racconti » Racconti brevi » Un viaggio, un destino! - quarta parte
Un viaggio, un destino! - quarta parte
Domani, ci penserò domani. Ora devo riposare almeno la mente...
Mi ha sconvolto incontrare Flavio e mentre entro nel supermercato ripenso a quello che è successo ieri.
Niente è andato male. Eppure so che qualcosa non va. Questa cosa mi perseguita, non ho chiuso occhio questa notte, la testa mi pulsa.
Dovrò vedere di nuovo la mia terapista, pazza che sono, cosa credevo di fare incontrandolo di nuovo rischiando di sconvolgere ancora la mia mente, pazza, pazza che sono!
La cassiera mi fissa, devo pagare, non trovo il portafoglio ma dove l'ho messo?
Niente non è in nessuna tasca, questa borsa è impossibile, io sono impossibile.
E mi rendo conto che da ieri non l'ho più visto, qualcuno me lo ha rubato.
No, non ci credo, non è possibile. Flavio, devo chiamare Flavio.
Non risponde.
Lo richiamo.
Risponde.
-Flavio?
-Flavio? Ele sono Fulvio. Chi è questo Flavio?
-Fulvio? Scusa scusa scusa ho sbagliato numero. Ciao. A presto.
Metto giù. Fulvio. Chissà chi è?
Devo chiamare Flavio.
Non risponde.
Lo richiamo.
Non risponde.
Lo richiamo.
Risponde.
-Flavio ciao perdona questa domanda ma non trovo più il mio portafoglio e mi chiedevo se tu, magari, lo avessi trovato e trattenuto.
-Si Ele, il tuo portafoglio ce l'ho io e anche i foglietti che conteneva... come hai potuto? Come ti sei permessa di prendermi in giro così spudoratamente? Ele che diavolo significa? Ma cosa sei diventata?
Il mondo gira, i visi si confondono, le bocche si muovono ma io non sento niente.
Non vedo, non sento non...
Le luci colpiscono gli occhi appena accenno ad aprirli.
-Flavio, cosa succede, dove sono?
-Ti sei sentita male, sei al pronto soccorso. Appena sei caduta qualcuno ha raccolto il telefono e mi ha avvisato. Io non so chi sei, cosa sei ma ne parleremo dopo. Ora lascia che ti curino, ne hai veramente bisogno Ele.
Le lacrime scendono dal mio viso senza che io riesca a fermarle, il cuore mi scoppia nel petto. Anni di cure, introspezione e terapia e ora?
Cosa succederà, il mio mondo sta crollando per la seconda volta e io non ho più voglia di lottare.
E vidi il viso di Flavio, pallido che mi fissava con gli occhi lucidi.
Domani, ci penserò domani, ora devo riposare almeno la mente...
Sono passati sei mesi e ora sto meglio ma i colori non esistono più, i rumori sono attutiti, i sogni chiusi a doppia mandata nel cassetto, la musica ha smesso di suonare per me.
-Ele, Ele, rispondimi.
Penso che sono proprio pazza, sento ancora la voce di Flavio che mi chiama.
Questo giardino è bellissimo, sento la pace che mi riempie.
-Ele, ti prego parlami. Perdonami, non volevo farti male ma ero talmente arrabbiato che non mi sono fermato a chiedermi il perché di tutto.
No, non è possibile! Trovo il coraggio di girarmi e un raggio di sole mette in ombra il viso di un uomo.
-Flavio?
Vedo questa figura avvicinarsi, tentennare e poi allungare le braccia.
Improvviso come un lampo gli occhi vedono quello sguardo che per anni ho sempre sognato di incontrare di nuovo.
Mi lascio stringere e sento che i miei incubi peggiori sono finiti, che il mondo ricomincia a girare nel verso giusto.
E rivedo i colori, sento la musica nel cuore riprendere a suonare...
-Eleonora, venga l'accompagno dal medico, la sta aspettando per la visita.
Deve ancora prendere le sue medicine e poi andiamo in camera sua, così può riposare.
-Si, andiamo.
Domani, ci penserò domani, ora devo riposare almeno la mente...
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0