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La leggenda del bosco incantato (terza e ultima parte)
"Hai un fratello gemello e dove si trova?"
"Sì, lui controlla le emozioni che provocano la tristezza e si trova nella grotta accanto."
"Voi vivete divisi?"
"Sì spesso, per questo ci sono dei cambiamenti di umore. Momenti di gioia intensa e attimi di dolore profondo, che vengono sentiti a seconda di come regoliamo le emozioni. A volte però siamo insieme, quando si prova felicità e tristezza nello stesso momento."
"E quando può succedere?"
"Per esempio, quando ami qualcuno. Amare ti rende felice, ma se non sei amato, ti rattristi contemporaneamente."
"Allora possiamo raggiungerlo c'è una via di uscita?"
"Certo e c'è anche un collegamento con l'altra grotta."
Così cominciarono ad avviarsi, per raggiungere l'altro folletto e lei sentì la serenità risplendere nel cuore sempre di più.
Intanto, nella grotta accanto, Martino incontrò l'altro folletto, sentì subito un po'di angoscia in gola, ma cercò di far finta di nulla e mandarla giù, anche se non ci andava.
Si avvicinò e lo salutò con gli occhi pieni di lacrime. Martino lo salutò e gli chiese: "Perché piangi?"
"Perché sono il folletto della tristezza."
Senza accorgersene anche gli occhi di Martino cominciarono a lacrimare mentre diceva. "Io un motivo per piangere l'ho, non so cosa fare per liberarmi. E tu che motivo hai?"
"Io non ti posso aiutare e mi dispiace tanto."
"Ho capito, allora possiamo solo piangere in due e condividere il dolore, così sarà meno difficile da sopportare."
" Sono d'accordo."
"Intanto continuiamo a camminare, anche senza sicurezza, alla fine qualcosa cambierà."
Passo dopo passo, Smeralda e il folletto raggiunsero la fine della grotta. Una fresca arietta già si sentiva e raggi di sole cominciavano a illuminare di più l'ambiente. Il folletto indicò la strada per entrare nella grotta accanto, ma Smeralda sentiva già le voci di Martino e dell'altro folletto, che si avvicinavano. Si preparò per incontrarlo, finalmente, un po'emozionata. Lui invece non sapeva, che era quasi arrivato e quando la vide, fu come una sorpresa, quasi non ci credeva. Si ritirò un po'per l'emozione, ma il desiderio di incontrarla era più forte, che lasciò in fondo al cuore la timidezza.
Si ritrovarono l'uno davanti all'altra un po' imbarazzati, si salutarono e un attimo dopo, rividero finalmente il sole splendente della libertà, che faceva brillare i loro occhi, anche per il piacere di essersi incontrati.
Cominciarono ad allontanarsi dalle grotte, tranquillamente parlando, ma all'improvviso comparve dal nulla ancora l'orco, loro si spaventarono, ma non volevano farsi catturare di nuovo. Lui si fece coraggio e prendendola per mano iniziò a correre, cercando di scappare sempre più lontano, finché ad un certo punto l'orco grande e grosso smise di inseguirli, perché era stanco e loro erano troppo lontano.
Finalmente liberi, si ritrovarono nel centro del bosco, circondati da alberi accarezzati da un lieve venticello, fiorellini profumati e in compagnia di un delicato cinguettio di uccellini. Senza dire una parola si scambiarono dolci sguardi che destavano dense emozioni dall'anima.
Ricominciarono a parlare e in quel momento, lei si sentì avvolgere da un intenso calore. Il cuore batteva forte e nonostante le facesse piacere parlare con lui, abbassò gli occhi per paura che si accorgesse di quanto s'imperlavano per l'emozione. Lei desiderava tanto abbracciarlo e baciarlo, ma non aveva il coraggio di farlo perché non si sarebbe più staccata. Comunque lui, leggendole i pensieri dagli occhi, lo capì e si avvicinò per baciarla. Così lei si butto, tra le sue immense braccia calde e lo riempì di baci affettuosi, mentre i suoi pensieri le sussurravano: "Come vorrei che il tempo si fermasse in questo momento, chi lo sa se è vero amore, solo il tempo può scoprirlo." E in quell'istante il folletto del Tempo, lo fermò e loro rimasero abbracciati per sempre. Da questo evento, nacque la leggenda del bosco incantato, dove dopo tanti anni, trovarono le statue del cavaliere e della fanciulla abbracciati come due innamorati. Statue particolari, di cui non si sapeva chi era l'artista.
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