Forse l'ho sempre saputo. Era scritto nel destino, nel DNA o chissà dove, ma la sfortuna mi ha perseguitato un tot e non ha perso nemmeno un colpo. Non ricordo certo quando ero in fasce, ma sono sicuro che dal seggiolone, dal fasciatoio o che dir si voglia sono precipitato, e che volo che ho fatto. Fu solo un drammatico inizio.
In quell'ospedaletto di provincia, alla vista del piccolo, si fa per dire, pargolo, avvolto come Tutankamon, la genitrice con afflato amoroso sussurrò:
-Ma ne siamo sicuri? È proprio il mio?-
Questo la dice lunga riguardo il fatidico e mai approfonditamente analizzato shock dopo parto. Ma la cosa era ormai palese, partorito lo ero e partito io fui.
Ricordo ancora con affetto la famosa colonia estiva, se non sbaglio retaggio del "ventennio", dove appena fanciullo mi trovai subito alle prese con le future femmine, le fatidiche educatrici.
Il perchè poi le chiamassero così mi è ancora ignoto, bastava così poco per farle imbestialire che domatrici mi sembrava più appropriato.
Non si fossero magari offese per quel mio vizio di spiarle durante la doccia?
Colpa mia se ero precoce? La playstation ancora non esisteva...
Con le ragazze poi non ne parliamo.
Anzi parliamone approfonditamente.
Non mi hanno mai cagato enormemente, le poche fidanzatelle che ho avuto son durate poco e con rapporti pseudoamorosi al limite della conflittualità. Io, ora lo riconosco, ero un brutto uccello. Un coacervo di problemi ad esternazione controllata. L'educazione forse, l'indole non credo, ma fatto sta che lo stare con me al fianco creava non pochi problemi. Benedette girl.
Non mi sono mai dato per vinto però, ed a forza di testate contro il muro il miracolo avvenne. Il matrimonio.
Colei che arditamente decise di sposarmi resistette la bellezza di quindici anni. Hare Krishna.
In questo enorme spaccato di vita, vita? OK! Vada per vita!
Insomma in questo artistico periodo diciamo che successe di tutto, sperimentazioni caratteriali al fulmicotone, esplorazioni inconsce di vario grado e difficoltà, progetti mirabolanti e strutture iperboliche rimaste nel limbo perchè, a parole son bravo, ma coi fatti cozzo come non pochi.
Però qualcosa avvenne. Incredibilmente un bel giorno la mia amata (ex) sposa partorì un figlio mio.
Lo so anch'io che con tutto ciò di cui sopra era impossibile da prevedere, eppure l'umana provvidenza creò il miracolo. Una splendida creatura femminile, vien da pensare machiavellicamente mandata per impartirmi l'ABC, che mi ha letteralmente cambiato la vita. Lo hanno già scritto tutti è vero, ma non me ne frega un accidente. È più vero del vero e non ci posso far nulla.
Decisi così di diventare padre, uno coi controcazzi insomma.
Bocciato come gigolò alla Richard Gere mi si lasci questa rivincita. Stavolta credo proprio fosse il mio posto, anzi non lo penso, ne sono certo.
Così ripartii alla volta della crescita, il miracolo della vita, alla Quark per intenderci. E nulla è più efficace del vivere i figli per rendersi conto dell'importanza del miracolo. Ma nulla di ciò, sia ben chiaro, è espressione di fede, anarcoide quale sono non mi calzerebbe, ma pura e genuina esperienza autoctona.
Qualche rammarico ciò nonostante mi perseguita. Perchè ad esempio non ho potuto nascere al contrario già vecchio, come in quel film con Brad Pitt? Perchè ora che son diventato giovane il compleanno mi dice 50? Fanculo!