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Io e lui
Le 2 del mattino.
Sto salendo in macchina ma mi fermo. Solo un attimo. Lo osservo e sta fumando una sigaretta. E mi guarda.
Chiudo la portiera e ci veniamo incontro.
Prendo una Lucky Strike dal pacchetto.
Mi fa accendere.
- Ciao.
- Ciao.
- Mi aspettavi?
- Può essere.
- Non mi dire che è un caso...
Mi guarda e sorride.
- Ok, osservazione del cazzo... come stai?
- Dimmi piuttosto come stai tu.
- Bella domanda.
- Brutta risposta.
Senza dirci nulla usciamo dal parcheggio a piedi.
Un parco. Una panchina. Non ci sediamo.
- Certo che è strano.
- No... dovevi aspettartelo.
- Perchè?
- In fin dei conti era inevitabile che sarebbe successo.
- Già.
- Già.
- Mi chiedo se farò le domande giuste.
- Mi chiedo se ti darò le risposte giuste.
Spegne la sigaretta e incrocia le braccia. Io allento il nodo della cravatta.
- Sono contento.
- Come mai?
- Incontrarti mi da la conferma che esisto.
- Anche per me è la stessa cosa.
- Davvero?
Mi sorride e si accende un'altra sigaretta.
- Perché proprio stasera?
- Perché no?
- Perché non ieri o domani?
- Inutile chiederlo: sai la risposta.
- Già...
Poggia una mano sulla mia spalla. Freddo. Caldo.
- È vero: ciò che deve succedere succede e basta.
- Non ti do torto.
- Dopotutto se qualcosa deve finire, finisce.
- Sì. Ma devi capire che anche ciò che deve iniziare inizia a prescindere.
- ... non ci avevo mai pensato...
- Lieto di esserti utile.
- Ma perché?
- No. Non esistono perché.
- Perché?
- Ma sei pirla?
- Scusa, stavo scherzando, quando sono in tensione uso sdrammatizzare.
- Lo so, lo so. Lo faccio anch'io.
- Certe volte è tutto così astratto... mi guardo allo specchio e vedo me...
- È tipico degli specchi riflettere l'immagine di chi c'è di fronte. È il loro lavoro.
- Sì, ma vorrei vedermi l'anima.
- Beh, tanto per cominciare potresti utilizzare un altro strumento per farlo.
- Ad esempio?
- Aspetta. Soprattutto devi capire se davvero pensi di avere un'anima.
- Scusami eh, ma il semplice fatto di essere qui a parlare con te mi sembra un bell'indizio a favore.
- Bella risposta.
- Vuoi dire che è esatta?
- Voglio dire che è una bella risposta.
Mi appoggio alla quercia e mi accendo un'altra sigaretta.
- Allora, qual è lo strumento?
- Questo lo devi cogliere te.
- Ma non sei qui per darmi risposte?
- Sono qui per insegnarti a pescare, non a regalarti pesci.
- Se me lo devi insegnare mi devi fornire la canna da pesca.
- Appunto.
-... Ah... Effettivamente.
- A parte stasera, ci saranno stati altri momenti in cui hai avuto la conferma che esisti.
- Sì.
- Ottimo punto di partenza.
- Cosa?
- La tua risposta.
- Grazie.
- Non devi ringraziare me.
- Devo ringraziare me stesso?
- No, non sono così banale nonostante possa sembrarlo. Non devi ringraziare, punto.
- Ma a te chi ti manda? Il tuo capo è su o giù?
Mi guarda. Non sorride e il suo sguardo mi toglie ogni dubbio. Ci incamminiamo verso il parcheggio e ci fermiamo davanti la mia macchina. Infilo la mano in tasca per estrarre le chiavi. Mi afferra il braccio.
- Cosa c'è?
- Sei sicuro che possa finire?
- Sì. Ho ottenuto ciò che volevo.
- Ti è bastato?
- Da te non me la sarei mai aspettata una domanda così.
- È il protocollo che mi obbliga a fartela.
- Ah...
Ci stringiamo la mano. Gli accendo una sigaretta.
- Ci rivedremo?
- Non dipende da nessuno.
- O forse sì.
- Bravo. Sono contento di constatare che effettivamente qualcosa hai capito.
- Forse no.
Il sorriso ci accomuna. Dopotutto entrambi siamo i due lati della stessa medaglia. Ci salutiamo. Mi giro per entrare in macchina. Rigiro la testa per rivederlo solo per un attimo.
È lontano. Non si gira.
Bel cappotto.
Entro in macchina.
Accendo e parto.
Lucky Strike.
Nello specchietto solo i miei occhi.
Una domanda nella mia testa.
Ronza.
Ronza.
Inutilmente.
Guardo l'orologio.
Le 2 del mattino.
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0 recensioni:
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- eheheh un po' di quello un po' di quell'altro e chissà cos'altro! grazie Antonio!
buona serata!
Guido
- un dialogo con la parte di se che non si conosce? o forse quella che sarebbe meglio essere?
tutto questo e forse anche di più
bravo
- grazie mille del consiglio! devo ammettere che effettivamente e colpevolmente avevo sentito parlare del film ma non del libro. Rimedierò
Anonimo il 13/05/2010 17:16
Vedi anche il film "La cura del gorilla" con Claudio Bisio, non troppo riuscito però! I romanzi sono tutt'altro. Te li consiglio, ti pacerebbero, si tratta di un tipo di noir un po' diverso dagli schemi soliti. Ciao.
- Non ti preoccupare, anche senza la correzione postuma avevo capito
Anonimo il 13/05/2010 17:13
Ooops... fare il parallelo...
- Grazie Nicolas! Il personaggio del Gorilla proprio non lo conosco, ma grazie a te lo andrò sicuramente ad analizzare da qualche parte. Grazie ancora, anche per i commenti inerente alla stesura, dimensione a cui tengo molto!
Anonimo il 13/05/2010 17:09
Mi viene spontaneo il parallelo con il personaggio del "Gorilla" di Sandrone Dazieri (che a me piace), bel racconto, i dialoghi asciutti, ambientazione riuscita. Bravo Guido, anche tu non scherzi con la fantasia!
- grazie ancora Laura, dovrebbero dar la possibilità di votare da una a cinque stelle anche i commenti dei lettori, il tuo ne meriterebbe cinque - hai proprio ragione, il confine è molto sottile, come quello, a parer mio, che c'è tra dolore e piacere.
Grazie!
Guido
- Alice attraversa lo specchio...
una verità nascosta che parla a quella inconsapevole e istintiva
un jinn e il suo padrone
... e tanti altri spunti
d'eccitazione
di terrore
...
anche se il confine é sottile...
piaciuto!
Laura
- grazie del commento bob, mi fa piacere che entrambi abbiamo la passione per l'indagatore dell'incubo! :ciao! alla prossima
- anch'io non avevo capito bene chi fosse l'alter ego, all'inizio credevo fosse la morte che l'era venuto a prendere, ma forse ho letto troppi dylan dog, bello comunque! ciao!
- i complimenti fanno sempre piacere - grazie barbara
- Un racconto scorrevole che cattura l'attenzione, soprattutto perchè accende quella curiosità che ti spingere a leggere tutto fino alla fine, come hai detto tu trovando l'nterpretazione che più somiglia alle emozioni provate che per me non sono state affato negative.
Nel finale ho letto speranza e non rassegnazione! Un saluto Barbara
- grazie giacomo!è ovvio che comunque non voglio che il lettore raggiunga la confusione, nel senso: se la confusione gli lascia sensazioni positive è un conto, se sono negative vuol dire che devo lavorare meglio. grazie dei commenti - sperando ti capiti presto e che capiti anche a me ti auguro una buona serata anche a te!
Anonimo il 07/05/2010 18:05
Bravo Guido... bella risposta al mio commento. La libertà che lasci al lettore credo proprio che se la prenda tutta, avendo la possibilità che gli lasci. All'inizio Lui lo pensavo come la tua coscienza... poi ho cominciato a pensare a qualcosa di immateriale ma che venisse dal cielo, un simbolo religioso... poi mi sono orientato sull'alter ego amoroso... e via dicendo fino alla confusione mentale. A rileggerti... se mi capita. Ciao, buona serata a te e Lui.
- magari raggiungessi il Lui di Moravia - in realtà il mio Lui è molto più semplice, ovviamente. Il protagonista si ritrova a parlare con la parte di sè che crede non esista ma che in realtà è semplicemente nascosta. Il suo "alter ego" arriva da non si sa bene dove ("Ma a te chi ti manda? Il tuo capo è su o giù?": il mio scopo però è dare al lettore la libertà di interpretare come meglio crede ciò che ho scritto. Per me arriva da un certo luogo, per chiunque lo legga può arrivare da qualsiasi altra parte, dipende dall'interpretazione che si da dell'altro personaggio. Mi piace molto l'idea di lasciare un po' di libertà al lettore di definire la psicologia dei personaggi
Anonimo il 07/05/2010 14:46
No davvero... non sono certo d'aver capito. Non sarà mica il Lui di Moravia? Ma no, tutte quelle sigarette... impossibile. Forza, spiegati che forse interessa anche gli altri lettori! Ciao
- grazie mille! non credo tu non l'abbia capita
Anonimo il 07/05/2010 11:46
Diverso dal solito... rimane un alone di mistero, o forse non ho capito bene il racconto. Mi piacciono i dialoghi secchi... rendono scorrevole il tutto. Bravo.