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Odio
Odio gli sguardi di sfuggita e dover sfuggire dagli sguardi.
Odio chi fugge da se stesso pensando che le sue colpe siano degli altri.
Odio la congiuntivite e i congiuntivi, le congiunzioni astrali, i congiunti avari, i congedi amari, i congegni nucleari, le congestioni veicolari, le congetture unilaterali e le congiure personali.
Odio il ponte sullo stretto e sentirmi stretto sopra il ponte.
Odio i vip e l'isola dei famosi, gli stilisti e l'asola dei famosi, le auto e l'isola pedonale dei famosi, le sigarette e l'isola dei fumosi, l'Italia e la penisola dei famosi.
Odio Gigi D'Alessio perché moltiplicato per gli 883 da Zero Assoluto, che non mi serve a niente.
Odio chi alza le mani, chi mette le mani avanti, chi ruba a piene mani e se ne lava le mani mettendosi mani in alto, chi ha le mani bucate, chi calca la mano nell'andar contromano, chi bacia la mano, chi non sa tenere per mano, chi si mette le mani nei capelli e non se le mette sulla coscienza.
Odio le persone che ti ascoltano soltanto se parli di loro.
Odio chi non vuole avere voce in capitolo e neanche in paragrafo o nella singola linea.
Odio gli oculisti e i dentisti quando dicono <occhio per occhio, dente per dente>, i cardiologi quando dicono <al cuore non si comanda>, gli ortopedici quando dicono <chi va con lo zoppo impara a zoppicare> e i radiologi quando dicono <sei più bello dentro che fuori>.
Odio chi sa mentire, chi sa partire e chi è incapace di soffrire.
Odio la pioggia battente e la pioggia ricevente, i ricevimenti, la ricevuta fiscale, la ricevuta di ritorno, la grazia ricevuta e chi riceve senza dare.
Odio la ruota della fortuna, la ruota di scorta, la ruota di Venezia, la prima ruota del carro, la ruota panoramica e il pavone quando fa la ruota.
Odio il mondo perché è tondo e chi pensa di conoscerlo a fondo.
Odio chi sporca la natura e chi è sporco di natura, chi uccide l'immaginazione e chi immagina un'uccisione, chi non ha senso dell'umorismo e chi ha un umorismo che non ha senso, chi non conosce la vergogna e chi non si vergogna di non conoscerla, chi chiude con il passato e chi si chiude nel passato, chi pensa di farla franca e chi la Franca se la fa davvero.
Odio la volta celeste perché mi dà di volta il cervello.
Odio il sole perché è troppo distante.
Odio la luna perché viene di notte come fosse un'amante.
Odio il giorno di Pasqua perché si sposta continuamente e il martedì grasso perché non serve a niente.
Odio che il punto debole del mio punto di vista sia di trovare, di punto in bianco, come unico punto di riferimento la ricerca del punto della situazione.
Odio la madreperla e la figliaperla, la fazione della torre e la torrefazione.
Odio i punti vendita utilizzati come punti di ritrovo senza adeguati punti di fuga.
Odio studiare la cicoria e per cena ripassarla.
Odio il punto interrogativo di fronte al quale ti pone il punto della vittoria che si presenta come il punto critico per la messa a punto di un buon punto di partenza.
Odio chi vive in fuga da ogni dolore e non cerca soluzioni frugando nel cuore.
Odio il punto di sutura messo su quello che io ritengo un punto fondamentale: il punto vita.
Odio il punto dalle api (inteso come colui che viene punto).
Odio le bolle di sapone, le balle di cotone, le belle al silicone, le biglie di cartone, le barche per il salmone, le borchie per il giaccone.
Odio accettare prove inutili mascherate da sfide importanti.
Odio dimenticare con troppa frequenza che, come suggeriva Kipling, la vittoria e la sconfitta sono due impostori e vanno trattati nella stessa maniera.
Odio sapere che terminato il viaggio rimarrà soltanto cenere ed un grande senso di colpa.
Odio tutto quello che manca dopo la fine e prima dell'inizio.
Odio gli elenchi lunghi e noiosi.
Odio tutte le parole che ho appena scritto.
Odio anche il fatto di disprezzarle.
Odio che ognuno deve pensare per se e Dio, forse, per tutti.
Eppure il mio cuore è colmo d'amore.
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0 recensioni:
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- manca: odio quelli che lasciano un commento solo per prendersi 10 crediti...
- Odio (solo per restare in tema) dare giudizi anche positivi, ma questo racconto, pur sembrando fatto di frasi contraddittorie, è la somma di tutto l'odio di cui è capace l'uomo ma anche del suo contrario. Perciò, il finale è più che appropriato.
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