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Lettera ad una amica
""Cara Grazia.
Se stai leggendo questa mia lettera vuol dire che ho trovato il coraggio di spedirtela.
Amarti per me non è così semplice come credi, il ricordo della mia Cucciola sarà sempre tra di noi, ti farei solo del male, tu non sei come me, io sono omosessuale.
Tu sei etero, pensi da etero, ragioni da etero, vedi le cose con occhi da etero, hai avuto una famiglia che ti ha amata, hai avuto un uomo, lo hai amato, ti a dato dei figli che ti adorano, hai provato le gioie e i dolori del parto. Le tue poesie spesso parlano d'amore guarda caso amore etero, poesie che esaltano l'eterno accoppiarsi fra uomo e donna. Uomo e donna; sempre uomo e donna. Sai, mia cara, non mi do false speranze, tu non sei innamorata di me ma lo sei del mio essere lesbica, la tua vuole essere una sfida alle consuetudini, vuoi andare contro corrente per sentire, sulla tua pelle, cosa si prova a esse diverse. La tua vuole essere solo una provocazione, vuoi metterti alla prova, vuoi vedere se riesci a debordare dalle tue certezze di donna etero.
Io sono una lesbica, ho dovuto combattere, nella solitudine della mia stanza, prima di tutto con me stessa per convincermi di non essere "sbagliata" di non essere uno scarto della società e quando ho preso coscienza della mia identità sessuale, ho dovuto scontrarmi con il mondo che mi circondava, contro quelle persone piccole e meschine che pongono al centro della propria vita l'essere "etero" e... sai chi ho trovato in prima fila? Sì credo che tu abbia intuito: mia madre. Lei che mi aveva dato la vita adesso me la toglieva, giorno dopo giorno facendomi sentire "spazzatura".
Sai anch'io nella mia tormentata vita, ho amato un uomo: mio padre. Lui si è sempre preso cura di me aiutandomi a superare tutte le umiliazioni che mia madre e le sue perbeniste amiche mi gettavano addosso. Mi ha coccolato e protetta. Non potrò mai dimenticare che tutte le volte rientrando dal lavoro, mi trovava seduta piangente nel giardino di casa, si sedeva con me, mi accarezzava i capelli mi abbracciava e mi colmava di baci e carezze, avevo solo tredici anni e avevo tanto bisogno di amore.
Potrei raccontarti le brutture che ho dovuto sopportare, ti basti sapere che per inseguire "l'amore" ho dovuto frequentare luoghi dove tu, mia cara Grazia, non saresti entrata neanche accompagnata da una guardia del corpo. Ho trovato l'amore, quell'amore che ognuno ha il diritto di avere, in locali equivoci dove squallide donne senza scrupoli si approfittavano di una ragazza che aveva bisogno d'amore.
Cosa ne sai tu di come è stata la mia vita, di quello che il mio cuore desiderava, di quello che la mia fantasia elaborava quando ero costretta a fare sesso in schifose stanze di albergo di terz'ordine, per soddisfare la mia voglia di tenerezza, di dolcezza, allora non capivo, o non volevo capire, che era solo sesso, si... scopavo e venivo scopata niente altro; l'amore? Ho imparato a mie spese che non esiste amore se lo cerchi per strada.
Cercavo di uscire da quel modo di vivere, allora mi sono dedicata allo studio, avevo deciso di realizzarmi per potere essere io a decidere della mia vita. Con l'aiuto di mio padre ci sono riuscita, finalmente dopo tanti sacrifici finalmente ero io a stabilire chi doveva entrare nel mio letto.
Anche questo, però, non era il massimo, non era "amore" poi quando stavo per abbandonare è arrivata Lei. La mia esistenza è cambiata adesso con la mia Cucciola era AMORE. Il suo sorriso illuminava le mie giornate, la carica che riusciva a trasmettermi e la serenità che dava alla mia nuova esistenza mi ripagava di tutte le "lordure" che la vita fino ad allora mi aveva riservato. Ero felice e gli sguardi che gli uomini ci riservavano mi ricordavano quanto era bella la mia Cucciola. Le lunghe passeggiate in riva al mare ci rilassavano, Lei adorava il mare era nata in un piccolo paese di pescatori, suo padre era un pescatore. E poi? Poi quando tutto sembrava andare per il verso giusto un Dio iniquo l'ha chiamata a se, aveva forse bisogno di un altro angelo? No di certo, io avevo bisogno di Lei.
21 gennaio 2008, la mia vita si è fermata con il suo cuore, poi, un giorno, nella mia esistenza sei entrata Tu con la tua vitalità, la tua infinita voglia di vivere, le tue poesie e il tuo amore per il mare (mi ricordavi Lei). Man mano che leggevo i tuoi post nasceva in me una nuova speranza e una voglia di rinascita, di uscire dalla depressione che mi impediva di vivere. Hai portato nella mia vita un raggio di luce, quella luce che si era spenta con la morte della mia compagna. Almeno così ho creduto. Mi dicevo: Andrea non ti illudere, nulla in quello che "onda" scrive ti fa capire che anche lei e lesbica, eppure nei miei post avevo scritto a chiare lettere le mie tendenze in fatto di sesso e allora mi ripetevo perché continua a scrivermi? Questo mi dava fiducia.
Adesso mi sento confusa, sono mille gli interrogativi che si affollano nella mia mente, ti ho offesa? Ho scritto o fatto qualcosa che ti ha ferita? Sento che ti stai allontanando, forse è giusto così io sono una lesbica, essere mia amica sicuramente nuoce alla tua immagine Non so più cosa pensare, sono sfiduciata, mi sento tanto sola e questa solitudine mi ricaccia indietro di tanti anni, dietro tuo consiglio ero ritornata al lavoro adesso non faccio altro che piangermi addosso e nel contempo il mio cuore si inaridisce e divento più cattiva.
"La notte di capodanno non sono stata da sola nel mio letto"
Dopo aver lavorato fino a tardi, ho vagato da sola per le vie di Roma e senza esserne cosciente mi sono ritrovata in uno di quei locali che frequentavo prima di conoscere Lei e non ce l'ho fatta a tornare a casa da sola. (sto dando ragione a mia madre?)
Mi serve qualcuno (papà dove sei) che mi avverta quando sto superando i limiti e mi piacerebbe che fossi tu a farlo.
Vuoi essere il mio mentore, colei che mi consiglia e che mi aiuta a superare le mie debolezze? Vuoi essere l'amica di una lesbica che sopporta il suo essere "bastarda"?
Se hai letto queste mie poche righe fino in fondo senza cancellarle forse ho qualche speranza. Andrea"".
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0 recensioni:
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Anonimo il 19/09/2014 07:05
complimenti davvero ben scritto e delicato nel modo in cui affronta i rapporti saffici. scorrevole e senza un calo di tono
- Quando si inizia ad affrontarlo si inizia a capire ed accettare senza piú arrendersi, bella lettera.
Anonimo il 29/07/2010 08:24
Concordo con Nunzio, società omofobica che riesce a distruggere
l'amor proprio di chi non si confà ad uno stereotipo di persona... ti
comprendo, mio figlio è gay e mi racconta cosa doveva subire in
società, per fortuna non a casa!!
Spero sia stata letta dalla persona giusta, spero che tu abbia ricevute
sue notizie...
bellissima lettera, bellissima e travagliata anima...
Anonimo il 26/07/2010 09:25
Sono nato e cresciuto immerso in una cultura omofobica ( la famiglia, la scuola, gli amici, la chiesa) ed in passato ho giudicato sulla base dei preconcetti. Ora non giudico più da tanto tempo, non pongo me stesso al centro dell'universo, non divido più l'umanità in categorie. Non credo più nella verità assoluta, rivelata.
Ho letto la tua lettera e mi sono sentito un intruso, timoroso di violare dei sentimenti così ben espressi.
Bellissima.
Ciao.
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