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Plastica
Cosa farebbe se la sua ragazza perdesse un braccio? Io la mia l'ho lasciata. Tanto non ero più nelle condizioni di preoccuparmi del dopo. Sa, solite cose. Ti chiama : ' ma non puoi, c'è qualcos'altro! ' - ' no guarda, è proprio quello ' - ' C'è un'altra ' - ' Ma che dici ' e poi solite cose. Per fortuna è il tipo di conversazione che si fa dopo un tot di giorni, più o meno tre - quattro giorni dopo che hai lasciato perdere tutto. Ma, le ripeto, sapevo già che non sarebbero arrivati quei tre giorni. Vede dottore, ora capisco bene che lei non è nella posizione per godersi un film. Ma faccia uno sforzo.
Oggi ho filmato il mio funerale. Sì, sì il mio. Una roba amatoriale, senza troppe pretese. Avrei potuto farlo fare ad un terzo, che so, quei fotografi che ti fanno il filmino del matrimonio o del battesimo. Effettivamente ci avevo pensato. Sarebbe venuta tutta un'altra cosa.
Montaggio scene, sottotitoli. Che so: titoli di testa, con lo starring, la madre, il padre, la ragazza,
la sorella, il fratello, gli amici, i genitori della ragazza ( 'eh già, gli volevamo un gran bene anche noi, era un secondo figlio' ), parenti, parenti, sconosciuti, anziani.
E poi ovviamente, per ultimo, il fu protagonista.
Poi che so, introduzione. Siamo in camera mortuaria, piano americano, inquadratura sulla madre che piange e si protende verso la salma. Lo zio si slancia per prenderla. Lei si schernisce, ma senza convinzione. In fondo ha ricevuto l'abbraccio che voleva da giorni, possibilmente in pianto.
Son quelle cose che si attendono e si fanno, giusto per dire le ho fatte. Come la pacchiana sigaretta dopo i primi amplessi. Pessimi i miei. Infatti ho smesso di fumare. Lo zio la porta via.
La sorella si avvicina al corpo. Lo guarda, stringe i pugni. È arrabbiata. Lacrima che arriva a mezza guancia, primo piano sulla goccia fino a sfocare, cambio scena con dissolvenza. Suona una canzone con l'organo, è il mio funerale. Niente chiesa moderna, vecchio edificio, buio, leggermente barocco. Panche in legno, di quelle senza imbottitura sul gradino anteriore per inginocchiarsi.
Che soffrano pure mentre pregano per me. Entra la bara. A seguirla il corpo centrale del cast, padre, madre, sorella, fratello, ragazza. I primi banchi riservati ai parenti, agli amici, ai genitori della ragazza. La madre della ragazza finisce in fretta di scrivere un messaggio sul cellulare, che mette prontamente via in borsa. La cerimonia ha inizio. Lacrime, rumore di singhiozzi sommesso, atmosfera pesante. Il prete dice che sono fortunato a conoscere così presto il destino che il signore mi ha riservato. Poi escono fuori. Sui passi dell'ultimo della coda, un'anziana senza permanente (come a sottolineare la sua austera saggezza), cambia scena. Siamo sul piazzale. La madre cade stremata in ginocchio. Si rompe le collant. Il padre la tira su a forza. I fratelli si abbracciano, gli occhi sono ancora rossi. Gli amici fumano. Gli anziani e gli sconosciuti fanno resoconto dell'accaduto secondo procedure tecniche. I genitori di lei si avvicinano a quelli di lui. Sguardi di intesa. Primo piano occhi madre di lei. Primo piano occhi madre di lui. Primo piano sui due padri. Sussurra quello di lei: ' dai, andiamo via '. Cenno di intesa.
Così si passa con disinvoltura al gran finale, casa di lui. Presenti: genitori lui/lei, fratello, sorella, lei, due parenti stretti da definire, gli zii per esempio. Pianto collettivo, con partenza sfalsata 2 - 2 - 1 - 1 - 2, poi l'ultimo, lo zio lo vedo bene. Cerca di far forza. Gli altri allora placano un po' i singhiozzi, ma questo causa il tracollo nell'unico che non aveva ceduto. Allora tutti riprendono a stile libero, la ragazza nel mentre vaneggia. ' Non era finita '-' C'è qualcosa che non mi ha detto '-' Perché te ne sei andato prima che sapessi, che capissi ', insomma su questo stile. Infine i due genitori si guardano, telecamera a quarantacinque gradi in alto rispetto a loro, così si vede la posizione dei corpi ma anche lo scambio di sguardi. Infine la mamma guarda verso la telecamera. Neanche troppo naturale, un atteggiamento declamante va bene. Fissa il centro dell'obbiettivo.
' Era solo il mio bambino '.
Fermo immagine, parte una canzone al pianoforte. Non conosco pianisti famosi, avrei cercato in internet. Comunque questo è quello che avevo in mente.
Purtroppo non è quello che guarderà lei, dottore. Mi ero andato ad informare sa, se fosse possibile filmare con molta professionalità un funerale. L'avevo chiesto al fotografo di un paio di paesi a fianco. Mi ha risposto che se si offrisse per una cosa simile a breve ci sarebbe gente che gli commissionerebbe il filmino del primo coito del figlio. Spero fosse una battuta per rifiutare.
In caso contrario si rivelerebbe avere uno scarso senso degli affari. Comunque, io ho fatto del mio meglio, dovendomi arrangiare. Il risultato non mi ha deluso affatto. E poi, pur non potendo avere il regista che desideravo, ho avuto tutto il cast sopra citato. L'unico rammarico è che così non mi son potuto vedere fra la folla del commosso cordoglio. Sarebbe stato l'apice della mia soddisfazione. Io che assisto alla di me stesso cerimonia funebre. Si immagina? Un uomo istruito come lei di sicuro percepisce la simbologia affascinante. Comunque ripeto, vista la mia scarsa preparazione, non ho di che lamentarmi. Mi dispiace di esser riuscito a metterla solo su VHS, ha perso un po' di qualità. Adesso metto su AV. Ecco ho inserito la cassetta, PLAY >. Niente titoli di testa, mi dispiace, e non parte neanche dalla camera mortuaria. Vuole qualcosa da bere? No? Fa niente, chieda quando ne avrà voglia. Sa, dottore, prima di entrare nel vivo della cosa volevo dirle solo che sono felice di aver fatto quello che ho fatto, e che ora ho qui lei che potrà guardare tutto questo. Ho provato l'ebrezza di morire, me ne rendo conto e mi esalto. Certo, uno potrebbe dire che ho barato, ho fatto finta, ho solo voluto convincere altri di essere morto. Ma alla fine passiamo la vita a far credere ad altri che siamo e sappiamo cose che né siamo né conosciamo, ma alla fine ci credono tutti così tanto che le diventiamo e le impariamo. Se funziona per quello non vedo perché non debba funzionare per questo, per la mia morte. O per la sua, o quella di chiunque. Alla fine a chiunque piacerebbe sapere com'è , cosa c'è dopo. Io l'ho visto.
E come immaginavo, glielo garantisco, non c'è proprio niente.
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