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Lettera al mondo
Forse questa lettera non verrà mai letta o forse non toccherà il cuore delle persone che la leggeranno ma io voglio scriverla lo stesso, voglio che questa ultima parte di me venga salvata, non voglio che vada persa, non voglio sparire e credo che l'unico modo per evitarlo sia raccontare la mia storia a te, chiunque tu sia.
Mi chiamo aurora, sono nata nel 1992 e fin dalla nascita ho vissuto in una cascina di un piccolo paese, sono la più piccola in famiglia che hai tempi era composta da me, i miei genitori e mia sorella. Mio padre se ne andò di casa quando io andavo alle elementari e si trasferì dall'altra parte dell'oceano, non era un uomo che si poteva definire un perfetto padre di famiglia perché tornava tardi tutte le sere e spesso era ubriaco, talmente ubriaco a volte da arrivare a picchiare mia madre e mia sorella, con me però era diverso, mi aveva sempre viziata e trattata come una principessa e per me era il padre migliore del mondo. Dal giorno in cui se ne andò cambiò tutto e anche se per la mia famiglia le cose andarono meglio un telo nero iniziò a oscurare il mio cielo. Mio padre mi aveva sempre protetto dai problemi, non avevo amici a scuola, in paese tutti ci avevano sempre parlato male alle spalle e mia madre con la sua malattia e con i frequenti ricoveri in psichiatria non era in grado di prendersi cura di me e mia sorella così mi aggrappai a lei. Iniziai a fare tutto quello che diceva mia sorella che un giorno si invento un gioco, il principe e la serva. Feci prima io il principe, ricordo che le ordinai di prepararmi un finto banchetto con i piatti belli e le posate d'argento che tanto nella vita reale non usavamo mai, ma quando fu il suo turno lei mi disse di fare cose a me ancora sconosciute, mi chiedeva di farmi toccare e di toccarla in modo strano. Continuò a chiedermi di giocarci per quattro anni finché a un certo punto senza dire una parola a riguardo smise di chiedermelo, come se non fosse mai esistito, all'inizio non diedi molto peso alla cosa, mi sembrava semplicemente una cosa strana ma pian piano crescevo e crescendo iniziai a conoscere il significato dei baci e di tutte le altre cose che avevo fatto. La consapevolezza mi fece sentire sporca, sbagliata, cattiva e fece crescere in me la paura che le persone mi vedessero come tale e che quindi più nessuno mi avrebbe voluto bene così iniziai a portare una maschera.
Nell'estate tra la terza media e la prima liceo incontrai quello che sarebbe diventato il mio primo vero amico prima e fidanzato in seguito, non mi misi con lui perché mi piaceva ma per non farlo soffrire e forse un po' anche perché avevo paura che l'unica persona a cui sembrava importare realmente qualcosa di me dopo che mio padre era morto sparisse dalla mia vita, ma col tempo le cose andarono male, il mio equilibrio mentale già fragile iniziò a oscillare sempre di più finché non caddi nell'autolesionismo. Quando lo lasciai le cose non sembravano andare meglio, lui non sembrava voler lasciare l'osso e con le sue parole continuava a rigirarmi come voleva finché non incontrai un ragazzo venezuelano che sapeva leggermi dentro ancora meglio di quanto facessi io, sapeva spiegare quello che provavo anche se io non l'avevo ancora capito. Lui era uno di quelle persone che ora definisco libere, grazie a lui trovai la forza di lasciare il mio ex definitivamente al passato e iniziò un periodo fantastico, lui era tutto ciò che avevo sempre desiderato e grazie a lui iniziai a guardare la vita in modo diverso, cominciai a capire che c'era qualcosa in me che era andato perduto molto tempo fa e iniziai a sentire il dolore e la gioia delle persone che mi circondavano, allora ancora non capivo che le due cose erano collegate.
Più i giorni passavano e più iniziavo a analizzare la realtà come non avevo mai fatto prima, le cose che vedevo, le voci che udivo, le cose che toccavo e gli odori che sentivo cominciarono a essere non più solo comparse nella scena ma parti integranti della mia vita. Le cose andavano alla grande finché una sera mentre eravamo in macchina fummo fermati a un posto di blocco e la sua macchina venne sequestrata perché aveva con se degli spinelli, la mattina dopo mi chiamò per dirmi che sarebbe ripartito per il suo paese e che non sarebbe tornato... anche lui come mio padre sparì dall'altra parte dell'oceano.
Ma ciò che ha fatto per me è rimasto, perché lui mi ha aperto gli occhi sulla vita quindi sulla verità e la verità è che molto tempo fa ho iniziato a portare una maschera per nascondermi agli altri ma con i giorni, i mesi, gli anni che passavano ho iniziato a portare la maschera anche quando parlavo a me stessa finché non mi sono dimenticata quello che c'era sotto. Da molto tempo ormai non esisto più io ma solo l'immagine preconfezionata di me all'interno della quale tutto persino i sentimenti e le singole emozioni non vengono più provate ma bensì pensate... il mio cuore non mi parla più, non ricordo più cosa significa ridere con il cuore che ti esplode di gioia come facevo da bambina, non provo più nessun sentimento e sinceramente non ricordo neanche più cosa significa. Ogni volta che sentivo un vuoto disperato che mi circondava cercavo di aggrapparmi alla mia vita, ai miei sogni ai miei affetti ma non trovavo alcun sollievo perché non era vero... la mia vita, tutti i momenti belli che ho passato, tutte le cose che ho fatto non li ho vissuti, non li ho provati li ho semplicemente guardati mentre accadevano come se quel corpo attraverso la quale la mia mente guardava non fosse il mio...
Il solo esserne consapevole temo non basti a sistemare le cose, credo che non tornerò mai a vivere, credo che ormai il mio cuore non sappia più parlare. Scrivo questa lettera per far sapere al mondo che Aurora è esistita, che si è emozionata la prima volta che a visto la neve, che ha gioito correndo tra i prati in fiore e che ha sofferto sognando qualcosa di meglio... Scrivo questa lettera per salvare quell'ultima briciola che è rimasta di me, scrivo questa lettera per te che anche se non ti conosco, anche se non saprò nulla di te, di cosa hai sofferto e di cosa hai gioito nella vita, anche se non ti conoscerò mai spero con tutto il mio cuore che almeno tu riesca a vivere la tua vita avendo ogni istante con te il tuo cuore che ti parli, che esploda nel tuo petto traboccando di emozioni. Spero che almeno tu, il giorno che morirai e ti guarderai indietro potrai dire di essere felice della vita che hai vissuto e che anche se non hai più tempo va bene così perché il tempo che hai avuto l'hai vissuto. Se invece sei come me spero che questa mia lettera ti abbia svegliato perché nonostante tutto, anche se le mie giornate sono diventate vuote e ridere è sempre più doloroso preferisco sapere piuttosto che star male e non capire perché... Spero che la mia lettera ti sia stata di aiuto in qualche modo e spero che ora che sai la mia storia porterai con te quest'ultimo granello di sabbia così da fargli vedere che anche se tutto di me finirà così, qualcosa di me rimarrà nel mondo... non sparirò.
Un'altra cosa ho capito, una cosa che è più importante di tutto questo e spero che riesca a capirla anche tu: tutte le persone che incontrerai nella tua vita hanno almeno una ragione per la quale vale la pena di amarle, tutte.
Voglio che tu sappia che anche se non so chi sei io ti amo e non ti dimenticherò mai.
tua Aurora
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