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Lamentele in cucina
In questa cucina, che ormai ben conosciamo, c' è una certa tensione. Il nostro bravo e simpatico cuoco non si vede ancora. Tutti gli attrezzi culinari, i generi alimentari, le spezie e tutto ciò che in questo luogo è d'uopo sono al loro posto. Sul tavolo di lavoro, però, c' è solo una coppia di sposini, una cipollina ed un aglio di mezza età. Katjuscia ed Alice sono lì ad osservarli e sentono tutto ciò che si dicono.
La cipollina:
- Senti tesorino! Quel cuoco, ma si! Quel che chiamano tutti El brillo, mi ha comprato, con quella faccia tosta che ha, con un solo centesimo; di euro s' intende, ma è pur solo un centesimo!
L'aglio:
- A me con un poco di più; ma io sono un aglio, una volta allontanavo addirittura i Vampiri, oggi allontano le malattie.
La cipollina:
- Ma va! Ma va! Non sei che un ortaggio, come me, tra l'altro mio sposo.
L'aglio:
- Cosa vuoi insinuare? Valgo forse meno di te?
La cipollina:
- Non voglio litigare con te, maritino mio, ma pensa come ci tengono in considerazione! Ad esempio, hai mai visto un buon soffritto senza noi due? Eppure siamo così a buon mercato e così reperibili, che ci prendono come cosa scontata e senza nessun valore.
L'aglio:
- Su questo sono d'accordo, ma tra tutte quelle cipolle, che erano al mercato, proprio a te dovevo andare sposo?
La cipollina:
- Adesso sono veramente offesa. Cosa hanno le altre meglio di me?
L'aglio:
- Be, non hai visto ad esempio quella nobile cipolla bianca? O quella sciantosa cipolla rossa?
La cipollina:
- Be, io sono gialla, e con questo?
L'aglio:
- Come con questo? Erano e sono più care di te!
La cipollina piangendo fece piangere anche Katjuscia ed Alice, che si schierarono immediatamente dalla sua parte.
Le bambine:
- Vergognati, vanitoso che non sei altro! Ad esempio a noi tu non piaci, ci fai schifo! Ci fai schifo!
L'aglio:
- E questa qui, si questa mogliettina mia cipollina, vi piace?
Le bambine:
- Nel soffritto, in mezzo agli altri ingredienti, la mangiamo e senza smorfie. Cruda, ci fa schifo!
La cipollina:
- Ma proprio gli adulti, dopo aver rosolato qualche spicchio dì aglio, mica lo mangiano, lo gettano nella pattumiera.
L'aglio:
- Va a finì che chiedo il divorzio, non ho nessuna idea di finire con te nella padella insieme a qualche goccio di quell'antipatico d'olio di oliva.
La cipollina:
- Fai pure! (Con un grande gesto teatrale)
La boccetta dell'olio d'oliva pur essendo nella credenza aveva sentito quello che l'aglio impertinente aveva detto, e si era molto, ma molto offesa.
Quando il nostro cuoco fece finalmente il suo ingresso in cucina e voleva preparare almeno un soffritto; l'olio di oliva e la cipollina si rifiutarono nettamente di finire, ovunque, insieme all'aglio.
Le bambine:
- Nonnino, nonnino, abbiamo fame!
Il cuoco:
- Non vi preoccupate nipotine mie!
In un attimo, per quanto ancora brillo, altrimenti non era lui, prese in pugno la situazione; c' era del latte, della marmellata di ciliege, un po' di panna già montata, della farina e delle uova e qual cos'altro.
Indovinate cosa gli venne in mente di fare? Delle Crépes dolci.
Per questo vennero esclusi sia la cipollina che l'aglio, al contrario l'olio di oliva, ma poteva essere anche di girasole, ebbe una parte molto, ma molto importante.
Le bambine, che si divertivano molto con la farina, l'acqua, le uova e tutto il resto, da mezze addormentate, di botto son di nuovo vispe e laboriose. Infatti insieme al nonnino, in meno che non si dice, è già pronto l'impasto; fatto di farina, latte, lievito per dolci, zucchero vanigliato, due uova ed un po' di aroma al rum, il tutto ben mescolato e senza grumi.
Qui il cuoco prese una padella e la mise su uno dei fornelli e con un misurino ci aggiunse l'olio necessario, che appena riscaldato, gli fu aggiunta una mestolata di impasto, e con arte volgendola dalla parte opposta, appena pronta voilà la seconda parte è pronta. Seguendo in questo modo fino all'ultima mestolata le crepés furono pronte.
All'interno fu collocata la marmellata di ciliege, piagate poi in se stesse due volte, sopra di tutto ci si aggiunse la panna montata.
Il nonnino ne aveva appena assaggiata una, le altre con molta golosità le finirono in meno che non si dica, sia Katjuscia che Alice, dicendo:
- Bon Appetit
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0 recensioni:
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Anonimo il 12/02/2011 11:40
Molto divertente, bello.
Suz
Anonimo il 24/12/2009 19:56
Allegra piacevole lettura ironica al punto giusto al dente. 
Anonimo il 24/12/2009 19:55
Allegra piacevo lettura ironica al punto giusto al dente. 
- È divertente il balletto tra aglio e cipolla!! ma poi si finisce a... crepes dolci... è sempre meglio, la dolcezza!
- riesci a trasmettere attraverso il tuo testo grande intensità della vita quotidiana. bravissimo. Ruben
Anonimo il 19/12/2009 01:48
Pompeo ho riletto il tuo piaciutissimo racconto e poggiato gli occhi sul mio commento... forse... non vorrei avessi frainteso... chi troppo vuole... nulla stringe è la perla saggezza che ho raccolto dal tuo scritto... e non solo quella... forse non sono stata molto chiara... non era riferito ad altro... scusami a volte mi perdo e combino disastri... tuo scritto mi è piaciuto molto ed è esposto in maniera splendida.
- Un racconto veramente divertente.
Ciao
Ignazio
- Bellissima fiaba!! Questa cucina mi mette molta allegria!!

Anonimo il 18/12/2009 16:37
bella, mi è piaciuta tantissimo, a parte la stesura e qui mi inchino... chi troppo vuole... nulla stringe...

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