi.
Non sono mai stata molto brava a scrivere, ma con te tutto mi è sempre venuto naturale, non avevo paura, con te, di mostrare ciò che ero e sono veramente. Mi è sempre bastato semplicemente prenderti tra le mani, che le parole scorrevano l'una dietro l'altra, come l'acqua che fuori esce da una qualunque fontana, così il pensiero dettava parole pregne di significato... che esse rappresentassero la rabbia o l'allegria, la tristezza o la felicità, tu le hai sempre accettate, senza giudicarmi.
Quando gli altri ti guardano, e capiscono chi sei, posano il loro sguardo su di me con un sorriso scettico, "che cosa da bambini- pensano- alla sua età ha ancora un diario!".
Ma la necessità di sfogarsi, la necessità di un'amica fidata, a cui poterti sempre rivolgere, anche in piena notte, non ha età!
Tu sei la mia Mery, e questo nome lo conservi ormai da tanti anni, da quando sei nata.
Non so se un giorno non ti scriverò più, so solo che ora tu conservi tutto ciò che la memoria tende a dimenticare, tutto ciò che la memoria ha dimenticato per stare meglio, perché alle volte è più facile dimenticare, che riuscire ad imparare dai propri errori ricordandoseli per sempre.
Tu sei il mio bagaglio, e non riuscirò mai ad abbandonarti.
A tutti coloro che leggendo mi avranno giudicato una povera bambina, a tutti coloro che avranno letto queste righe col pregiudizio di un "adulto" che vede un diario come qualcosa di infantile, a tutti coloro che rinnegano il ruolo quasi fondamentale di qualcuno o di qualcosa che aiuti la mente a ragionare, vorrei ricordare il primo diario, chi di noi da piccolo non lo ha avuto, a quanto era bello aggiornarlo la sera, o una volta alla settimana, la domenica dopo aver finito i compiti; vorrei ricordare quanto è bello avere quell'agenda o quei fogli tra le mani, poterci scrivere tutto ciò che si ha dentro la testa senza la soggezione che può mettere un'eventuale lettura da parte di terzi. Vorrei ricordare com'è bello il sorriso che si ha quando si rileggono pagine scritte anni e anni addietro, com'è bello lo sguardo del ricordo!
Ricordate, prima che la vecchiaia e la durezza degli anni prendano il sopravvento, ricordate!