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Riflessi
Guardare quella figura riflessa, mi riempiva di vuoto. Quegli occhi, così simili ai miei... Così dannatamente finti, vacui. Lastre di lacrime ghiacciate in grado di ingannare tutti, persino me stessa.
" Brava, questa volta ti sei fatta davvero una maschera perfetta," ridacchiò l'immagine riflessa. " Ti piace?"
" Stai zitta." risposi.
La odiavo.
Odiavo quella figura riflessa e il fatto che avesse sempre ragione.
La odiavo perché era l'unica a conoscermi veramente e quindi le sue parole bruciavano più delle altre... Io non conoscevo lei e non potevo difendermi in nessun modo.
Tuttavia, per quanto il mio odio potesse essere profondo, ero in qualche modo obbligata a parlarci: la mia vecchia maschera era pesante, troppo. Almeno una volta al giorno ero costretta a toglierla, ed era allora che appariva lei.
Mi scherniva, mi ricordava quello che ero veramente. E non lo sopportavo.
Ma questa era l'ultima volta. Non avrei più tolto la mia nuova maschera e soprattutto, non sarei più stata costretta a rivedere ciò che odiavo.
Potevo farcela...
" No che non puoi" rispose ai miei pensieri.
" Come pensi di farcela senza di me? Io ti servo... Non puoi abbandonarmi o finirai schiacciata da quella tua stupida maschera, lo sai... "
Mi guardava con occhi quasi di sfida, ma io non avrei più dato retta alle sue parole.
" Staremo a vedere" risposi, indossando la mia rovina.
E poi... Più niente.
C'ero solo io, in piedi davanti allo specchio. Scrutai quel nuovo riflesso: zitto. Non avrebbe parlato. Non era lei... Lei era sparita.
Iniziai a ridere: finalmente ce l'avevo fatta, ero riuscita a sbarazzarmene... Ma allora... Perchè sputavo quelle risate così isteriche? Perchè non mi sentivo affatto meglio?
Di sicuro non era ciò che mi aspettavo...
Ma forse... Sì, forse dovevo solo far passare del tempo.
Ma più il tempo passava, più le cose intorno a me perdevano importanza. Qualcosa mi stava trascinando via da tutto e da tutti e io non avevo le unghie per aggrapparmi da qualche parte e resistere.
Ma nessuno sembrava accorgersene... Perchè? Che domanda stupida. Come potevo pretendere che qualcuno si accorgesse di quello che fino ad allora mi ero impegnata a nascondere così bene?
Avrei chiesto aiuto, ma quella maschera era legata troppo stretta alla mia gola, strozzando le parole che imploravano libertà... E poi, a chi mai avrei potuto chiedere?
Ero sola.
Sola nel mio adorato guscio nero.
Fu in quel momento che capii che l'unica persona che avrei voluto l'avevo scacciata io stessa, convinta di fare il mio bene.
Era la sola in grado di spronarmi, con le sue parole di disprezzo, a liberarmi da quel peso che mi ero incollata al viso.
Era tutto sbagliato, tutto al contrario... Ero davvero io la cattiva? Ancora una volta mi resi conto che aveva avuto sempre ragione.
Avevo bisogno di lei... Ma dov'era?
Quello specchio, bocca di parole tanto odiate, ora rifletteva solo la mia maschera.
Era davvero sparita per sempre?
Rimasi per ore davanti a quel riflesso muto. Le lacrime scendevano sulle mie guance attraverso pieghe che ormai conoscevano fin troppo bene.
Ma non ci fu risposta alle mie richieste.
E così ero giunta alla fine. Sarei marcita lentamente nella mia viva tomba.
... No. Non lo volevo.
Dovevo fare qualcosa per liberarmi... qualsiasi cosa...
Fu un lampo. Quell'idea guizzò in me così velocemente, così convincente, che in quel momento la mia vita cambiò.
Decisi di fare quella cosa che forse desideravo già da molto tempo.
Aprii le porte della rossa liberazione.
Era fredda, la lama tra le carni
insinuata con tristezza
speranzosa di salvarmi.
Era freddo, lo sguardo nel riflesso
viaggiava per un mondo
dove il corpo non è ammesso.
Le mie ultime parole sarebbero state per lei. Troppo tardi mi ero accorta di amarla.
" Addio Arianna" piansi.
" ... Addio Arianna" rispose.
Ero libera.
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- bella molto introspettiva non fa male guardarsi dentro anche se cammbiare il proprio io è difficile.
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