Non nasconderti da me.
Io voglio solo guardarti... guardare la tua pelle candida, i tuoi occhi castani, i tuoi capelli che oscillano alla brezza del mio amore. So che non mi ami. Non mi hai mai guardata, per te sono solo come un fantasma del passato, da evitare, da non fissare negli occhi.
Chi ha detto che l'amore è facile?
Stolto: non sapeva neppure che cosa vuol dire soffrire per qualcuno. Io soffro per me, che non accetto l'idea di rimanere sola. Ogni volta che incrocio il tuo sguardo sento che il mio amore è destinato a te, solamente a te... come può l'unica cosa di cui sono sicura essere sbagliata? Eppure è così.
Deve esserlo: soffrirei troppo all'idea di perdere l'unica persona a cui ho offerto il mio cuore. Ora ritrovo il mio animo in brandelli, la mia sicurezza frantumata, come fragili vetri calpestati da un bambino incauto. Con i loro frantumi posso farmi del male, tagliarmi (quel poco del mio corpo, ahimè, che ha resitito alla sofferenza).
Mi sento inutile.
Qui, seduta, a meditare su quello che sarà e su quello che sarebbe potuto essere. Il tuo sguardo non cambierà mai, non ti accorgerai mai che esisto.
Eppure io ti amo.