Sicuramente una persona per star male deve aver fatto del male, perché se e vero che dio esiste, non credo si diverta a farci soffrire senza un motivo e uno scopo benevolo.
Ma si può far soffrire per uno scopo benefico?
Non lo so, ci penso spesso ma non lo so.
Anche se io avessi fatto del male a qualcuno, merito realmente di soffrire? E se questo male fosse stato provocato involontariamente meritiamo veramente di soffrire?
Alcuni dicono che queste sono conseguenze delle nostre azioni, che esse siano volontarie e non, ad ogni azione corrisponde inevitabilmente una reazione.
E come dare torto ad una affermazione così chiara, limpida, pulita e "SCIENTEFICAMENTE PROVATA".
Io per prima credo che sia vero, ma provare tale esperienza o "TEORIA SCENTIFICAMENTE PROVATA", fa malissimo, è come una violenza inflitta continuamente senza tregua, qualcosa che preghi finisca e non trovi pace perché pensi di meritarla.
Joolz Denby, una scrittrice, a tale argomento, la violenza, in un libro letto e riletto non tanto per la storia ma per il significato che le ho dato io, scrive:
"La violenza ti fotte la testa. È come infilarsi un frullatore acceso in testa. Le ossa rotte, le ferite, i traumi alla fine passano, ma il cervello... Bè... il cervello e tutta un altra cosa. Una volta danneggiato, puoi provare a metterci una pezza, ma non tornerà mai più come prima. La violenza te lo incasina così tanto che preferiresti avere tutte le ossa rotte. Arriveresti persino ad implorare Dio finchè ti facesse questo regalo e ti liberasse l'anima..." (Mi scuso se le parole non sono precise, non avevo il libro per cui ho scritto ciò che ricordavo, ma il concetto e quello) E quelle parole scritte credo siano la sacro santa verità, ma e "dio" a farci violenza per punizione ed istruirci per non commettere errori, o siamo noi stessi ad auto flagellarci per puro piacere masochista?
Credo siano domande a cui trovare risposta certe è impossibile, anche perché non si sa se dio realmente esita. Ma sono certa e convinta che la violenza, quella fisica, mentale, la violenza subita o inflitta, la violenza a fin di bene o per pura cattiveria, la violenza lenta o veloce, silenziosa o quella rumorosa, qualunque essa sia debba essere accolta con serenità, e non perché essa sia così forte da farci rimanere inerti, ma perché combattendola l'alimentiamo, facendola crescere e fortificare in ogni uno di noi. Come disse Mahatma Gandhi "... Credo che la non violenza sia infinitamente superiore alla violenza, il perdono più virile del castigo.." "... È la più grande forza a disposizione dell'umanità, è più potente della più potente arma di distruzione che l'ingegno dell'uomo abbia mai escogitato..."
Nella speranza di un mondo migliore