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Intreccio tra il bene e il male (prima parte)
Era una notte buia e tempestosa, in agguato un gatto nero gironzolava intorno alla casa, si sentiva il fischio del vento e l'ululato dei lupi dal bosco faceva paura.
Gaia una dolce e delicata ragazza, non sapeva cosa succedeva nella casa accanto, ma sognava il suo amatissimo ragazzo, ora lontano, ma sempre dentro il suo cuore innamorato.
Si sentì un urlo, era la povera vecchietta della casa accanto, spaventata dal losco individuo che era penetrato silenziosamente dalla finestra della cucina. Fu sorpreso mentre cercava di derubare qualcosa e le puntò la pistola uccidendola, prima di scappare, per evitare che rivelasse tutto.
All'alba si trovò il corpo della donna con tracce di sangue, la polizia esaminava e l'ispettore iniziò le indagini per scoprire il colpevole.
Gaia era una ragazza di circa vent'anni che aveva appena terminato gli studi, ottenendo faticosamente un diploma, dopo aver superato l'ostacolo degli esami con impegno, a causa dei suoi problemi d'ansia che le provocavano profondi malesseri al corpo. Finalmente libera di riposarsi e di divertirsi insieme al suo ragazzo, era tuttavia ancora agitata, forse per il cambiamento dal mondo dello studio al mondo del lavoro.
Il suo ragazzo si chiamava Michele aveva i capelli castani, gli occhi color verde smeraldo e un carattere forte e sicuro, conservando nel cuore anche una profonda sincerità e dolcezza. Si amavano ormai da qualche mese, anche lui frequentava la sua scuola era nella stessa classe, ma nel pomeriggio lavorava per la ditta di suo padre. Nonostante ciò riuscì ad ottenere anche lui un perfetto diploma. Quello che lui amava di più in lei era la sua sensibilità (parte del suo carattere che le provocava problemi), oltre la sua bellezza fisica che comprendeva lunghi capelli biondi e occhi azzurri splendenti che brillavano ogni volta che lo sentiva vicino. Avevano entrambi un buon rapporto profondo, si capivano l'uno con l'altra senza problemi, per questo lei riusciva a reagire. Grazie all'affetto che gli dimostrava e alla protezione che sentiva ogni volta scivolando nel suo grande abbraccio e nelle sue parole, rassicuranti come i baci.
Quella mattina dalla finestra entravano caldi raggi di sole e con il canto di piccoli uccellini Gaia si svegliò. Non era molto tranquilla, sentiva malesseri del corpo che le provocavano pensieri negativi, così arrivava sempre alla solita conclusione: "la vita è una dura lotta contro noi stessi."
Come al solito, dopo aver fatto colazione e qualche lavoro domestico, uscì con il suo micio a giocare nel giardino. Quando aprì la porta di casa, notò una confusione insolita proprio davanti alla casa della sua vicina, così si avvicinò incuriosita e chiese che cosa fosse successo. Quando lo venne a sapere, rimase un po' sconvolta, quasi non ci credeva di aver perso per sempre la compagnia della signora Giusi. Era una vecchietta tanto buona e dolce alla quale spesso lei faceva compagnia. Nonostante gli occhi fossero pieni di lacrime, riuscì a rispondere a qualche domanda che l'ispettore le fece, anche se non fu molto utile perché lei non aveva sentito nulla, poi tornò a casa.
Nel pomeriggio, decise di andare a trovare Michele al lavoro, perché era un po' depressa e aveva bisogno di parlare con qualcuno. Si avviò e raggiunse l'azienda, dove lui prima lavorava come operaio e ora come ragioniere, chiese del suo ufficio e vi entrò di sorpresa senza far rumore. Lui era impegnato al computer e non si accorse, così si avvicinò lentamente e accarezzandogli dolcemente i capelli gli disse: "Ciao mio grande uomo d'affari!" Lui girò la testa di scatto, le sorrise e la salutò affettuosamente. Lei gli chiese che cosa stava facendo e lui rispose che sistemava la contabilità della ditta, chiedendole: "Come mai sei venuta qui?" E lei gli raccontò cosa era successo alla vecchietta e quanto era dispiaciuta. Poi gli disse anche che ultimamente si vedevano poco, da quando aveva cominciato a lavorare tutto il giorno. Così lui le propose di organizzare qualcosa di romantico per sabato sera o qualche gita per la domenica e lei accettò con entusiasmo.
Si accese, però dentro la piccola Gaia, l'ansia nell'attesa di queste giornate, il cuore batteva forte la respirazione era irregolare e tutto ciò la portava a pensare che potesse succedere qualcosa da un momento all'altro. Continuò così per diversi giorni, fino sabato sera, quando doveva uscire con lui in pizzeria e cercò di mettere da parte le paure e sopportare il dolore, per provare qualcosa di piacevole. Si preparò con un abito elegante, un leggero trucco e qualche goccia di profumo. Suonò il campanello e come aveva immaginato era Michele che sorridendo le disse: "Sei bellissima!" Lasciandola senza parole. Salirono sull'auto e raggiunsero la pizzeria, dove accomodati a un tavolo, uno davanti all'altra, cominciarono a chiacchierare serenamente, mentre cenavano. Gaia era davvero emozionata e felicemente lanciava a lui teneri sorrisi d'amore.
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