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Preparazione per l'interrogazione
Giovedì sera:
"Accidenti, Oliva, non mi sento pronta per l'interrogazione di domani!" urla Regan alla sua compagna di stanza.
"Avevi tutta la settimana per prepararti"
"La fai facile tu!" ribadisce Regan: "Mi aiuti?"
"A fare cosa?" chiede Oliva all'amica.
"A ripassare" risponde la ragazzina: "Così, magari, mi entrerà qualcosa in questa testa marcia!"
"Ho finito di ripassare questo pomeriggio, non ho voglia di rimettermi di nuovo sui libri"
"Ah no?!" e guarda seria Oliva: "Qualcosa mi dice che tu lo farai" aggiunge.
Oliva guarda seriamente la sua compagna:
"Ok, ti aiuto, ma tu farai qualcosa in cambio".
Regan si preoccupa:
"Oh cielo santissimo, cosa?!" strilla.
"Sabato, quando scenderemo al villaggio, mi comprerai tre chili di caramelle gommose"
"Che brutta ingorda! Tre chili?! Chissà che ti strozzi!" ribadisce Regan: "Dai, apri quello schifoso libro che domani ho l'interrogazione".
Le due ragazzine si siedono sul tappeto d'orso e aprono i loro libri.
"Andiamo con l'astronomia!" dice Regan.
Oliva la guarda senza dire nulla.
"Fammi tu le domande" dice nuovamente Regan.
Oliva ride.
"Che cazzo ridi?"
"Ok, ti faccio le domande, ma mi chiedo: quali saranno le risposte se non hai studiato?"
"Io non ho detto questo! Ho detto: non mi sento pronta. Il che significa: cavolino, non ho studiato abbastanza. Il che è molto diverso da dire: non ho studiato"
"Va bene, Regan, iniziamo?" dice Oliva.
"Il primo argomento lo scelgo io"
"Certo, come vuoi"
"Tutto ha inizio dal Big Bang: il grande scoppio" e Regan si ferma.
Oliva l'osserva, attende che l'amica prosegua.
"Allora?" l'incita Oliva.
"E non starmi col fiato sul collo! Mi irriti se fai così!" dice Regan.
Oliva non aggiunge altro e aspetta che la ragazzina riprenda il discorso.
"Bè, insomma, arrivano i dinosauri, grandi animali che corrono su due zampe"
"Tutti?" chiede Oliva.
"Ma che ne so! Alcuni sì. Ora taci che mi perdo" e sfoglia il libro, lo richiude e poi prosegue il suo discorso: "Sti animali evolvono rapidamente, ma poi una bomba cade sul nostro pianeta terrestre - chiamato Terra - e tutte le bestie scompaiono all'istante" e si ferma pensierosa a guardare le ragnatele negli angoli della loro camera.
"Continua che mi sto divertendo" le dice Oliva.
"Sì, un attimo che ci penso".
Dopo qualche minuto:
"No, ho sbagliato, i dinosauri non scompaiono: muoiono, ma non tutti. Intanto, nasce l'uomo che cresce e fa progressi. La convivenza tra i due s'incrina e il loro rapporto giunge al culmine quando l'uomo trova il fuoco"
"E?"
"E... inizia la caccia alla volpe" e Regan ride.
"Alla volpe?" le domanda Oliva.
"Sì, problemi?! Alla volpe. Tra l'altro siamo in un periodo molto importante, in quanto Dante scrisse il suo grande capolavoro che farà il giro del mondo grazie a Colombo e a Vasco de Gama".
Oliva inizia a fare veramente molta fatica a trattenere le risate.
"Non starai mica per metterti a ridere, spero" dice Regan.
"No, prosegui"
"Questo manoscritto s'intitola: la divina commedia. Una grande genialata, ispirata dalle corse e dalle notti in bianco a causa dei grandi dinosauri. Non c'entra nulla, ma fu il periodo in cui anche i greci furono ispirati e diedero inizio alle olimpiadi"
"Va bene, torniamo all'astronomia?"
"Ah, giusto! Cosa?"
"Elencami i pianeti che costituiscono il sistema solare"
"Ehh... ma che cazzo di domande fai?!" Regan è scocciata, non sa cosa rispondere, ma da brava ragazza tenta di dare una risposta: "Marte, Giuve, Vemere, Mercorio, Satollo... gli altri non me li ricordo".
Oliva scoppia a ridere:
"Non ti ricordi il nome del pianeta su cui vivi?"
"La Terra, cazzo! Sapevo che me ne mancava uno!" dice Regan: "Bene, con l'astronomia abbiamo finito. Storia!"
"Fossi in te ripasserei ancora un po' di astronomia" le consiglia Oliva.
"E per fortuna non sei in me!" dice ridendo la ragazzina: "In storia non riuscirò mai a prendere la sufficienza"
"Solo in storia?"
"Ma taci!" la rimprovera Regan: "Il grande impero cinese era grande e aveva soldi da vendere, così fanno il muraglione. Una paratia per contenere al di là i mongoli. Poi... a sì, l'imperatore beve il tè... no, no! Acqua calda! Sì, beve acqua calda sotto un albero dalle fresche frasche e delle foglie gli cadono nelle tazzina mignon. Adesso apro una parentesi per richiuderla subito, tutti sanno quanto sono piccole le tazze cinesi e io mi chiedo: quante probabilità ci sono che una foglia di tè cada dentro ad una tazzina del genere? E poi: ci sta una foglia di tè in quella tazza? E: quanto calda era l'acqua perché la foglia rilasciasse il suo aroma? Molto calda. E noi dovremmo credere che l'imperatore reggeva una tazzina senza manico, grande come quelle del caffè, con dentro acqua a circa 90°C? Per me è una gran bufala! Comunque, crediamoci, punto. La Cina era tutta così. Il loro punto forte era il riso, risaie a gogò e inventano i fuochi d'artificio, grande attrazione per tutte le età"
"Ho capito, passiamo oltre" dice Oliva.
"Collegandoci con quando accaduto in astronomia: la bomba sulla Terra, quella era nucleare, gettata da un aereo sul Giappone durante la guerra di successione, ma non fu l'unica, fu solo la prima".
Oliva guarda l'amica con aria interrogativa.
"E dai, la guerra di successione, non dirmi che non l'hai mai sentita! È una battaglia disputata sui mari dell'Oceano Pacifico. I più importanti partecipanti furono appunto Vasco de Gama e tutti gli altri marinai dell'epoca. Loro andavano per mare e scoprirono l'oceano, andarono in India e la presero, andarono in Giappone e lì tentarono l'attracco, che però fu impedito dalle truppe a cavallo dell'impero della dinastia Ming. I vascelli europei furono respinti dai prodi cavalieri, le continue tempeste fecero affondare molte navi da guerra dell'epoca facendo presagire una sconfitta da parte degli europei. Ma nel più bello, arrivano in aiuto i sottomarini a propulsione nucleare di fattura tedesca con autisti russi a bordo. Ora, riassumendo, abbiamo la grande Cina e il piccolo Giappone. Ci sono le truppe della dinastia Ming sulle coste asiatiche, i vascelli europei sulle acque oceaniche e sotto di loro i sottomarini. Ben tre strati di artiglieria pesante! Bè, son tutti lì ben piazzati che aspettano che qualcuno scagli la prima pietra. Furono i sottomarini a lanciare l'attacco, inviando un missile sulla punta di quello che oggi è il Giappone, staccandolo dalla Cina. È per questo che cinesi e giapponesi hanno lo stesso muso, solo che i giapponesi sono stati slavati dalle correnti oceaniche e dalla bombe. Adesso, non ci vuole un genio per capire che i cavalieri erano in svantaggio e durante i bombardamenti i cavalli perirono. La tattica cinese fu sbalorditiva, agevolata anche dalla loro piccola statura: piccoli uomini per un grande paese! Cosa fecero i musi gialli? Sfruttarono i cavallucci, quelli di mare: i cavallucci marini. Attrezzati di tute da sub e bombole, galopparono con le piccole bestiole contro i sottomarini tedesco-russi. Ancora svantaggiati furono bruciati dal fuoco nemico. Intanto, Colombo torna in Portogallo e riferisce al re del tempo che ha scoperto anche il Giappone e che tutti son lì lì per prenderlo. La grande guerra finisce con l'indipendenza del Giappone. La Cina torna a coltivare riso, gli Stati Uniti il cotone e l'Europa continuerà ad importare le preziose spezie dall'India, fondando la Compagnia delle Indie Occidentali che fu tra le prime società S. p. A. quotate in borsa, ma qui divaghiamo, quindi tralascio".
Regan, fiera del suo discorso guarda Oliva e dice:
"Bene, ora mi sento preparata, andiamo a dormire?".
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