Ho capito che la felicità è un'utopia. Stavo tranquillamente bevendo un caffè, cullato dal solito brano di Shostakovich. Guardavo vecchie foto. Foto e caffè. Caffè e foto. Mi sono reso conto, in tutto questo, che non posso essere felice poichè la felicità, fondamentalmente, è così relativa e breve, ammettendo che esista, dal non poter mai dire "io sono felice". Fino a ieri credevo che la felicità fosse il bello, l'estetica fosse il giusto fine. Poi, alla fine l'esteta è morto. L'ho intuito quando la mia donna, bellissima, mi ha lasciato. L'esteta non è morto per l'abbandono, è morto perchè ha capito che il bello è caduco e non soddisfa. Sono stato felice di possedere quel corpo perfetto e longilineo o semplicemente tendevo a ricercare tramite esso il piacere? Ho odorato i suoi capelli mentre la baciavo l'altro giorno, mi piacevano molto. Ora i capelli non esistono più ed il piacere di odorarli è finito. In molti penseranno che io sia deluso o addolorato dall'abbandono della donna in questione, in realtà le sue forme perfette rappresentavano per me un'idea di estetica. Lei era, allo stesso tempo intelligente e brillante. La mia non era una dipendenza dalla bellezza fisica, ma un tentativo di ricerca del piacere tramite il bello. Sono, dunque, giunto alla conclusione che il piacere non è la felicità, perchè esso si raggiunge, volendo, con estrema facilità. Ho deciso di uscire stamattina, volevo chiarirmi le idee. Mi sono fermato, verso l'ora di pranzo ad un ristorante cinese. Il personale è stato estremamente gentile con me. Ho notato una ragazza cinese molto dolce. Non era esageratamente bella, ma ispirava fiducia. Ho pensato allora che la bellezza non è tutto. Ero fiducioso. Quando sono tornato a casa ho bevuto un bicchiere d'acqua. Non pensiamo mai a quanto l'acqua sia bella. Riusciamo a vedere tutto ciò che ci circonda con l'acqua, siamo fatti di acqua. L'acqua è pura. Mi è venuto in mente che, se siamo fatti di acqua ed essa è così bella e pura, perchè noi non abbiamo queste due proprietà? Mi sono sentito brutto. Ed ho sentito la mia anima sporca. Un'anima sporca non può essere felice, e ciò avvalora la mia tesi con cui ho cominciato a raccontare la morte dell'esteta. Ho visto davanti alla porta una tigre che stringeva tra le fauci un fazzoletto bianco. La tigre è così bella, eppure se provocata può diventare la nostra morte. La bellezza porta alla morte, la morte dell'esteta.