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Blues
The blues can come to you in any shape or form
It can come to you in the shape of a woman, just like the one that left
me alone (Albert King, I got the blues)
Quella sera una miriade di pensieri mi violentavano la testa. Dopo una giornata all'insegna della mediocrità esistenziale, avevo disperatamente bisogno di un po' di blues e di qualcosa di forte, così mi versai un bicchierino di whisky.
Faceva schifo.
A vent'anni si dovrebbe essere ebbri di vita, non di distillati americani da quattro soldi. Ciononostante, continuai a berne: quel liquido color rame chiaro mi riempiva le narici fino a togliermi il respiro, e più ne mandavo giù, più singhiozzavo dal dolore. Lo sentivo disintegrarmi la bocca dello stomaco, ma cazzo... era proprio quello che volevo! Whisky e Blues, ebbrezza e malinconia!
Insomma, c'erano tutti i presupposti per imbastire una serata veramemte merdosa.
"I got the blues..."
Era un periodo grigio scuro. Per l'ennesima volta, mi ritrovai invischiato nelle spire di una tentazione troppo grande per uno come me. Una donna, tanto per intenderci. Bella, di una bellezza che ti viene voglia di prenderti a schiaffi, con la lingua tagliente e la patata calda come l'Inferno. [...] Già, l'Inferno era qualcosa di molto simile a quello che sentivo ribollire dentro ogni volta che ce l'avevo vicino. O forse era il paradiso, non so. Sta di fatto che quando entravo nel ventre caldo della notte lei era già li che mi aspettava per scaldarmi le idee, se capite cosa voglio dire.
"There ain't nothin' you can do, darlin' to stop me from lovin' you..."
A dire il vero, non so ancora se l'amavo... però la pensavo molto, ecco. E non solo con la testa: anche le mani avevano il loro bel da fare quando c'era lei ad incendiarmi i neuroni.
Fatto sta che tutto quel pensarla, putroppo, rimaneva fine a se stesso. Lei, la mia ruvida musa dai capelli corvini, non me l'avrebbe mai data.
Giù altro whisky. (Merda! Brucia!)
Me ne accorsi un giorno che eravamo da soli e sembravamo due pensieri che viaggiavano senza incontrarsi mai. Lei era troppo bella, troppo viva, o semplicemente troppo diversa da me per farmi diventare il padrone della sua pelle, eppure io continuavo a voler trovare un senso
a quel rimurginare quasi osceno. Inutile. L'unico senso che trovai fu il senso di colpa per esserci cascato come una pera cotta.
Al decimo shot di whisky vomitai anche l'anima, e con essa ogni tipo di pensiero. Nella mia testa ribolliva un caos primordiale da cui demòni etlici urlavano bestemmie e giaculatorie blasfeme. Le pareti della
stanza sembravano scostarsi al mio passaggio, e così persi anche quel poco di equilibrio che mi rimaneva: mi accasciai nel corridoio, a metà strada tra il bagno e la camera da letto, e dormì lì, sul quel pavimento freddo come il sentimento maledetto che ci fa desiderare una persona che non fa per noi.
Mi ripromisi di odiare per sempre quel giorno di mediocrità esistenziale.
Era il giorno di San Valentino.
"The thrill is gone..."
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0 recensioni:
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- addirittura Jim Morrison :O grazie mille! La storia di base è tutta vera, e proprio quando ero ubriaco fradicio nel corridoio di casa mi sono detto "cazzo, questa è degna di Bukowsky!" (che modestia, eh? ) Comunque ti ringrazio ancora tanto!
- complimenti davvero...
hai stile
hai idee
la tua vita può essere mediocre non tu... hai il respiro di jim morrison in questo scritto... mio dio mi hai fatto venire la pelle d'oca... non ti dico bravo perchè sarebbe riduttivo...