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Fino a quando?
Pochi passi e le scarpe le facevano male. I tacchi troppo alti, troppo a punta.
La scritta sul muro...
Non poteva crederci che i graffitari avrebbero colpito ancora.
"OSMOSI". Giallo arancio con riflessi e chiaroscuri blu elettrico e il nero a dare il tocco di grazia
Era un'opera d'arte, immensa e colorata, sui muri del comune, dall'oggi al domani.
Il sindaco avrebbe fatto i suoi soliti discorsi, sua moglie sarebbe svenuta, il suo cane avrebbe fatto la sua pisciatina e il giorno dopo avrebbero cancellato tutto.
Fino a quando?
Sorrise divertita. Per un attimo, poi quelle maledette scarpe la distolsero ancora.
Fausto l'avrebbe incontrata tra due ore, ma lei non riusciva a stare in casa.
Si sedette al primo bar davanti al lago, quello per turisti, quello con le torce che riscaldano l'esterno anche d'inverno.
Tavolini in vimini, sedie in vimini, gestore in vimini... Se non altro per il colore dei suoi capelli.
Bevve un Martini con un cubetto di ghiaccio. Le piaceva scaldarsi un po' e arrossire in viso, l'incarnato era sempre troppo pallido e spento e poi il Martini era l'ideale anche per sciogliere i nodi che nello stomaco la facevano sentire imbarazzata e allo stesso tempo eccitata.
Fausto... che strano incontro.
Nel negozio di scarpe dove aveva comprato quegli strumenti di tortura. Era lì che lo aveva visto, scuro in volto con gli occhi grigi come il marmo, con i capelli legati sulla nuca alla meglio, gentile e stanco, gentile e bellissimo.
Anche lui l'aveva vista, forse non subito, ma appena se ne accorse le corse incontro per servirla.
Le prese le scarpe in vetrina, quelle che avrebbe comprato, gliele mise ai piedi facendola rabbrividire, la fece camminare un po' per farla abituare.
Portò la scatola in cassa per farla pagare. La salutò e le disse:
"Domani sera, alla piazza popolare, suono il sax, mi vieni a sentire? Sono Fausto, non ti puoi sbagliare."
E sorrise
E lei si perse, nel bianco perfetto di quelle perle, nell'espressione cupa e dolcissima dei suoi occhi, notò la leggerissima piega delle sue labbra, che mai avrebbe dimenticato e dopo interminabili attimi di catalessi, si riprese dicendo: "Va bene, ci vengo volentieri, mi chiamo..."
La interruppe bruscamente, almeno con lo sguardo tagliente e poi disse: "Non importa il nome, saprò chi sei se verrai. "
Le luci si spensero tutte quante, contemporaneamente. Il palco s'illuminò in un punto e la "musica degli angeli" ebbe inizio.
Fausto suonava solo, il suo sax era il prolungamento delle sue mani, dei nervi del cuore, delle ossa dell'anima.
Lei lo ascoltò azzittire un mondo di cicale frenetiche, con in mano zucchero filato, birra, sigarette.
Quando ebbe terminato il tempo si era come fermato e prima che qualcuno si decidesse ad applaudire, quella sorta di ipnosi collettiva fu interrotta dai fuochi artificiali.
Il dolore delle scarpe era scomparso, il pensiero di chi fosse quella creatura così particolare anche, così lei si avvicinò al palco, approfittando degli applausi, la confusione, i fuochi.
Lui era rimasto al suo posto, con gli occhi attenti e fissi su di lei, un ammiccante sorriso e uno sguardo che andava lontano.
Lo attese dietro le quinte, tra cavi lunghissimi, immensi altoparlanti, trapani e macchiari elettrici, odore di solventi. Lo attese e lui arrivò.
"Vieni con me, vuoi?"
" si, voglio..."
Si allontanarono indisturbati. Il vento leggero sapeva di mosto e frutti tropicali misto al tipico odore d'antico e umidità delle cittadine di lago.
Arrivarono al molo grande, senza parlare.
Poi lui si sciolse i capelli, li sciolse a lei, i suoi occhi sembravano di vetro.
Si avvicinò all'orecchio e le parlò piano, quasi impercettibilmente: "Ti cerco da sempre, vi cerchiamo da sempre, ho riconosciuto la tua volontà e i tuoi colori.
Tra poco sarà notte e verranno a prenderci. Vuoi venire con me? "
La baciò.
Lei non respirava nemmeno, non ne aveva bisogno.
"Io so chi sei, da sempre, per sempre."la baciò ancora:
"Sei la vita, sei l'amore...
Ora sei... OSMOSI!"
Quell'abito era stretto. Era nero ed elegante. Chissà poi perché lo aveva comprato, ma non aveva potuto opporsi, Eva era una commessa dolcissima e gentile, dolcissima e stupenda e l'aveva assecondata.
Proprio di fronte casa sua, sulle pareti del comune imperava la scritta "OSMOSI". Aveva sempre stimato l'arte di strada e i graffitari erano artisti per lui.
Osservò quei contorni lievi verde smeraldo, nero e rosso rubino. Sorrise perché erano giorni che li cancellavano e poi ricomparivano ovunque.
Guardò l'orologio, l'avrebbe vista a momenti esibirsi in teatro, suonare il violoncello.
Dopo un'ora d'estasi pura, uscirono dal retro per mano. Andarono al lago.
Non parlarono molto, poi lei gli si avvicinò all'orecchio e suadente disse: " Lo so chi sei, lo sappiamo chi sei, da sempre ti cerco, per sempre. Non hai più nome, lo sai vero?"
"Si, lo so..." rispose pallido ma sereno.
"Lo sai allora come ti chiamerò d'ora in poi? "
"Si"disse quasi senza pensare"il mio nome è OSMOSI."
Lei sorrise e lo baciò.
Entrarono nell'acqua scura finchè non fu troppo alta e li coprì del tutto.
La luna era piena, il lago calmissimo e sotto il ponte di pietra rossa, l'ultimo al confine della darsena al molo grande, giacevano in silenzio innaturale, sparsi in uno strano ordine, strumenti musicali, vernici spray, scarpe col tacco e un elegante abito nero.
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0 recensioni:
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- Stile di scrittura leggero, scorrevole, diretto quindi piacevole.
- prego, orecchio sensibile...
sussurro grazie... a te.
ciao Antonio
Laura
- Fantastica! Grazie, molto dolce, un sussurro piacevole e intenso.
- grazie luca.
contenta ti piaccia.
Laura
Anonimo il 11/06/2010 14:37
veramente bello. Si legge bene, è agile ed evocativo, e con il giusto alone di mister
- hey ange...
ciao meraviglia...
grazie.. lo so.
e che non lo so????
ta
Lau
Anonimo il 09/06/2010 18:58
Laura
sorella cara
che meraviglia, ti ho sempre detto che il tuo potere narrativo ha qualcosa di magico, di speciale come pochi.
Sono entrata dentro al tuo racconto, vabbè lo sai, vero? che sono una malata di romanticismo
e tu nelle tue poesie e le tue storie, ci metti quel fascino che ha un sapore antico.
Mi piace tesoro mio
Grazie per avermi trascinato nel tuo mondo d'amore.
ciao amore mio
Angelica
Anonimo il 09/06/2010 12:20
Certo che lo credo, ne sono sicura!!!
fatina svolazzina
- credi davvero portycatebbona?
che bella che sei...
spero di vederti presto.. e di raccontartele all'orecchio le mie storie..
magari dopo una bottiglia di rosso..
ok, ok.. la smetto e svolazzoooooooo
ciao cate e grazie!
lau
Anonimo il 08/06/2010 21:07
Fatina!!! Ma sei SUPER!!! Dona parte della tua fantasia ai racconti!! Bello, bellissimo!
- infinite grazie, troppo generoso.
ciao Nino...
Lau
Anonimo il 08/06/2010 19:36
Giustissimo ciò che ha detto Guido. Bravissima... enigmatica a volte
- oco.....
carino giacomo... grazie!
Lau
Anonimo il 08/06/2010 17:48
Laura... che oco sono... come ho fatto a non pensare alle scritte... perdonami. Ciao... bacino.
- Giacomo ti dirò che la tua analisi mi lusinga e che ogni volta temo un tuo commento anche se so che sarà costruttivo e non solo carino a prescindere..
ok...
il titolo?
fino a quando compariranno le scritte? fino a quando saranno cancellate?
...
GRAZIE!!!!
davvero...
Lau
- l'oro é del silenzio non della parola..
ok ci proverò
grazie guido.
lau
- grazie nunzio... dovrò prendere più tempo.. e leggerti di più...
almeno imparo di più.. come da tutti voi amici.
grazie ancora.
lau
- Ciao Anto
grazie per questo "incitamento"...
mi diverte a volte scrivere più di 10 righe
anche se faccio fatica a non andare a capo..
grazie!!!
bacino
Lau
Anonimo il 08/06/2010 16:37
Ah... dimenticavo, il titolo? Fino a quando cosa? Ho pensato e ripensato ma non ho trovato niente che avesse a che fare con lìamore, la magia o l'eternità. Bacio
Anonimo il 08/06/2010 16:02
Una magica osmosi d'amore... bel racconto, tempi e cadenza giusti per il Web... mi sa che abbiano trovato una poetessa che, nei momenti di pausa, si dedicherà alla narrativa e, perchè no, a noi. Cosi sperano Antonio, Nunzio e Guido... cosi spero io che ti rassomiglio per la mia indole poetica con la passione per la narrativa. Bacio.
- Lau, cito Anto: "non sottovalutare la tua capacità narrativa". La tua fantasia è oro.
Piaciutissima
Guido
Anonimo il 08/06/2010 11:13
Siamo impermeabili, ma non alle emozioni ed ai sentimenti, che si mescolano e si livellano in armonia.
Veramente bello!
Ciao!
- un'invasione, una trasformazione, liquidi che si mischiano...
bello laura, veramente
non sottovalutare la tua capacità narrativa che scorre senza intoppi
Ciao
Antonio
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