La promessa stessa di amore eterno (un'eternità limitata: finché morte non separi) crea l'illusione dell'esistenza dell'amore e lì tutto sembra avvenire come se fosse proprio l'amore a provocare e guidare gli eventi.
L'assenza di dubbi diminuisce e rende accettabile la fatica di tenersi nel sonno. Un sonno in cui la coscienza aumenta, nel tempo, come il torpore, fino ad arrivare ad una quasi piena coscienza accompagnata da una quasi totale paralisi, nell'attimo del risveglio.
Nel sonno un personaggio passa con regolarità. È corpulento. Lui acquista oro vecchio (ma io non l'ho mai visto negoziare). Cammina in strada e scandisce ad alta voce: "Oro vecchio, vecchio!". Deve averne raccolto già molto, perché la borsa di cuoio sembra piena. La porta via.
Un altro personaggio si fa vedere, meno regolarmente, dove io lavoro. Mi sottopone dichiarazioni inutili, che potevano interessare anni fa, ora non più. Ogni volta va via soddisfatto perché io non ho firmato. Ha un motivo per ritornare, ogni volta uguale.