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Spiritismo
Questa è una storia vera, accaduta a me personalmente quando avevo poco più di tredici anni. Ero uno degli anni '60, una barbetta appena spuntata alla capretta, con dei baffi buffi ed una chioma castana e folta, un viso ingenuo dalle guance ancora rosee e credeva ancora alla Befana.
Fui invitato a dormire da mio cugino, perché solo ed appena congedato dal servizio di leva. Dormivo in un lettino in una stanzetta attigua alla cucina. All'improvviso sentii delle voci, curioso, così com'ero, quatto quatto andai in cucina. Oltre a mio cugino, c' erano altri tre suoi coetanei, che io già conoscevo, tutti più vecchi di me di almeno otto anni. All'epoca avendo io tredici anni, loro ne avevano almeno ventuno, il che significava per loro che ero solo un moccioso, e quindi uno che dava solo fastidio.
Ad uno di loro però, per non rovinare l'intera serata, gli venne l'idea, che per quanto moccioso potevo prendere parte alla cosa, se in famiglia avevo almeno un morto.
Primo amico di mio cugino:
- Hai qualche morto nella tua famiglia?
Io:
- Si, mio nonno.
Primo amico di mio cugino:
- E vuoi chiamarlo?
Io:
- Non capisco.
Primo amico di mio cugino:
- Ti spiego, noi stiamo facendo una seduta spiritica, che tu chiaramente non sai nemmeno di cosa si tratti. Tramite un Medium (Indicando con un dito l'interessato) che fa da intermediario tra noi di qua, e cioè vivi, e loro di là, e cioè morti, ci mette in contatto tra noi. Fin qua mi segui?
Io:
- Si, e poi?
Secondo amico di mio cugino:
- A Frà non puoi mandarlo di nuovo a nanna sto moccioso?
Franco, mio cugino:
- Chiediamolo al Medium!
Il medium, terzo amico di mio cugino:
- Se vogliamo continuare dobbiamo ormai coinvolgerlo, la catena è ormai spezzata, la candela è ormai spenta, ed io voglio divertirmi, e con lui..., quindi ricominciamo.
Per fare lo spiritismo bisogna congiungere tutte le mani dei partecipanti, spegnendo la luce e rimanendo a lume di candela. Questo congiungimento si chiama appunto catena.
Primo amico di mio cugino:
- Dunque, a mocciosé, grazie al Medium ed alla catena tu puoi chiamare fra noi tuo nonno e chiedergli tutto ciò che vuoi.
Io:
- Veramente?
Primo amico di mio cugino:
- Veramente, allora formiamo sta catena?
Tutti in coro:
- facciamola.
Si spense la luce, si accese il lume e sul tavolo le mani di tutti i partecipanti formarono la catena.
Il Medium:
- Come si chiamava tuo nonno?
Io:
- Michele.
Il Medium:
- Michele, buonanima di Michele, che non sei più fra noi, se ci sei batti un colpo!
Il colpo davvero si sentì, per cui cominciai ad essere incuriosito.
Io:
- Domandagli se si ricorda di me, suo nipote Pinuccio, figlio di Rosa sua figlia.
Il Medium:
Buonanima di Michele ti ricordi di tuo nipote Pinuccio, figlio della tua Rosa? Se si batti un colpo, se no batti due colpi.
Si sentì di nuovo un solo colpo, il che significava che si ricordava. Sul tavolo c' era anche un bicchiere capovolto sulle lettere di un alfabeto stampato disordinatamente, che stando al nostro Medium si muoveva da solo per formare le parole di risposta, che si diversificano dal semplice si o no.
Il Medium:
- vuoi dire qualcosa al tuo nipotino?
Si udì di nuovo il colpo di affermazione.
Il Medium:
- Dì pure.
Il bicchiere capovolto, che sembrava non toccato da nessuno, passava da una lettera all'altra per dire la sua. E venne fuori questa scritta:
- Voglio molto bene a mio nipote Pinuccio, aveva solo sette anni quando lasciai la Vostra Valle di lacrime.
Il Medium:
- Cosa vuoi dire con questo?
Il bicchieri muovendosi da una lettera all'altra venne fuori:
- Che non sono più fra i vivi!
Il Medium:
- Vuoi lasciare una SMS al tuo nipotino?
Il colpo fu affermativo.
Il Medium:
- Dicci dunque!
Sempre con lo stesso bicchiere capovolto che si muoveva da una lettera all'altra venne scritto:
- Che vada al cimitero allo scoccare della mezzanotte, mi raccomando da solo, e recitare una preghiera sulla mia tomba.
Il Medium a me:
- hai sentito Pinù, devi andare al cimitero stanotte a mezzanotte in punto e recarti sulla tomba di tuo nonno per una preghiera. Spero che non avrai paura!
Io:
- Io paura? Psi... vedrete di cosa son capace!
Così dopo le undici di sera mi recai al cimitero da solo, il quale distava un chilometro o poco più dalla casa dove eravamo.
Se ero seguito o qualcuno mi avesse anticipato non me ne resi conto. Fatto è che arrivai anche con un po' di anticipo, e fatto strano che ad un solo mio tocco il cancello s'aperse, ed io potetti raggiungere indisturbato la tomba di mio nonno.
Mi inginocchiai per potergli recitare la preghiera desiderata, a questo punto scoccò la mezzanotte.
Qui non posso dire che ero del tutto tranquillo, tremavo come una foglia secca, ma non mossi un muscolo da dove mi trovavo.
Ad un certo punto si sentì una voce, essendo d'oltretomba, chiaramente, almeno pensai, era quella sicuramente del nonno un po' alterata.
La voce:
- Sono tuo nonno Michele e se vuoi farmi felice e trovi pace, rasati a zero e non dimenticare la tua barbetta da capretta e i tuoi baffi ridicoli, che avvenga il tutto entro domani mattina.
Come una saetta al volo presi la via del ritorno, se all'andata mi ci volle quasi un'ora, al contrario in un quarto d'ora mi ritrovai da mio cugino.
Mio cugino era lì, ma mancava il Medium ed uno dei suoi altri amici.
Mio cugino:
- Allora?
Io:
- Ha detto che mi devo radere i capelli a zero e tagliarmi tutti i peli superflui entro domani mattina.
L'amico di mio cugino prese le forbici e con gusto sarcastico mi rapò a zero e con tutto il resto che si poteva definir pelo.
Piansi ma in silenzio, seppur qualche lacrima qui e la si vedeva benissimo. Se fu una presa in giro o no, il fatto è che da allora non ho più preso parte a nessuna seduta spiritica, e non mi son mai più lasciato rapare a zero e porto ancora e con gran piacere una decente barba e con baffi di tutto rispetto, anche se ormai quasi canuti.
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