racconti » Fiabe » Cappuccetto Rosso: la Vera Storia
Cappuccetto Rosso: la Vera Storia
Tanto tempo fa, in un bosco ai bordi di un piccolo paese, viveva un lupo di nome Bartolomeo. Bartolomeo era talmente grosso e nero e aveva denti così aguzzi e acuminati che tutti lo chiamavano "Mangia-uomini" e nessuno voleva parlare con lui. In particolare il cacciatore che cercava in tutti i modi di ucciderlo.
Ma Bartolomeo in realtà era un lupo di indole buona, vegetariano per scelta, non aveva mai ucciso nessun animale, tanto che tutti gli abitanti del bosco erano diventati suoi amici.
Pacifico per natura, non riusciva a sopportare l'idea di non essere accettato dagli esseri umani, perciò cercava ogni occasione per fare amicizia con loro.
Un giorno, mentre passeggiava per il bosco, incontrò Cappuccetto Rosso. La bambina non sapeva che il lupo era considerato cattivo, perciò non ne aveva paura e si fermò a parlare con lui.
"Buon giorno Cappuccetto Rosso", disse Bartolomeo.
"Buon giorno a te", rispose la bambina.
"Dove vai Cappuccetto Rosso, così presto di mattina?"
"Vado dalla nonna."
"Cosa porti nascosto sotto il grembiulino?"
"Vino e torta. È fresca. L'abbiamo cotta proprio ieri sera, così la nonna che è debole e malata si rinforzerà."
"Dove sta la tua nonna?"
"A un quarto d'ora da qui, nel bosco; proprio sotto le tre querce, là c'è la sua casetta e lì vicino c'è un gran cespuglio di noccioli, hai capito dove?"
"Sì certo, è un bellissimo posto"
Mentre diceva quelle parole Bartolomeo si ricordò che la strada che portava dalla nonna era proprio quella dove aveva visto aggirarsi il cacciatore malvagio. Doveva impedire alla bambina di fare quella strada, il cacciatore era tremendamente pericoloso, ma non voleva certo spaventarla. Come poteva fare? Doveva convincerla a cambiare strada senza rivelarle il perché.
"Ma come sei tutta seria Cappuccetto Rosso? non vedi come sono belli i fiori e gli uccellini?" continuò.
Cappuccetto Rosso alzò gli occhi e vide i raggi di sole che filtravano danzando attraverso gli alberi.
"Hai ragione, non ci avevo mai pensato, è proprio bello il bosco"
"Se vai da quella parte" disse il lupo indicando una diramazione nel sentiero "Troverai una radura con dei fiori bellissimi"
"Se porto un mazzolino di fiori alla nonna, certo le farà piacere. È ancora così presto" mormorò la bambina e decise di proseguire per la strada indicatale dal lupo in cerca di fiori.
Bartolomeo intanto si diresse svelto a casa della nonna per accertarsi che il cacciatore non volesse farle del male. Gli piaceva così tanto quella bambina che era stata così gentile con lui, che non voleva vederla triste, non poteva permettere che quell'uomo malvagio facesse del male alla nonna.
Arrivato alla casetta nel bosco si mise in ascolto, ma dall'interno non proveniva alcun suono.
Preoccupato provò a bussare.
"Chi è?" chiese una vocina flebile.
"E adesso cosa dico?" pensò il lupo "Non posso certo dire sono il lupo signora non si preoccupi" sapeva cosa pensavano di lui gli uomini adulti, la vecchina si sarebbe spaventata a morte.
"Sono cappuccetto rosso" rispose camuffando la voce "ti porto vino e torta, aprimi"
"Apriti da sola", disse la nonna, "io sono tanto debole che non posso alzarmi".
Bartolomeo si alzò sulle zampe posteriori e fece leva sulla maniglia. La porta si aprì tutto d'un colpo. Improvvisamente al lupo mancò l'appoggio, perse l'equilibrio, inciampò e iniziò a volare a bocca aperta verso il letto della nonna. Senza neanche accorgersene ingoiò la vecchina in un sol boccone e sbattè la testa contro la parete.
"E adesso come faccio?" pensò Bartolomeo una volta ripresosi dall'urto. La bambina ci sarebbe rimasta malissimo se non avesse trovato la nonna, sarebbe andata a cercarla nel bosco da sola e avrebbe potuto incontrare il cacciatore, doveva farla uscire dal suo stomaco. Provò a mettersi una zampa in gola per vomitare la nonna, ma non ci riuscì, probabilmente la vecchietta era troppo debole per aiutarsi ad uscire e Bartolomeo non sapeva come fare.
Cappuccetto Rosso sarebbe arrivata da lì a poco.
Decise che forse, se si fosse travestito, al buio, sarebbe riuscito ad ingannare la bambina fingendosi la nonna, poi, con calma, quella sera avrebbe pensato a come tirarla fuori.
Si mise la camicia da notte e la cuffietta della nonna, tirò per bene le tendine e si nascose sotto le coperte.
Cappuccetto rosso arrivò a casa della nonna ed entrò tutta allegra con un mazzo enorme di fiori; si avvicinò al letto pensando che la nonna stessa dormendo, tirò le tendine e notò che aveva un aspetto strano. La guardò meglio.
"Ehi nonna, che orecchie grandi che hai"
"Per sentirti meglio mia cara" rispose Bartolomeo cercando di camuffare la voce, pregando dentro di sé di essere abbastanza convincente.
"Ehi nonna, che occhi grandi hai."
"Per vederti meglio, cara."
"Ehi nonna, che mani grandi hai."
"Per abbracciarti meglio tesoro."
"Ma nonna che orrenda boccaccia hai."
Il lupo capì a questo punto di essere stato scoperto, decise di buttarla sullo scherzo.
"Per mangiarti meglio." Disse ridendo, mentre si alzava in piedi e si toglieva la cuffietta.
Stava per spiegare tutto alla bambina quando Cappuccetto Rosso iniziò ad urlare, spaventata dalle zanne del lupo che, nella risata, luccicavano in tutta la loro lunghezza.
"No calma..." Bartolomeo non fece in tempo a finire la frase; Cappuccetto Rosso, che in realtà era il capo di una piccola banda di teppistelli della zona, gli diede un calcio nel basso ventre che gli tolse il fiato e lo costrinse a piegarsi, in quel momento la bambina fece per colpirlo con un pugno sul naso. Ma la conformazione fisica di un bambino è molto diversa da quella di un lupo, Capuccetto Rosso mancò il bersaglio e cadde in avanti, proprio mentre il lupo si chinava a bocca aperta per il dolore. Senza neanche accorgersene inghiottì la bambina in un sol boccone.
Dolorante per i colpi ricevuti e disperato per quello che aveva fatto, il lupo cercò di pensare a come risolvere la situazione, ma era così appesantito dal pasto involontario che non riusciva a pensare; decise di sdraiarsi a riposare un poco, al risveglio avrebbe pensato a come fare.
Si era dimenticato del cacciatore malvagio che girava per il bosco.
Quando si svegliò vide che la nonna stava mangiando la torta e che cappuccetto rosso era viva e le sorrideva. Era così felice di vedere che tutto era finito bene che non si accorse del cacciatore seduto al tavolo. Si alzò, stava per parlare alla bambina quando sentì un dolore fortissimo al ventre, si guardò la pancia e vide che c'era un taglio enorme che era stato ricucito. Fece un passo, poi un altro, ma il dolore si faceva sempre più insopportabile, ululò disperato e alzò lo sguardo per chiedere aiuto. L'ultima cosa che vide prima di morire fu lo sguardo soddisfatto del cacciatore.
123
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0