Estate dell'anno 199mente, tre amici, Gino Paola e Miscel sono allargo col pedalò, Gino tiene in acqua un retino dimenticato sul veicolo a pedali da un bambino, si chiacchiera... Gino sente qualcosa nel retino, un grosso pesce?!...: "ho preso qualcosa, ho preso qualcosa!!" , ma non fanno in tempo a girarsi che il pesce è già scappato... un secondo dopo la stessa sensazione di "retino pieno" , Gino scatta veloce per non lasciarlo scappare, è pesante, non riesce a tirarlo su, ma comunque non scappa neanche... rimane pesante nel retino... poi facendo leva sul bordo del pedalò riesce a tiralo fuori: "ma che diavolo è?!" "sembra... " "oddio buttalo via!!" "buttalo viaaa!" Gino per sdrammatizzare cita un "Fantozzi" : " se vogliamo buttare a mare questo ben di Dio facciamolo, ad ogni modo a me la grigliata di pesce cervello piace moltissimo"... in effetti aveva tutta l'aria di essere un cervello, Gino lo avvicina al viso per osservarlo meglio... "ahaaha!!!" "si è mosso!!"
Il cervello sboccia in cinque tentacoli uno dei quali frusta Gino che lo lascia cadere in acqua "pedalate!!" pedalate!!! Via!! Viaaa!! Vanno più veloce che possono, ma l'ex cervello li segue a pelo d'acqua, non si muove per niente, ma va a scheggia, li raggiunge, si muove, balza sul pedalò, i ragazzi d'istinto, non potendo sopportare la vicinanza di quella creatura si buttano in acqua, un po' si sono avvicinati già a riva con quella pedalata, forse ce la fanno... tutti e tre pensano non può raggiungerci tutti e nuotano a perdifiato verso la riva, Gino, unico uomo, nuota più veloce, le vede rimanere indietro, pensa: "è inutile che le vada ad aiutare, non saprei come aiutarle, l'unica cosa che posso fare è salvarmi Io"... Paola scompare sott'acqua, due secondi e scompare anche Miscel, Gino raggiunge la riva, è pieno di gente, ma non urla, non piange, non chiede aiuto, non una parola, non sa da dove cominciare per raccontare a qualcuno questa storia, nessuno lo crederebbe, come si fa a spiegare una cosa così!?... solitudine, cinismo, claustrofobia, dimenticanza, nausea, apatia, vuoto.