State a sentire come era iniziato quel giorno. Fila per l'ascensore. Fila alla fermata. Fila sul bus. Fila al Bar Franchetti per il caffè. Fila all'Ufficio Postale. Tutti allo sportello raccomandate, tutti con la busta bianca col medesimo indirizzo, tutti con un sogno chiuso nella stessa busta stirata come la Sindone nei giorni dell'ostensione. Tutti per quell'unico posto.
Tutti, e anch'io, con la mia busta in mano e la modulistica compilata a casa perché tanto come al solito quando si va alla posta le penne non entrano nelle tasche (le penne hanno paura degli uffici postali più dei cani quando li porti dal veterinario).
La mia busta. In mano. La mia busta, che mi appare però diversa da quella che custodiscono gli altri: è di carta, è bianca, ma è più piccola. Decisamente più piccola: è la metà.
Me ne accorgo contemporaneamente al guadagno del mio turno davanti allo sportello. Nel ghigno del dinosauro di sesso femminile che mi guarda dall'altra parte del vetro riconosco il tipico impiegato delle poste. Ma anche lei ha fatto la stessa domanda per quel posto? Ma la sua busta non va mica, sa? Guardi: è la metà di quella che il bando del concorso indica come dimensioni obbligatorie per spedire la domanda!
Insisto per spedirla, come la sia la sia.
La dinosaura incalza: guardi che io potrei anche farmi i fatti miei, sa? Glielo dico per lei: non vede come tutti abbiano dligentemente utilizzato la stessa busta, quella di dimensioni regolamentari? Non le viene il dubbio che la sua domanda non venga nemmeno presa in considerazione? La raccomandata per me la può pure fare, sa? Però sta sprecando del tempo inutile, con questa busta che è la metà esatta di tutte le altre!
Io a questo punto le spiego sibilando che la busta è grande la metà perché ho piegato il modulo della domanda. Un boato fa tremare i cristalli temperati dell'Ufficio: l'intera fila di aspiranti lavoratori esplode come la tribuna del Liverpool "HA PIEGATO IL MODULO!!!" e tutti gli impiegati dall'altra parte dei vetri echeggiano "HA PIEGATO IL MODULO!!!.."
Riesco a spedire la mia raccomandata ed esco dall'Ufficio Postale accompagnato da una folata di risatine, colpi di tosse, buste regolamentari sventolanti, occhi variegati al gusto riprovazione-compassione.
Oggi ve lo sto raccontando perché qualcosa mi ha fatto tornare in mente quel giorno, la stegosaura, la mia busta grande la metà, il mio modulo piegato, la pericolosità sociale dimostrata con quel mio gesto.
Oggi ho ricevuto una lettera in una busta grande la metà della metà della busta regolamentare, con dentro un foglio grande la metà della metà del modulo regolamentare. Per farvela breve, avrete capito che ho vinto il concorso.
E i dinosauri si sono estinti.