Inesorabilmente le stelle si stavano spegnendo.
Solo ieri avevo letto la notizia dell'esplosione della navicella, "incoerenza strutturale" era il termine indicato.
Il Prof. K., eminente studioso di Scienze della Probabilità, all'Università di Francoforte, stava ultimando la sua tesi:
supponiamo un calcolo, che permetta di prevedere un evento, attraverso la descrizione di un accadimento casuale parallelo, come due particelle subatomiche connesse che reagiscono l'una al cambiamento dell'altra...
Di fatto il volo dalla navicella avvenne contemporaneamente all'estrazione del numero 23 nella tombola parrocchiale di Arezzo, a tale numero era abbinata l'esplosione.
Nessun nesso causale fra i due eventi, solo una connessione cosmica fra due sequenze contemporanee.
La Sig. ra Maria strinse nella mano il tondino, poi lesse ad alta voce il numero, qualcuno mise ordinatamente un cece sulla casella. Contemporaneamente, all'altro punto dell'universo, si scatenò il caos.
Di fatto se noi creiamo una connessione fra due sequenze parallele, una influirà inevitabilmente sull'altra. Ma cosa crea la connessione? - si chiese il Prof. K. - Qual è il modo di abbinare le due sequenze?
Ignorava, in alcun modo avrebbe potuto saperlo, che completare il suo scritto avrebbe determinato il collassamento dell'universo per incoerenza strutturale.
L'equivalente in alcune mitologie all'aver trascritto tutti i nomi di Dio.
Ciò che avrebbe dato ordine, un suono al non pronunciabile, contemporaneamente avrebbe costituito una Torre di Babele nelle leggi della materia.
Dal caos la creazione, poi la distruzione finale.
Fortunatamente il lavandino di Pedro G., a Buenos Aires, si otturò.
Casualmente, o meglio inevitabilmente, ciò fermò il processo, il Prof. K. non trovò la connessione, lo scritto fu abbandonato in un cassetto.
Non molto tempo dopo, Xiaoming, un bambino di Hong Kong, stanco per la prolissa lezione della maestra Chan, sviluppò un pensiero sulla dannosità della conoscenza.
Il processo si riattivò.
"Dov'è la matita?" - bofonchiò il Prof. K. svegliandosi di soprassalto.