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New Drug
Ci sarà, in una delle prossime generazioni, un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro liberta, ma ne saranno piuttosto felici.
Aldous Huxley
Il perpetuarsi delle onde del mare dava a Jacob l'idea della tranquillità assoluta.
Non c'era niente al mondo che potesse destarlo in quel momento dalla sensazione di pace celestiale che aveva raggiunto, grazie al movimento ipnotico e consolatorio che quell'immenso specchio d'acqua aveva.
A quell'ora, le tre di notte, la spiaggia era completamente deserta, si estendeva per centinaia di metri, dando a Jacob la sensazione di eternità.
Il silenzio che lo avvolgeva in quelle ore notturne era come una barriera protettiva che lo metteva al riparo da tutte quelle incomprensioni giornaliere, dalle estenuanti corse contro il tempo, dalle umiliazioni e dalle provocazioni quotidiane.
Era l'unico momento in cui riusciva a lasciarsi alle spalle anni di litigi continui con la sua ex moglie, donna per la quale aveva speso la maggior parte del suo tempo, lasciando indietro quelli che erano i suoi sogni adolescenziali, ma che poi si era rivelata l'antitesi di quello che lui si era immaginato.
Non era la donna che lo avrebbe reso felice, anzi, era stata l'artefice delle sue disgrazie, tradendolo e poi lasciandolo sul fondo, dove lui era stato da solo dentro se stesso, un fondo da dove era difficile guardare in alto, un fondo dove le speranze erano difficili da trovare, dove arrampicarsi su risposte che non arrivavano mai richiedeva sforzi immani, dove ogni volta si rischiava di scivolare giù, più in fondo, ancora più in fondo.
Jacob ora era tranquillo
Le melodia del mare lo portava nella rilassatezza percettiva dei ricordi più lieti. In mente, gli venivano: le giornate spese a suonare con i suoi amici quando era un ragazzo, le bottiglie di birra vuote collezionate sugli amplificatori, i poster appesi al muro della sala prove, raffiguranti i loro gruppi preferiti, i pantaloni di pelle a cui era affezionatissimo e che indossava sempre; glieli aveva regalati Jessica, la sua ragazza di allora.
Oh Jessica, che occhi belli che aveva.
Jacob sorrideva ripensando a come si perdeva nei suoi verdi occhi, ci si immergeva dentro e non usciva più da quello sguardo che non era mai riuscito a dimenticare.
Ripensava a Nick, il suo migliore amico. Quel ragazzo che gli aveva fatto scoprire l'amore per la musica rock, che gli aveva dato le prime lezioni di chitarra.
Chissà che fine aveva fatto Nick.
Jacob promise a se stesso che l'avrebbe ricontattato, giusto per sapere come stava, per bere una birra fresca e per ricordare assieme a lui quella spensieratezza che aveva accompagnato le loro giornate di quei tempi.
Sì, doveva assolutamente ricontattare Nick.
Sam era il suo cane, felice di correre su e giù per bagnasciuga, rincorrendo la sua libertà, trovandola ogni volta e poi rilasciandola per rincorrerla nuovamente.
Jacob scopriva osservando quel cane così felice, l'amore incondizionato che si può provare solo per un animale, il quale è immune dalle cattiverie umane.
L'amore che Jacob provava per Sam andava aldilà della passione e della possessione. Era l'unica e ineluttabile esigenza di dare amore.
In quel luogo nulla sembrava avere una ragione precisa, ma tutto dava a Jacob la sensazione di benessere totale; era come vivere all'interno di un cuore chiarificatore dove tutto ormai era compreso e dove la rincorsa ai sogni perduti aveva fine.
In quel luogo aveva ritrovato se stesso; un sipario poteva anche calarsi sulla scena e tutto sarebbe stato a posto.
L'intima conoscenza di se
La pace interiore
In quel luogo si dissolveva la voglia della ricerca della perfezione lasciandogli sulla pelle la sensazione inebriante della vita compiuta.
Il cervello di Elisabeth stava per essere analizzato, i suoi ricordi venivano visualizzati su ologrammi, il neoumano stava per selezionare i migliori per la preparazione della nuova dose.
La siringa penetrava nel lobo frontale, le sinapsi persistenti tra i neuroni erano state stimolate perfettamente, tutte le cause esterne create artificialmente che stimolavano il circuito di Papez avevano funzionato in maniera esemplare; i ricordi mnemonici erano stati estratti grazie alle neurosecrezioni dell'ippocampo, il cervello di Jacob era custodito nella cella criogenica, pronto ad essere riutilizzato nella prossima estrazione.
Il neoumano si iniettò la dose nel braccio.
Neurosecrezioni
Di poesia
Umana
Distillazioni
Di emozioni passate
Dipendenze
Da felicità
Trascorse
Alessitimia possibile
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