... a Te sacrifico ogni mio pensiero, mentre come scintilla silente trapasso la profondità del tuo cuore affinché, goccia dopo goccia, sgorga Amore. Stringere la tua mano, morire dei tuoi baci... bramo le tue labbra, sospiro nel desio delle tue verità occulte! Fammi Paradiso, fammi Inferno. Modellami con la tua Passione!
Non temere i miei occhi, non temerli ora che li hai visti e in essi hai letto; e prova ad ascoltare la loro voce. Son l'Eterno che si frantuma in mille istanti figli del tempo. Sono il tuo dio, sono il tuo demone. Per te divento luce. Per te divento ombra.
Ho cavalcato in mezzo a diavoli affamati, sprezzante delle fiamme che non conoscono spengimento. Ho sopportato con fierezza il bollore del sangue che impietoso mi inondava le vene. Ancor' oggi bramo i tuoi morsi, più che mai voglio che mi graffino le ossa, squarciandomi le carni e bruciando il mio corpo. Immagino e sogno l'umido del tuo tocco, allorché come cagna appassionata, perennemente votata alla ricerca di una dignità oramai per sempre smarrita, mi lecchi l'anima.
Ti penso e ne soffro. Ti penso e non riesco a non farlo. Mi consumo, nella mente, in tutto me stesso. Nulla di me è immune da tale dolore. Mi fa male. Ovunque.
Ti cerco, come tenero infante senza malizia. Ingenuo e illuso. Ti sogno. E maledico l'attimo del mio risveglio. Provo a riaddormentarmi, mentre inesorabile mi sfugge l'ultimo barlume di un romanzo ad arte creato dalla mia immaginazione...
Non mi chiedo più il perché. Non osteggio più questa mia follia d'amore. La sento amica. La sento parte della mia persona. Non è cosa estranea alla mia vita, ma mai, fin ad ora, mi ero mai accorto di lei. Sono troppo preso da te. Dalla felicità che puoi donarmi. Dalla tua magica arte nel fare sentire libero questo povero schiavo del tuo cuore, di quella carne sanguinante che lo riveste, tenendolo stretto, in una morsa che lascia senza respiro, che cattura e ingoia anche il più impercettibile suono del suo battito.
Ho male ovunque. Non oso piangere. Troppo calde sono le lacrime che con violenza voglion farsi strada sul mio viso. Non le sopporterei. Sarebbe come farsi segnare in volto da impietosi colpi di frusta.
Dirti quanto t'amo non m'allevia le pene. A nulla serve. Se non a rendere ancor più stretta questa morsa che alcuno scampo mi lascia... Non so spiegarmi come sia potuto accadere ciò. HO UNA VOGLIA IMMENSA DI ACCAREZZARE QUELLA TUA FOLTA CHIOMA NERA, DI ACCAREZZARTI QUELLA TUA PELLE SCURA...!!!
... non chiedermi di non amarti, te ne prego. Anzi, amami anche tu, come t'amo io, amami anche di più. Te ne prego... non m'importa se sarà per un solo istante. Quell'attimo di eternità avrà per me la medesima importanza di mille anni e ai miei occhi ti renderà mia schiava, mia padrona, mia dea, mia creatura, mio gioia, mio dolore, mio tutto!