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Stella cadente (terza e ultima parte)
Stellina la rassicurò di nuovo, dicendole che era un complimento e quando capiterà l'occasione, l'aiuterà lei a conoscerlo. Parlando il tempo passò velocemente, così arrivarono a scuola, entrarono in classe e Stellina si presentò come nuova alunna senza problema. Cominciò a conoscere le compagne con accanto Azzurra, un po'in imbarazzo come al solito, che cercava di comunicare le sue emozioni e le sue idee con lo sguardo, ma forse non bastava.
Poi sedute l'una vicino all'altra iniziarono le lezioni, ma loro continuarono a parlare.
Stellina disse: "Spero di aver fatto una bella impressione come loro l'hanno fatta a me."
" Certo che hai fatto una buona impressione!"
" Cosa ne pensi di Elexa?"
"Non la conosco molto bene, ma penso che sia una ragazza dolce e sicura di sé."
"Lo penso anch'io, infatti è lei che mi ha colpito di più."
"Poi c'è Miki la più vivace, Alice che è semplice, ma in fondo sono tutte molto simpatiche e gentili come i ragazzi."
Arrivata l'ora dell'intervallo, Stellina si unì alle compagne che parlavano e anche Azzurra trovò la forza di avvicinarsi ed entrare nei loro discorsi. Cominciò così a conoscerle meglio e a vederle di più, poiché certe volte usciva con loro a mangiare la pizza, al cinema a vedere film e in discoteca a ballare.
Un pomeriggio, invitò a casa sua Elexa, per studiare un po' insieme e andare a fare una passeggiata, scambiarono qualche parola e si divertirono molto. Insomma era bastata la presenza di Stellina, per buttare giù una parete di ghiaccio tra lei e i compagni, facendo provare ad Azzurra, le emozioni di vivere accanto ad amici che le vogliono bene.
Ormai era passato quasi un mese dal giorno del suo arrivo e visto che Azzurra quella mattina era più carina del solito, Stellina decise di farle conoscere il ragazzo che le interessava. Aveva una pettinatura particolare, un vestito speciale e un leggero trucco che la faceva perfetta. Salirono sull'autobus come al solito e notarono che era solo così si avvicinarono, lo salutarono e gli chiesero il nome. Lui un po'sorpreso rispose che si chiamava Desiderio e poi continuarono a farsi domande. Gli chiesero che scuola frequentava.
"Il liceo."
"Dove abiti?"
"Nello stesso vostro paese"
Non solo Stellina gli parlava, anche Azzurra, nonostante il battito del cuore aumentasse sempre di più, per l'emozione che provava. Fu così per diversi giorni, finché una mattina Stellina si avvicinò da sola, già d'accordo con Azzurra e gli chiese se il suo saluto con il complimento era una presa in giro. Lui rispose che era interessato a lei, ma non aveva il coraggio di dichiarare i suoi sentimenti per timidezza e paura di un rifiuto e perché non era chiaro. Poi aggiunse che le aveva detto quel complimento sincero, ma perché l'avevano convinto i suoi amici. Stellina disse: "Se l'amore c'è perché non farlo sbocciare."
Così organizzarono un incontro lui e lei soli. Il pomeriggio dopo essersi fatti belli, si trovarono al parco accanto a una fontanella d'acqua fresca, seduti su una panchina. Si guardavano negli occhi e mentre regnava il silenzio totale, sentirono salire dal cuore alla mente il profumo dell'amore, che fece brillare gli occhi di gioia. L'emozione fece cadere una lacrima sulle dolci guance rosse di Azzurra, si accese un immenso sorriso sul volto di entrambi, che diede la forza di dichiarare apertamente i sentimenti che provavano l'uno per l'altra e scambiarsi infine un tenero bacio.
Dopo un po' si alzarono per fare qualche passo, continuando a parlare e lei gli disse: "Insieme a te potrei scoprire un mondo che non ho visto mai, lasciarmi andare come vorresti tu, prendere quota e planare giù nella felicità." Lui rispose: "Insieme a me tu puoi far nascere il sole, quindi la gioia, ogni volta che vuoi, dimenticare ogni paura che hai così negli occhi tuoi vedrò rinascere il mondo."
Azzurra però abbassò gli occhi un po' sconvolta e disse: " Io te lo giuro sai, ho paura di che sarà di me". Lui la rassicurò dicendo: "Non preoccuparti, è per parlare che sono qui, non è facile nonostante ciò sto qui, perché ti voglio bene e l'amore supera qualsiasi tipo di problema." Lei alzò lo sguardo, sorrise contenta, si perse nei suoi occhi e lui si avvicinò per baciarla. Poi si accorsero che si era fatto buio e tornarono a casa, Azzurra raccontò tutto a Stellina che l'ascoltò attentamente, finché non si addormentarono.
Il giorno dopo mentre andavano a scuola, salutarono Desiderio che incontrarono sull'autobus. Poi arrivarono in classe e Azzurra raccontò le sue emozioni a tutte, ma soprattutto a Elexa, la ragazza che aveva invitato e che sentiva dolce e sicura come Stellina.
Nel pomeriggio quando tornarono a casa, Stellina vide in cielo la scala di nuvolette che le aveva fatto sua sorella e disse ad Azzurra che doveva andarsene, anche se le dispiaceva, così le chiese se voleva venire con lei a fare un giro in cielo e Azzurra accettò volentieri. Si avvicinarono così alla scala e nuvoletta dopo nuvoletta arrivarono a destinazione.
Raggiunsero il castello, dove Stellina salutò i genitori e sua sorella, presentando loro Azzurra. Suo padre non era molto d'accordo a mostrare il regno a una terrestre, così le fece promettere di non dire nulla a nessuno.
Dopo aver visitato il castello e il giardino, dondolando un po' sull'altalena, Azzurra disse: "Io credevo che in cielo ci fossero Dio e Gesù?"
"Ci sono, ma sono al settimo cielo."
"Non possiamo andare a trovarli?"
"Certo!"
Così lasciarono il castello e raggiunsero la montagna più alta, entrarono nella grotta e s'incamminarono per raggiungere la cima, dopo qualche ora s'intravedeva la luce dell'uscita. Finalmente erano arrivate e lì ad aspettarle c'era Gesù che le accompagnò poi al trono del Padre con accanto la Madonna. Parlarono e pregarono insieme e quando fu il momento di tornare giù Gesù regalò loro, una dolce carezza simbolo d'amore e una collana con attaccata una croce d'oro, simbolo di salvezza. Prese per mano da un angelo biondo, con grandi ali bianche, tornarono giù al castello.
Ormai era sera e mentre si preparavano a far brillare le stelle decisero cosa avrebbero fatto il giorno dopo. Stellina e Nuvoletta avrebbero voluto presentare ad Azzurra i loro ragazzi, ma i suoi genitori non erano d'accordo. Così decisero di fare un giro per tutto il regno, mostrando i diversi paesaggi per incontrarli di nascosto.
Il giorno dopo uscirono dal castello e s'incamminarono per la savana. Azzurra, accarezzata dal dolce tepore dei raggi solari, ammirava con stupore gli animali, perché erano diversi dagli animali della terra.
" Ti piacciono gli animali incrociati?"
"Sì, sono un po'strani ma carini!"
"Si chiamano così perché hanno la parte superiore del corpo di un animale e la parte inferiore di un altro."
Si avvicinarono al LEOGRE un animale con la parte superiore da leone e la parte inferiore da tigre, poi c'era il TIONE, metà tigre e metà leone. L'IPPOFANTE e l'ELEPOTAMO, la GIRABRA e la ZEFFA e tanti altri.
Dopo aver camminato, ancora un po'si trovarono in un immenso prato, con ciuffi d'erba azzurri come il cielo e fiori colorati, ma chiusi. Si sedettero per fare un picnic, ma appena iniziarono a mangiare, Azzurra notò che i fiori si aprivano poco per volta, diffondendo una luce intensa e da essi uscivano degli strani esseri. Stellina le disse: "Sono le fate dei fiori, piccoli esseri viventi, con il corpo da donna, ricoperto di lunghi capelli. Le ali di farfalla che usano per volteggiare, sono dello stesso colore del fiore dal quale nascono e poi vi ritornano per proteggersi e riposarsi. Prendono il nome e un suo particolare dal fiore, quindi se si chiama Margherita rappresenterà la semplicità, Rosa significherà l'amore, Violetta illustrerà la dolcezza e così via."
Si erano distratte un attimo per osservare le fate, ma ad un tratto sentendo sgranocchiare si accorsero che qualcuno gli rubava il cibo. Stellina esclamò: " Oh no, i folletti dispettosi!" Erano dei piccoli ometti, con un cappellino rotondo e naso molto grosso, che avevano il vizio di fare dispetti. Riuscirono a mangiare qualcosa, ma per fortuna quando li cacciarono via, scapparono subito.
"Se volevano qualcosa, potevano chiederlo gli e lo avremmo offerto."
" Non sono cattivi sono un po' birichini, ma a volte anche piccoli dispetti sono fastidiosi."
Nuvoletta concluse dicendo: "A volte per una piccola distrazione puoi perdere molto, ma questa volta non è successo." Così ridendo continuarono a mangiare e conversare.
Finito di mangiare raggiunsero il bosco e appena vi entrarono incontrarono Fulmine e Tuono. Li presentarono ad Azzurra che li trovò molto simpatici, poi tutti insieme, si avvicinarono allo stagno delle ninfe. Era un piccolo stagno tranquillo, che si trovava nel cuore del bosco. Al suo interno c'erano le ninfee, che erano piante acquatiche ornamentali con larghe foglie carnose e fiori bianchi (ninfa bianca).
Questo stagno era popolato da ninfe, dee minori che rappresentavano le emozioni di gioia e dolore. Giovani donne molto belle e leggiadre, che sedute su sassi nello stagno si bagnavano delicatamente e in quel momento facevano provare emozioni di gioia a Stellina ad Azzurra e Nuvoletta, anche se per diversi motivi.
Infatti, Azzurra era felice di vedere dei posti così affascinanti, invece le gemelle erano contente di avere accanto i due ragazzi.
Un attimo dopo all'improvviso una forte bufera travolse Azzurra e la portò via, fu rapita da Ventos un uomo muscoloso, nero e cattivo che si occupava di dominare i venti.
Le gemelle preoccupate incolparono i ragazzi, ma loro si giustificarono, dicendo di essere incolpati ingiustamente e sospettavano dei loro genitori. Andarono al castello e i genitori confermarono, dicendo di dichiarare il rapimento e chiedere come riscatto il potere, ai genitori delle gemelle. I ragazzi arrabbiati chiesero: "Dove l'avete nascosta?", ma loro non risposero. Così immaginarono. che fosse nella cella dei sotterranei del castello, con Ventos come custode.
Raccontarono tutto alle ragazze e ai loro genitori che non potevano dare il potere, che loro avevano chiesto nel ricatto. Stellina disse che l'unico che poteva liberarla era Desiderio con la forza dell'amore. I genitori acconsentirono a farlo salire con lei, ma una volta su non sapeva cosa fare.
Intanto la piccola Azzurra impaurita e sola stava nell'angolo della cella al buio, sperando che qualcuno la salvasse.
Purtroppo in cielo la violenza non esisteva, quindi l'unica arma che poteva usare era il suo amore, rappresentato dalla rosa. Così andarono nel prato delle fate dei fiori e chiesero alla fata Rosa di prestare loro il fiore. Desiderio raccolse la rosa rossa e si avviò verso il castello, dove riuscì ad entrarvi, mentre Fulmine e Tuono distraevano i genitori.
Scese le scale che portavano nei sotterranei del castello e si trovò un po'sperduto in quel luogo oscuro e tetro. Pensando intensamente ad Azzurra appoggiò al petto il bocciolo di rosa, che si collegò all'amore del suo cuore e sbocciando riuscì ad espandere un forte raggio di luce, che gli indicò la strada. Infatti, il raggio di luce raggiunse il cuore di Azzurra e il colore dell'amore risvegliò le sue speranze.
Avvicinatosi alla cella, si accorse che Ventos dormiva così prese le chiavi e liberò Azzurra. Appena uscì dalla cella, Ventos si svegliò e nella rabbia, cominciò a soffiare un forte vento, che però fu di aiuto ai ragazzi perché li spinse più lontano e riuscirono a scappare.
Usciti dal castello, cercarono di correre mano nella mano, ma furono bloccati da Tempesta e Temporale, sfuggiti alle attenzioni dei figli, che poi li seguirono. In quel momento arrivarono anche il re Sole, La regina Luna e le figlie. Tempesta e Temporale li minacciarono ancora e loro decisero di consegnare gli scettri, ma intervennero i figli più saggi dei genitori. Fulmine si avvicinò a Nuvoletta prendendole la mano, Tuono fece lo stesso con Stellina. Entrambi dissero ai genitori: "Il potere lo conquisterete comunque, perché noi chiediamo la mano alle loro figlie. E poi il vostro valore è già importante, un potere lo avete, anche se il sole e la luna ci sono più spesso, dei temporale e delle tempeste."
Temporale disse: "Ma suo padre approva il matrimonio?" e Sole rispose di sì, così restituirono gli scettri e liberarono i ragazzi, che salirono su una stella cadente e tornarono sulla terra.
Da quel giorno Azzurra cominciò ad apprezzare anche un temporale o una tempesta come fenomeni naturali e risorse utili alla terra.
Continuando ad amare e proteggere l'uno il cuore dell'altra, Desiderio ed Azzurra, vissero per sempre insieme e felici.
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