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Lo sfregiato

Era un uomo alto con folti e ondulati capelli rossi, occhi verdi, barba rada e corta e una piccola cicatrice sulla guancia destra. portava un'ampia giacca a frangie finemente decorata con amuleti indiani, una sgargiante collana indiana, e aveva anche una frusta con cui poteva persino uccidere i lupi. Cavalcava un bianco destriero arabo di nome Thunder e ovunque passasse incideva col coltello una A iniziale di anarchia, era un bastardo, uno dei peggiori che potessero circolare a quei tempi nelle pianure dell'ovest. Era nato trentatre anni prima in un piccolo villaggio di coloni, di quei coloni che per trovare una vita migliore, migravano all'ovest sfidando le insidie di una terra sconosciuta e la furia degli indigeni. Suo padre era stato un agricoltore ed era morto prima che lui nascesse, e la madre una donna religiosa e caritatevole, morta quando il figlioletto aveva sei anni. Il bambino che non aveva parenti era stato affidato ad un fattore che lo faceva sgobbare sodo, senza quasi dargli da mangiare e lo picchiava spesso. Ma il peggio doveva ancora arrivare! E in fatti in una fredda notte d'inverno vennero gli indiani, quelli che la gente chiamava Sioux anche se in realtà si chiamavano Dakota. Costoro uccisero, rapinarono e presero prigionieri donne e bambini fra i quali lui. Il trattamento che gli aveva riservato il fattore gli sembrò di tutto riguardo in confronto a quello che aveva dai nativi i quali lo costrinsero a cacciare bestie selvaggie, senza dargli niente di quel che prendeva obbligandolo così a sfamarsi con tuberi, funghi, frutti selvatici e radici. Gli insegnarono il proprio idioma a suon di bastonate, a combattere con l'arco, il bastone il coltello, e a lottare corpo a corpo, picchiandolo e umiliandolo ogni giorno. Guai a piangere perchè avrebbero raddoppiato i maltrattamenti. Il bambino disperato, trattato come un verme e senza neanche la possibilità di piangere (quando invece avrebbe voluto urlare), per sopravvivere dovette imparare bene le lezioni e crescendo divenne un uomo a cui era impossibile comandare. Gli indiani, che non potevano più soggiogarlo, e anzi iniziavano anche a temerlo, lo vendettero ad un banda di malviventi capeggiata da un certo Joe Morrison, e secondariamente da un brigante chiamato Al Dawson. Il ragazzo si aspettava altre dure lezioni, invece scoprì che quegli uomini erano attratti dalle sue abilità di indiano bianco e lo trattavano con rispetto, perchè in parte erano simili a lui; infatti alcuni erano stati cacciati di casa, altri rovinati dai debiti, e altri erano solo bastardi. Per questo decise di diventare uno di loro perchè vedeva in quella banda una possibilità di redimersi dalla schiavitù. Il capo in particolare sviluppò simpatia per lui, così gli insegnò la lingua e cultura materna, che il ragazzo aveva in parte dimenticato, e a usare le armi da fuoco facendolo diventare abilissimo e velocissimo. Il battesimo del fuoco del giovane uomo fu una rapina in una cittadina dove abitava uno sceriffo di nome Mark Sherman, che aveva fama di essere abile pistolero. Lo sconfisse ferendolo gravemente mentre i compagni rapinavano, ma ci rimediò lo sfregio sul volto. Provava uno strano disgusto per quello che aveva fatto, ma i suoi compagni lo acclamavano e questo lo rendeva felice. Fu allora che divenne noto come lo sfregiato presso i bianchi, mentre gli indiani lo chiamavano Mangusta, lui invece si ricordava ancora il suo nome di battesimo: Thomas Dalton. Con lo sfregiato la banda dei lupi neri divenne in grado di terrorizzare sia i bianchi che i pellerossa, perchè egli sapeva riconoscere le tracce di uomini e animali e coprire le sue, conosceva le tattiche di caccia degli indiani e anticipava le loro mosse, sparava veloce come il fulmine e pianificava bene assalti e rapine, assistito da Morrison e Dawson. Stranamente però Tom non uccideva i nemici preferendo ferirli, menomarli, ma lasciarli vivere. Questo preoccupava molto Morrison che trovava sconveniente lasciare sopravvivere nemici che poi avrebbero potuto vendicarsi. Lui dal canto suo non lasciava in vita nessuno che avesse la sventura di incontrarlo, quindi uccideva tutte le vittime della sua banda. Invece Al Dawson, inizialmente legato a Tom, con il tempo cominciò a essere molto geloso perchè si sentiva messo in terzo piano, quindi lentamente maturò il desiderio di eliminare il rivale. Un giorno d'autunno i Lupi neri si trovavano nel Minnesota, e lì Morrison ebbe l'idea di separare la banda in due gruppi per due diverse azioni di rapina. Lui partì verso le montagne, mentre Lo sfregiato, Dawson e altri componenti ebbero il compito di rapinare una cittadina di nome Great Falls Town. Mentre i colleghi seminavano il terrore Tom rese innocuo lo sceriffo venuto in soccorso della popolazione, arrivando di soppiatto su di lui, frastornandolo e legandolo come un salame, senza però ucciderlo. Gli altri membri uccisero chi si opponeva, rapinarono oro, soldi, medicine, e poi fuggirono prendendo prigionere due avvenenti ragazze chiamate: Rachel Hudson e Grace Fraser. La prima era figlia dello sceriffo, la seconda figlia del farmacista. Gli uomini ebbero una idea: le avrebbero usate come svago quella notte, poi le avrebbero portate in Messico e vendute a dei protettori. Quando lo sentì Tom ebbe un brivido di disgusto, perchè i Lupi neri avevano ucciso e rapinato, ma mai avevano fin'ora infierito su donne e bambini. Per tutto il giorno rimase combattuto domandandosi anche: perchè dovrebbe importarne qualcosa ad una canaglia come me? Poi però la sua umanità prevalse e decise di aiutarle a fuggire. Di nascosto si chinò su Rachel e la contemplò notando che era bellissima, con lunghi e ondulati capelli neri, occhi azzurri, carnagione chiarissima. Anche lei lo contemplò e si sentì attratta da lui, nonostante sapesse chi era davvero. Gettati nella boscaglia le disse tom, che le allentò le corde, striscia come una serpe fino ad un sentiero che scende a valle poi corri a perdifiato con la tua compagna. Infine diede a Rachel il suo pugnale. Ciò che Tom non sapeva era che Dawson lo spiava e avendo capito tutto aveva deciso di profittare dell'occasione. Per perseguire il suo piano Tom allontanò con la scusa di una perlustrazione i compagni lasciando le ragazze insieme ad un un compagno che sapeva depravato. Questi una volta solo si slanciò su Rachel, ma la ragazza essendo già libera lo pugnalò, liberò la compagna e scappò. Quando al tramonto Tom ritornò trovò la guardia ferita e Dawson con le due ragazze peste e ancora prigioniere. Lo sapevo Tom, che volevi tradirci, disse Dawson. Tom si sentì gelare il sangue nelle vene, poi stramazzò al suolo per un colpo di pistola alle spalle. I compagni segretamente avvertiti erano tutti d'accordo con Dawson e lo consideravano un traditore. Perchè ti sei inguaiato per due estranee che non sono nulla per te? Proseguì Dawson, non sapevi che volevo eliminarti perchè mi stai sul naso? Ora ne ho l'occasione. Poi prese Tom, lo pestò e lo precipitò da un dirupo, credendo così di averlo ucciso. Nell'intento di riservare le due ragazze esclusivamente al capo Dawson non permise a nessuno di toccarle. Il giorno seguente la banda si ricongiunse nei pressi di una cascata e Joe Morrison notò l'assenza di Tom. Dawson gli spiegò tutto dicendo perchè aveva dovuto eliminare la Mangusta. Allora il capo si infuriò perchè Dawson aveva agito senza il suo permesso e lo schiaffeggiò perchè non era autorizzato a decidere delle vite dei membri. Razza di asino, disse il capo, se davvero Tom tradiva dovevi legarlo e sottoporlo al mio giudizio. Tu lo hai eliminato per rivalità personali e adesso mi porti queste due sperando di raddolcirmi! Improvvisamente però una raffica di spari piombò sui delinquenti investendoli in pieno. Lo sceriffo Hudson con alcuni uomini del villaggio infuriati per la rapina erano venuti a salvare le ragazze, ed erano guidati proprio da Tom che seppur gravemente ferito era sopravvissuto e voleva vendicarsi. Mentre i banditi tentarono di rispondere al fuoco Morrison fu colpito e stramazzò al suolo sembrando morto, mentre Dawson venne ferito alle gambe. Questi avendo capito che era arrivata la fine, nella rabbia puntò la pistola su Rachel per vendicarsi sulla figlia dello sceriffo, e sparò. Il proiettile però non raggiunse Rachel, ma si fermò sul petto di Tom che parandosi a difesa delle ragazze fu colpito e precipitò nel burrone che sovrastava le cascate. Rachel tentò di prenderlo per un braccio, ma non riuscì a trattenerlo perchè oltre ad essere una ragazza era in pessime condizioni. Tieniti gli urlò lei, guardandolo nei verdi occhi, stavolta limpidi e privi di malizia, ma offuscati dalla morte. Perdonami, le rispose lui, a nome di tutti, poi precipitò nelle acque delle cascate. Lo sceriffo giustiziò Dawson e altri, ma si lasciò scappare Morrison e alcuni uomini che fingendosi morti riuscirono a fuggire. Le due ragazze furono portate sane e salve al villaggio e dopo mesi riuscirono a riprendersi da quella terribile esperienza. Rachel si sposò e visse felice, ma conservò per sempre la collana indiana caduta allo sfregiato che la aveva salvata. Era un brigante dalla fama terribile, ma nel profondo era anche molto umano, tanto da dare la vita per due ragazze.

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2 commenti:

  • Salvatore Cipriano il 22/11/2010 15:23
    grazie Karl, nessuno era come te, tu avevi buone parole per tutti, chiunque fossero e neanche una per te.
  • Anonimo il 27/06/2010 23:24
    piaciuto molto per descrizione e ambientazione

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