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Un'allegoria? ma anche no!
"Buongiorno Dottoressa! gli amici mi hanno consigliato di venire al suo studio, fosse stato per me! Ah, lasciamo stare; hanno detto che forse lei mi può aiutare! liberare! curare da questo male"
"Prego signore, si stenda, si metta a suo agio; faccia come se fosse a casa sua;
dica pure, mi racconti di questo suo terribile e incurabile male"
"Dottoressa mi scusi ho capito bene? Posso fare come mi pare, come se questa fosse casa mia?"
"Si ha capito bene faccia senza temere, si stenda sul divano e si spogli di tutte le paure..."
posteri direte poi se ho sbagliato! ma davanti a quel invito io cosa avrei dovuto fare? Se non fidarmi dell'istinto? infondo pensai, i tanti anni di studi le avranno insegnato a gestire ogni tipo di situazione probabilmente indagare fa parte del suo lavoro e qualcuno le ha già detto che amo stare nudo sul divano; così , accogliendo quel invito, ho denudato la mia persona, togliendo maschere, vestiti e mi sono lanciato sul lettino, pronto a mostrare tutto ciò che lei di me, chiedeva di vedere: non per vantarmi ma avrei tenuto per ultima la mia parte migliore ;-)
La dottoressa non disse niente ma vedendomi, si coprì arrossendo, gli occhi con le mani, e nonostante fosse nascosta, vidi nascere un sorriso che mi fece pensare che il posto era quello giusto, perché potevo finalmente mostrarmi realmente, senza problemi, per quello che ero.
cominciarono le domande e lei che prima era gentile, d'improvviso diventò seria, e qui si complicò la storia:
"Signore mi dica"
leggendo un foglio prestampato, che la costrinse a liberare gli occhi dalle mani;
"Chi la conosce dice che lei è matto! matto da legare! Ma mi sa dire da dove nasce secondo lei questa convinzione?"
senza, come una vera professionista, mutare espressione, quando con tono grave cominciò a parlare.
"Guardi, non lo so, sarà che amo dare fastidio, sarà che nonostante l'età sono un bambino dispettoso; sarà che faccio graffiti sui muri; sarà che ogni tanto faccio viaggi e quando torno porto con me oggetti strani e racconto storie incomprensibili..."
meticolosa scriveva.
Fu allora che guardando bene vidi una cosa che catturò la mia attenzione!
"Dottoressa scusi..."
"Si"
"posso farle una domanda io ora? quella penna! quella penna da dove viene?"
Lei rispose di non ricordare girando come una majorette la bic tra le dita, ma mi accorsi che stava dicendo una bugia, perché i suoi occhi fuggirono dai miei andando a posarsi distrattamente sui vestiti e il pavimento. Educatamente scelsi di non parlare quando la vidi restare immobile, ma poi, vedendo la sabbia nella clessidra correre veloce, cominciai a preoccuparmi e ad aspettare impazientemente un qualsiasi movimento, un qualunque segno di vita che tardava ad arrivare, mentre il tempo per cui avevo pagato si stava per esaurire ed io ero ancora al punto di partenza e non avevo fatto nemmeno un passo verso la guarigione.
Posteri direte poi se ho sbagliato! ma davanti a quel silenzio io cosa avrei dovuto fare? Se non fidarmi dell'istinto? infondo pensai, i tanti anni di studi le avranno insegnato a gestire ogni tipo di situazione; così mi pronosupinai sedendomi davanti a lei e cominciai a descrivere il mio mondo, le voci che mi parlavano, le visioni e quando il folle monologo giunse alla fine, lei come Biancaneve destatasi dal sonno, inaspettatamente cominciò a parlare:
"Te lo giuro non so che cosa rispondere!" l'ultima cosa che percepii fu preoccupazione quando si alzò dalla sedia e senza aggiungere niente fuggì, esitando un momento arrivata alla porta, ma lasciandomi senza risposte, con mille domande quando proseguì poi.
La morale di questa storia, perché so che voi persone normali avete sempre bisogno di una spiegazione, è che è più facile fuggire davanti a ciò che non si conosce o che non riusciamo a spiegare e gestire, piuttosto che rimettere in gioco il proprio pensiero, le basi del proprio credo e scoprire che esiste dell'altro oltre i confini del nostro giardino; ah, dimenticavo; quel giorno sono uscito dallo studio senza prendere i vestiti e non ne ho più comprati di nuovi; ora cammino nudo per il mondo senza una meta precisa, stando sempre attento alla polizia che mi vuole internare per vagabondaggio ed atti osceni; sono in costante ricerca di persone come voi a cui raccontare le mie storie; quindi, se la vostra strada dovesse malauguratamente un giorno incrociarsi con la mia, fingetevi stupiti per il trucco che faccio, non vi costa niente, ma non prendetemi troppo sul serio come chi mi ebbe in cura, perché io sono soltanto un pazzo, un pazzo da legare e in quanto tale le mie verità, come questa che avete tra le mani, non sono da temere perché illusorie.
"E la dottoressa?" Che sbadato che sono, chiedo venia, avete ragione! Beh, il vento mi ha detto di averla vista dalle parti di **l*** ma non ha saputo aggiungere altro, perché vedete amici miei, questa è un'altra storia; una storia che non sta a me raccontare...
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l'autore Luigi Locatelli ha riportato queste note sull'opera
Concesio 22_07_2010
PRONOSUPINAZINE : nome di una tecnica utilizzata nel soccorso dal 118, che consiste nel girare il paziente da posizione prona (sulla pancia) a posizione supina (sulla schiena);
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